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30. POTERE 1

Post n°30 pubblicato il 09 Settembre 2011 da lenteris
 
Tag: POTERE

 

POTERE 1
Qual è la differenza tra cosa devo fare, e cosa posso fare? E’ proprio vero che quello che vorrei non posso farlo? Chi o cosa me lo impedisce?


PRAJ> Secondo me, lo stato di consapevolezza è ciò che fa la differenza. Se il volere è connesso o, piuttosto, mosso dal passato non è un reale potere, ma una sorta di automatismo inerente ad una meccanica di cui ci sfuggono le profonde ragioni. / Lenteris>
Già... l'atto di volontà è mosso sempre da qualcosa. A volte è un vecchio solco in cui rischiamo di ripetere gli stessi scenari e le stesse automatiche reazioni. Sarebbe importante attualizzare, aggiornare al presente ogni moto che ci spinge nel volere e nel potere. 
Morven61> Devo indica dovere . Cosa posso fare è quello che noi decidiamo di fare. Noi possiamo fare tutto con la forza del pensiero seguito dall'azione. L'ostacolo siamo semprte noi quando guardiamo dall'altra parte dell'obiettivo / lenteris> La scelta è energia magnetica. Qualcosa che ci rappresenta ci chiama a se senza sforzo. Qualcosa che ci costringiamo a fare ci respinge. E, come dicigiustamente te cara Morven, l'ostacolo siamo proprio noi.
spersadiillusioni > Non vedo questa grande differenza se la persona agisce e pensa con consapevolezza, se vorrei fare qualcosa e stò maturando cosa vorrei fare, stà a me poi fare. Il fare è solo un passaggio successivo alla maturazione di un posso fare, posso farcela. Tutte le azioni possono essere un vorrei e un faccio, se l'incoscienza del faccio non ha primeggiato su ciò che ci è permesso di fare nel qui e ora a secondo delle nostre possibilità. ognuno sà già in partenza cosa è troppo o in armonia con le sue capacità. il Devo fare dal vorrei fare ha la differenza che se viene messo come vanità di farlo per dimostrare...allora si precipita perchè è stato fatto per compiacere l'io e non l'IO. I nostri serpenti (paure,ansie,rabbie, voglia di vanità) attorcigliati intorno all'IO non ci permettono di fare qualcosa per servirlo. .:-) Eppure ci è più semplice pensare che il vorrei sia un qualcosa di minore e più alla portata di noi stessi rispetto al devo fare! ;-) / lenteris> La consapevolezza, hai veramente ragione cara Spersa, tiene conto sempre delle nostre possibilità ma io aggiungerei anche delle nostre potenzialità che neppure noi possiamo immaginare. La vanità è un grosso ostacolo al risveglio e ci fa precipitare in mezzo alle paure dell'IO... ma il contatto con noi stessi, l'ascolto e il sentire sono i parametri indispensabili per realizzare e per attingere alle nostre risorse.
afrodite.58 > Il "devo" è un obbligo, appunto un dovere. Il "posso" è quello che è in nostro potere di fare. Il "volere" è assolvere un desiderio. Il "non poter fare" è non avere la possibilità di fare. Il "vorrei" è una indecisione ma se accompagna il "non posso" bisogna analizzarne il motivo, non sempre l'ostacolo siamo noi stessi. Ci sono cose che agiscono e interagiscono al di fuori di noi, e spesso, della nostra volontà. Quando si vuole raggiungere un obiettivo e non ci si riesce nonostante si è provato in mille modi e per mille strade vuol dire che dobbiamo cambiare obiettivo. Esistono dei tragitti a noi sconosciuti che dobbiamo, nostro malgrado, percorrere, che ci piaccia oppure no e tutto serve a farci capire "qualcosa"... magari non è affatto l'obiettivo che stavamo perseguendo. / lenteris > Perfettamente d'accordo con te afrodite, sul cambiamento d'obiettivo percorrendo un vicolo cieco... naturalmente essendo certi di aver esplorato bene la mappa! O anche essere certi di avere fra le mani la mappa giusta :)!

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Commenti al Post:
Praj
Praj il 09/09/11 alle 12:33 via WEB
Secondo me, lo stato di consapevolezza è ciò che fa la differenza. Se il volere è connesso o, piuttosto, mosso dal passato non è un reale potere, ma una sorta di automatismo inerente ad una meccanica di cui ci sfuggono le profonde ragioni. Serena e sorridente giornata, cara Silvia. :-)
 
 
lenteris
lenteris il 10/09/11 alle 10:33 via WEB
Già... l'atto di volontà è mosso sempre da qualcosa. A volte è un vecchio solco in cui rischiamo di ripetere gli stessi scenari e le stesse automatiche reazioni. Sarebbe importante attualizzare, aggiornare al presente ogni moto che ci spinge nel volere e nel potere. Ti abbraccio Cla, grazie
 
Morven61
Morven61 il 09/09/11 alle 12:50 via WEB
Devo indica dovere . Cosa posso fare è quello che noi decidiamo di fare. Noi possiamo fare tutto con la forza del pensiero seguito dall'azione. L'ostacolo siamo semprte noi quando guardiamo dall'altra parte dell'obiettivo
 
 
lenteris
lenteris il 10/09/11 alle 10:36 via WEB
La scelta è energia magnetica. Qualcosa che ci rappresenta ci chiama a se senza sforzo. Qualcosa che ci costringiamo a fare ci respinge. E, come dicigiustamente te cara Morven, l'ostacolo siamo proprio noi. Grazie e un sorriso :)
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 09/09/11 alle 13:55 via WEB
Non vedo questa grande differenza se la persona agisce e pensa con consapevolezza, se vorrei fare qualcosa e stò maturando cosa vorrei fare, stà a me poi fare. Il fare è solo un passaggio successivo alla maturazione di un posso fare, posso farcela. Tutte le azioni possono essere un vorrei e un faccio, se l'incoscienza del faccio non ha primeggiato su ciò che ci è permesso di fare nel qui e ora a secondo delle nostre possibilità. ognuno sà già in partenza cosa è troppo o in armonia con le sue capacità. Il devo dal ha la differenza che se viene messo come vanità di farlo per dimostrare...allora si precipita perchè è stato fatto per compiacere l'io e non l'IO. I nostri serpenti (paure,ansie,rabbie, voglia di vanità) attorcigliati intorno all'IO non ci permettono di fare qualcosa per servirlo. Buon pomeriggio ;-)
 
 
spersadiillusioni
spersadiillusioni il 09/09/11 alle 13:57 via WEB
il Devo fare dal vorrei fare volevo scrivere.:-) Eppure ci è più semplice pensare che il vorrei sia un qualcosa di minore e più alla portata di noi stessi rispetto al devo fare! ;-)
 
   
lenteris
lenteris il 10/09/11 alle 10:43 via WEB
La consapevolezza, hai veramente ragione cara Spersa, tiene conto sempre delle nostre possibilità ma io aggiungerei anche delle nostre potenzialità che neppure noi possiamo immaginare. La vanità è un grosso ostacolo al risveglio e ci fa precipitare in mezzo alle paure dell'IO... ma il contatto con noi stessi, l'ascolto e il sentire sono i parametri indispensabili per realizzare e per attingere alle nostre risorse. Ti abbraccio amica Spersa :) grazie del tuo bel commento
 
afrodite.58
afrodite.58 il 11/09/11 alle 21:35 via WEB
Il "devo" è un obbligo, appunto un dovere. Il "posso" è quello che è in nostro potere di fare. Il "volere" è assolvere un desiderio. Il "non poter fare" è non avere la possibilità di fare. Il "vorrei" è una indecisione ma se accompagna il "non posso" bisogna analizzarne il motivo, non sempre l'ostacolo siamo noi stessi. Ci sono cose che agiscono e interagiscono al di fuori di noi, e spesso, della nostra volontà. Quando si vuole raggiungere un obiettivo e non ci si riesce nonostante si è provato in mille modi e per mille strade vuol dire che dobbiamo cambiare obiettivo. Esistono dei tragitti a noi sconosciuti che dobbiamo, nostro malgrado, percorrere, che ci piaccia oppure no e tutto serve a farci capire "qualcosa"... magari non è affatto l'obiettivo che stavamo perseguendo. Un abbraccio ^___^
 
 
lenteris
lenteris il 12/09/11 alle 14:45 via WEB
Perfettamente d'accordo con te afrodite, sul cambiamento d'obiettivo percorrendo un vicolo cieco... naturalmente essendo certi di aver esplorato bene la mappa! O anche essere certi di avere fra le mani la mappa giusta :)! Grazie un abbraccio
 
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