ROY1978

LETTERA A KELLY


Piccola mia ci hai lasciato,e per la prima volta so quanto possa essere assordante il silenzio e tangibile l’assenza.Quanto eri grande benché minuscola,e quanto era piccola questa enorme casa,con te. Sei stata l’essere più affettuoso,buono,dolce,fedele,sincero e vivace che abbia mai conosciuto.Tanto sensibile da capire sempre tutto,tanto intelligente da farti sempre capire da tutti.Mi hai lasciato un’eredità di ricordi che sarà il balsamo e il sale sulla ferita che mi hai inferto andandotene,e che guarirà solo quando giocheremo di nuovo insieme. Nell’attesa di quel momento,ogni sera prego Dio di mandare un angelo a sostituirmi.La carne che ora contiene la mia anima mi dice che la beatitudine consiste nel ritrovare chi abbiamo amato,per cui il tratto di sentiero che mi resta da percorrere non può essere che l’inferno,o qualcosa che gli si avvicina.Ogni cosa,adesso,mi parla di te,anche se in apparenza ti ci tiro dentro per i capelli.Ma mi viene spontaneo come le lacrime e il battito del cuore.La piccola Vittoria ha detto:”Kelly è volata in cielo”.Alcuni dicono che i cani non hanno anima,ma come può valere di più chi può scegliere tra bene e male di chi non può fare a meno di amare?Conoscerti è stato un privilegio. L’esperienza più formativa della mia vita.Mi hai mostrato ciò che avevo nel cuore,aiutandomi a tirarlo fuori.Ho cercato di renderti piacevole la vita,finché stavi bene,per cui quando si è tramutata in inutile a-gonia ho preferito togliertela.Tu che l’amavi tanto e non conoscevi la vigliaccheria di noi uomini non ti sei arresa,combattendo fino all’ultimo.Penso che in cuor tuo credevi che anche questa burra-sca sarebbe passata,come quelle che l’ hanno preceduta,e che ti bastasse raccogliere le forze per tor-nare quella di una volta.Perdonami se ho vanificato i tuoi sforzi.Il mio è stato un atto d’amore su cui non cesserò mai di interrogarmi.Sei la mia prima vera perdita.Il primo vero lutto.Finora la mia capacità di empatia mi ha solo dato il conforto delle lacrime;ora invece sento il peso delle onde che preme lungo l’argine,a stento conte-nuto dai piccoli sbocchi lungo la diga.Non ti dimenticherò mai.Ti amo. Il tuo”fratellino”Rosario