Parlo a te che ti sei già sottrattot'ammiro al punto da regalartila purezza di ogni mio inespresso e candido pensieroPersino il saluto mi sembra inopportuno, inadeguatomeglio guardarti da lontanomeglio rispettare il sacro di quel dolore tuo mite e solitarioIo resto qui tra i demoni le sciabole per lingua a dissolvere il caloree provo ancora il peggiomi fustigoe in morsi m'alzo e innalzouna conta e dopouna preghiera Salvezza ci può essere gia c'e lo vedo in tein quel tuo saggio e silenteallontanarti