PRINCIPESSA ROOSE

L’arte dei silenzi più o meno lunghi tra le note.


Irrequieta. Come se fossi seduta su un pagliericcio di rovi.Eppure immobile.Il respiro si fa ballerino. Sento ogni singolo battito.Chiusa in questa custodia. Non un suono, non un lamento. Senso claustrofobico di oscuro dimenticatoio.I sensi si acuiscono in attesa del mio orchestrante.Non è malessere, è un tarlo indolore che mi percorre le carni. Lo sento.Lui, tormentato dalla musica che gli scorre fra le dita, avrà il mio stesso bisogno?Circondarsi di piacevolezza per lo spirito. Liberare mente e corpo. Ritrovarsi trasportato in una realtà del tutto parallela.So che aprirà questa dannata teca dove sono riposta, e preso dalla mia stessa foga si godrà ogni singolo contatto.Eccomi, io sono lo strumento.Insieme, sarà la Musica.La musica che viene da me, con me e per me. Da Lui, con Lui e per Lui.Si contendono i miei pensieri ogni mio sospiro, alcuni sono saggi, razionali e posati. Ma altri sono forti, scalcianti e laceranti… chiedono urlandomi di supplicare e implorare battendo con i pugni chiusi il vetro dove sono riposta, d’esser presa e suonata. E’ quella musica che mi da la certezza di essere viva. Sono quelle dita che sanno tirare fuori le  note che m’imprigionano in un gioco con regole mai dette ma sempre rispettate. Mi confonde, seducendomi la mente. E in questa divisione, io attendo.Perchè non c’è volontà imposta dallo strumento, ma solo dal Musicante.E quando le Sue mani si poseranno su di me, e le mie corde cominceranno a vibrare  sentirò  le note trafiggermi come frecce. Avrò il suo ritmo, e la sua melodia. Ad ogni colpo, ad ogni  cambio di tempo vivrò sulla pelle la trasformazione di un andante in un allegro. Eccomi sto aspettando quella stilettata di plettro…entrambi trasportati dalla musica…vissuta, lasciata a contorcere lo stomaco, senza pensare alla difficoltà dei passaggi, naturalmente armonizzata…Sentirmi  nuda con le note che mi sfiorano il corpo. Lui che tira fuori da me tutta quell’energia. Lui che lascia che le note entrino dentro, il suo piacere mescolato al mio sentire, il Suo respiro che accelera, i miei seni che si affacciano al cielo per poi tornare sui loro passi.. cambiare il tempo e sfogare tutto, buttare fuori tutto…è il Rock non la carezza di un’angelo.“suona PerversaMente suona…lasciati andare, lasciati andare”  Fino a sentire che la musica batte forte contro i muri della stanza, prende il cuore e schiaffeggia l’anima…Perchè io sono lo Strumento,e non vedo l’ora d’essere suonata.