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Estate, stagione rovente Dolciastra.
I siatur si ritrovano quando ancora è buio All’ultimo arrivano i giovani più duri al risveglio La serata lunga ha tradito momenti di gioia, di gloria
I siatur sono pronti, sguardo fiero Forza nelle braccia, nelle gambe Lungo il campo si stendono a ventaglio Parte il primo, il secondo, il terzo Il ritmo è alto I giovani sono davanti, alternati con i vecchi che danno il ritmo Un passo troppo lento e la falce arriva vicino alle caviglie Un sobbalzo e una successiva accelerata .. A cadenza ritmata si fermano a ravvivare il filo tagliente Con una mola di pietra bagnata nell’acqua e veloce a scorrere avanti e indietro Un suono come uno strumento …. da campo
Con sincronismo si riparte, i primi a fermarsi, i primi a partire. Avanzano lenti con passo deciso, avanti. Gradualmente la striscia di prato falciato si allarga Avanti ancora, si suda, si suda , le braccia indolenzite Dai, Dai, Dai e arriva il momento di riaffilare la falce con il martello Martellare la lama appoggiata su in puntale e . .. Un suono corto ed acuto risuona nella campagna Di solito coincide con la colazione e una bevuta Lenti i siatur riprendono ancora Dai, Dai, Dai Dai, Dai, Dai .. .. .. .. è il suono di ogni falce che avanza Sempre avanti, stremati, ormai esausti vanno i siatur. |
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