ROY1978

CARENZA DI CALCIO


Oggi un post su un argomento frivolo come il calcio.La sfida resta fare un post che frivolo non sia.La fede calcistica dovrebbe dipendere dall’appartenenza geografica,e così è nella stragrande maggioranza dei casi.Solo Napoli fa eccezione,con un gran numero di traditori che tifano per la Juventus,il Milan e l’Inter.Un mio amico sostiene che si tratti di persone frustrate che solo tifando per una squadra dal ricco palmares riescono a primeggiare,brillando però di luce riflessa. Concordo.Un cugino di questo mio amico,nato e cresciuto a Milano e tifoso milanista,andò a vedere una partita e comprò un biglietto per la tribuna.Quando il Milan fece gol e lui esultò,un tifoso milanese e milanista gli disse,avendo capito che era napoletano:-Ma non ti vergogni?Non sai che qui ti odiano tutti e per due ragioni?--Quali?-chiese il ragazzo.-La prima,che sei napoletano.La seconda,che rinneghi la tua origine tifando per una squadra che non ti appartiene,né ti vuole-Imparò la lezione?Ma quando mai!A tutt’oggi è un milanista sfegatato.Napoli è piena di gente così…Io devo ammettere di guardare il calcio con occhi diversi,rispetto a un tempo.Ho vissuto l’epoca d’ oro di Maradona,ma dopo aver appreso dai giornali che tanti incontri sono combinati,spesso in funzione del mercato delle scommesse,mi chiedo che senso abbia festeggiare una vittoria o abbattersi per una sconfitta. A me non darebbe nessun piacere sapere che il mio Napoli ha vinto perché i calciatori avversari si sono venduti. Dirò di più:credo talmente all’appartenenza geografica della squadra del cuore da sognare una rosa di giocatori tutti napoletani.Soldati e non mercenari,dunque?Preferisco un paragone con quegli attori che recitano nel ruolo di sé stessi. Churchill comunque aveva ragione:noialtri italiani perdiamo le partite come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite.Ma non sarebbe meglio se i dissidi fra le nazioni si risolvessero con una partita di calcio?Nella realtà,com’è noto,per quanto un calciatore di diversa provenienza possa essere legato alla maglia è e resta un mercenario.Quando ne vedo uno sfilarsela dopo un gol e farsi ammonire solo per infiammare i tifosi facendo il"ribelle"mi chiedo:"Ma chi crede di pigliare per il culo?"Se poi questo mercenario si fa corrompere nonostante lo stipendio stellare che già intasca,allora è davvero un essere abietto,senza onore né valori. O no?Ma il bello è che la gente pur capendo(in molti casi)tutto ciò non smette di farsi l’abbonamento per lo stadio e per lo Sky.Che senso ha?Nessuno che sia razionale. E’ solo il cuore che vince sulla ragione. A me col tempo è accaduto il contrario,e ora sia le vittorie che le sconfitte mi lasciano abbastanza freddo.Oggi non scambierei un solo minuto trascorso con un’amica coi 90(escluso recupero) di un match del Napoli. Affermazione pericolosa:rischio di far credere che sia un uomo da sposare…La mia impressione,però,è che il tifoso abbia finito con l’accettare l’idea che anche la corruzione e il doping facciano parte del gioco,e tale idea si sta tanto diffondendo e radicando che persino i ragazzini per strada imitano i gesti,le espressioni e i diversi modi di esultare dei propri beniamini.E’ facile imbattersi in ragazzini che pur giocando nella stessa squadretta indossino casacche di team diversi,coi relativi numeri e nomi dei giocatori che vi militano,sul dorso.A me questo suggerisce che non abbiano più nemmeno la fede verso la squadra ma verso il singolo calciatore,e magari lo seguiranno nei suoi passaggi ad altri club comprando nuove maglie.Gli si dovrebbe insegnare che i calciatori vanno e vengono,appunto,e che nessuno in squadra è indispensabile,ma tutti sono importanti.Regola che vale per tutto,nella vita. Fino a poco tempo fa sostenevo che gli unici match puliti fossero quelli degli scugnizzi in strada,ora dubito anche di loro.La giovane età non è più sinonimo di innocenza,e certi comportamenti artefatti non lasciano dubbi.Tuttavia la cronaca ci fa intuire che il discorso è molto più ampio e sfaccettato.Persino il doping e la corruzione possono acquisire una diversa sfumatura,e trasformare i calciatori addirittura in vittime, se messi in condizione di non poter rifiutare.Ma a che scopo?Uno è quello delle scommesse,come ho detto,ma resta valido lo scopo di stornare l’ attenzione del popolo da problemi veri e seri con una vittoria sportiva.Il nuovo sindaco di Napoli,appena insediato promise di stanziare una somma ingente per abbattere il vecchio stadio San Paolo e tirarne su uno nuovo,mentre la spazzatura ci sommerge.La proposta ha scatenato l’entusiasmo di buona parte dei napoletani,finalmente certi di aver eletto un sindaco cui stanno davvero a cuore le esigenze del popolo.Che manica di imbecilli!Mi fanno vergognare di essere napoletano.A questo punto qualcuno mi chiederà se so solo criticare o anche proporre una soluzione. Anzitutto rispondo che le soluzioni si trovano ai problemi,e lo sport non lo è.Come ho detto prima,lo diventerebbe qualora sostituisse una guerra.Ma per chi lo ama e non vuole rinunciare alle emozioni che può dare,un rimedio a mio avviso c’è: praticarlo(da amatore)e smettere di seguirlo da spettatore. In questo senso lo sport può insegnare una grande verità,ossia che nella vita non si deve delegare ad altri il compito di renderci felici.Ognuno di noi può e deve essere l’artefice della propria felicità.Io la vedo così.E poi solo gli sport più seguiti generano un mercato,attorno a sè.Sfido chiunque a citarmi un esempio di doping o corruzione per il curling,tanto per citarne uno.Se i campionati di boccette diventassero uno sport seguito al pari del calcio già mi immagino i vecchietti squalificati per tracce di Viagra nel sangue…