Creato da raccontandodinoi il 27/03/2010
Diario a 4 mani ripercorrendo tutto ciò che si è vissuto insieme
 

 

il sentiero

Post n°7 pubblicato il 13 Aprile 2010 da raccontandodinoi
 

....ma la gente cosa ne sa di me?
Non conosce nulla eppure si prende il diritto di salire sul piedistallo, puntare il dito e giudicarmi. Dall'alto siamo tutti così bravi a sembrare perfetti.Ma proviamo a guardarci allo specchio...il lato oscuro lo vedete? No vero?Siete troppo preoccupati a far sembrare il vostro mondo cosi perfetto che quasi ci credete anche voi......
Allora non guardate, ma OSSERVATE!
Cosa vedete?
Non vi piace vero?

Ho osservato ogni centimentro del mio corpo, ma non quello fisico ma il corpo dell'anima.....E solo io posso conoscermi veramente. Voi potete avere un idea, un pensiero ma vi assicuro non è la verità. A volte credo di non possederla nemmeno io quella verità che, invece, voi cercate di ostentare. Quella sicurezza che non vi appartiene ma che mostrate solo per essere forti.
La vera sicurezza, credetemi, è nel mostrare le vostre debolezze. E se credete che sia ridicolo allora vi  dico che non è così.....

Cosa ne sa la gente di me?
Cosa sa di quello che mi porto dentro?
Di quel piccolo mondo fatto di speranze, sogni, delusioni, rimorsi, rimpianti...cosa ne sa?
Credete che basti un sorriso o una battuta umoristica per essere felice?

A volte è proprio dietro un sorriso che si nasconde il dolore più grande.

Cosa spinge le persone a dire che un "amore" è più importante di un altro?Che un rapporto abbia più possibilità di un altro? Non è il tempo a rendere un rapporto speciale....è ciò che condividi , è ciò che dai (indipendentemente da ciò che ricevi) che lo rende unico. Potete essere d'accordo con me oppure no....non importa!!!

Troppe persone hanno creduto di sapere, hanno parlato credendo di conoscere ciò di cui discutevano. Ma molto spesso le parole provocano ferite così profonde che nemmeno un colpo di proiettile sarebbe in grado di arrivare cosi in fondo...

Ho imparato ad amare non aspettandomi nulla.....
Ho amato nonostante le porte sbattute in faccia, nonostante le cadute, nonostante le ferite. Ho amato nonostante tutto!!!!! E non rimpiango nulla. Se dovessi tornare indietro ripercorrerei esattamente la stessa strada.

L'amore non è quello che ti raccontano nelle favole che ti leggono quando sei bambina. L'amore non è sempre un lieto fine.
L'amore è odio...è sofferenza....è desiderio....è passione....

Se non ti trovi a terra non potrai mai capire cosa si prova rialzandosi.
Se non piangi non capirai mai cosa si prova nel ricominciare a sorridere...
Se non provi a vivere nel buio non comprenderai mai la bellezza della luce....
E se eviti tutto questo, allora eviti l'amore.....

Ho perso troppo tempo a cercare di capire cosa non andava, perdendo di vista la cosa più importante: a volte non bisogna capire. Le situazioni evolvono e spesso lo fanno non nel modo in cui tu speri.....puoi ribellarti ma prima o poi dovrai accettarlo!!!
E quando lo capirai, sarà allora che ti troverai per terra..senza forze, con le ferite sanguinanti che stentano a rimarginarsi. E ti guardi allo specchio e osservi ogni tuo cambiamento.

Ti senti vuota. Priva di ogni emozione. Incapace di provare sentimenti.
E quasi ti piace l'idea.....ti piace perchè non senti nemmeno più il dolore. Tutto diventa surreale. E rimani lì, a crogiolarti in quello stato che, in fondo, non ti appartiene ma che vorresti fare tuo solo perchè intorno a te si è spento tutto.
Ma non è così...basta un pò di sale su quelle ferite a farti urlare come non mai. Ed è in quel fottutissimo momento che tiri fuori tutta la forza che credevi di non avere e inizi a rialzarti.
Le gambe non reggono.Tremano nel sorreggere un peso cosi grande. E cadi nuovamente. Ancora a terra. Esausta. Sconfitta. Ma non ti fermi. Finalmente capisci che solo quando sarai in piedi potrai dire "ce l'ho fatta"....Continui a rialzarti fin a quando non sei finalmente in posizione verticale. Senti la tua schiena allungarsi.Le gambe irrobustirsi. E quasi accenni un sorriso....

Ma quando sei lì, a terra, inerme e sconfitta non tutti riescono a vederti.
Ed è lì che comincia la vera battaglia....
Puoi crogiolarti nel tuo dolore e chiedere comprensione  dagli altri, ma sai che ciò che riceverai saranno solo stupidi discorsi pompati per l'occasione.Magari chi li pronuncia è anche seduto accanto a te, per terra, ma non crede nemmeno in ciò che dice.....e questo succede perchè dinnanzi a lui non ha una persona ferita accasciata al suolo; ma  semplicemente un involucro....

Poi troverai chi si sdraierà con te e in silenzio aspetterà il momento giusto per sorreggerti mentre ti rialzerai.....Qui non servono parole, non servono discorsi, perchè la sola presenza ti basterà per infondere calore al tuo corpo rimasto al freddo per troppo tempo.

E allora capisci che la vita è meravigliosa anche nel suo dolore.
Che solo dopo aver sofferto comprendi la bellezza dell'amore.....

Io ho ricominciato a camminare...piccoli passi...ma ci sto riuscendo.
Sento finalmente il sole illuminarmi il viso....
A volte mi fermo e guardo dietro me...ed è strano perchè non vedo un sentiero desolato ma tutt'altro....e mi piace ciò che vedo. E' quello che io ho costruito, sono i miei ricordi, il mio passato.

E non importa se adesso dentro di me regna il silenzio....
Non importa se per me adesso è difficile provare delle emozioni, e ancor di più, dei sentimenti....so che prima o poi tutto ritornerà al proprio posto....Ma quando arriverà quel giorno voglio godermelo al cento per cento.

Nel frattempo........

continuo a camminare.....

Francesca

 
 
 

pensieri vaganti

Post n°6 pubblicato il 12 Aprile 2010 da raccontandodinoi
 
Tag: passato

...Sono in terrazza. Le quattro mura della mia stanza non mi fanno respirare. E' come se mi trovassi in un piccolo luogo angusto con le pareti di gomma ed  ogni mio  singolo pensiero rimbalza migliaia di volte attorno a me....Devo uscire, ho bisgno di trovarmi dinnanzi all'immensità. Forse solo così i miei pensieri potranno spiccare il volo. E lasciarmi sola, finalmente in pace.

Nemmeno questo riesce a placare la mia ansia. Nemmeno l'immensità del mare e del cielo riescono a calmarmi. I pensieri sono saldamente ancorati alla mia testa. Non riescono a liberarsi dalle catene. L'aria inizia a rinfrescarsi. Una sottile t.shirt non riesce a scaldarmi. Mi avvolgo cn le mie stesse braccia cercando un pò di calore.

Appena chiudo gli occhi, l'immagine di quella sera si materializza dinnanzi a me. Il vento che soffia mi riporta le sue parole. Vorrei urlare. Tirar fuori tutta la mia rabbia. Vorrei buttar via tutto, fare le valigie e andarmene lontana. Dove nessuno mi conosce e ricominciare a vivere.
Ma sono costretta a star qui. Devo rimanere qui! Non sono abituata a mollare tutto e andar via. Questa volta voglio lottare fino alla fine, anche se sono convinta che prima o poi sprofonderò nell'oscurità.

Cosa mi manca?
Ora lo so! Mi manca sentirmi completamente me stessa.
Mi manca poter sorridere non solo con gli occhi ma anche con l'anima.
Mi manca la serenità.
So dove cercare..... Ma non posso......

Mi sento impotente. Rimprovero a me stessa la mia sincerità. Non dovevo dire nulla. E...forse tutto sarebbe rimasto cosi "perfetto" dentro la bolla di cristallo. Come un bel disegno da ammirare. Ed invece ho voluto tramutare in realtà tutto questo.

Dio mio che stupida sono stata.....

Ho paura....ai suoi occhi sono vulnerabili. Li vede le mie insicurezze, le mie paure...vede tutto.

Il vuoto mi sta lacerando.Ma devo essere forte.

Ha voluto abbattere il mio muro. Ma poi ha lasciato le macerie attorno a me. Ha preso il mio cuore e l'ha scaraventato cosi lontano da non poterlo trovare più.....

Credo di essermi innamorata!

Ma questo pensiero ora deve essere accantonato....deve essere mascherato.....

 
 
 

quel momento impresso nella mente

Post n°5 pubblicato il 02 Aprile 2010 da raccontandodinoi
 
Tag: passato

...è uno di quei giorni che vorrei cancellare. Anche a km di distanza riescono a farmi perdere la pazienza. Ma qui non posso cedere. i pensieri vanno lasciati in camera. Chiudo la porta alle mie spalle e vado avanti che se niente fosse.
La giornata trascorre tra solite attività. Non riesco a dare il cento per cento e qualcuno se ne accorge.
"...oggi sei strana. Non stai bene?"
"Sto bene ma la stanchezza inizia a farsi sentire e non siamo nemmeno a metà percorso"
"poveri voi...dovete sopportare le richieste assurde di noi ospiti dell'hotel"
"...è il nostro lavoro e lo facciamo con piacere...."
Chissà se sono riuscita a convincerla con le mie parole. Dal suo sguardo sembrerebbe di si.
Oggi è davvero dura far finta di nulla. Ecco perchè sono partita, per allontanarmi da tutta quella negatività che mi circondava e che lasciava poco spazio alla serenità.

Lui è sempre lì. Continua a lavorare. Ma tra noi il rapporto è cambiato. Ci concediamo pochi minuti per chiacchierare. E mi fa star bene. Lui mi fa star bene.
"...allora stasera beviamo qualcosa insieme?"
Quella domanda mi lascia senza parole. Ho passato gli ultimi giorni a strappargli un appuntamento e adesso è lui che invita me.
Rispondo di si senza pensarci due volte.
Entro in camera. Le gambe sono pensati e il letto è l'unico sollievo che mi ritrovo.
"...è tutto organizzato per stasera. Finito di lavorare sgattaioliamo via e ci concediamo un notte di musica"
Sgrano gli occhi....mi ero completamente dimenticata che era il suo compleanno. Ed ora come dirle dell'impegno già preso?????

Lei è la mia compagna di avventure. La mia collega. La mia amica. E' il suo compleanno ed io ho tutt'altro per la testa. Non voglio deluderla. Voglio divertirmi con lei, trascorrere una serata all'insegna del divertimento. Sono combattuta. Potrei disdire l'appuntamento con lui, ma poi chissà quando avremo l'occasione di stare un pò insieme lontani da occhi indiscreti. Ci penserò dopo.Ora voglio solo dormire.

Stasera c'è cabaret. In costumeria è il solito caos. Non troviamo vestiti, la scaletta è decisa al momento e il vino bevuto a cena sta facendo il suo effetto. Nonostante le varie discussioni devo ammettere che siamo un bel gruppo. Ci divertiamo.
1...2....3...4....5 sketch. La serata volge al termine.Ma ci aspettano ancora un paio d'ore in compagnia dei nostri ospiti.

Decido di parlare con lei:
"Denise devo dirti una cosa"
"dimmi....."
"avevo dimenticato che stasera avremmo festeggiato il tuo compleanno. Ho preso appuntamento con lui"
Lei mi guarda, sorride ed esclama: "non preoccuparti. E stasera sii sincera con lui!"
Io l'adoro proprio per questo. RIesce a comprendermi.A capirmi.A non giudicarmi. Lei mi è sempre vicina.Ha asciugato le mie lacrime e ha riso con me fino a farmi venire il mal di pancia. Abbiamo trascorso notti insonne a parlare. Ci compensiamo.Ci completiamo.
Tutto sommato sono stata davvero fortunata.

A poco a poco gli ospiti si ritirano nelle camere.Non rimane più nessuno. Ora finalmente sono libera di prendermi tutti i pensieri lasciati in camera e di essere finalmente me stessa completamente.
Ci sediamo in terrazza. E'luna passata.Il vento muove i miei capelli. Per togliere quell'alone di imbarazzo mi accendo una sigaretta. E' come se avessi innescato qualcosa.Iniziamo a parlare senza fermarci.
E' strano ma mi sento completamente a mio agio. E' come se fossi nuda davanti ai suoi occhi  ma non sentissi freddo. Lui mi copre. Mi piace la sua presenza.La sua vicinanza. Le nostre spalle si sfiorano senza mai toccarsi. Sembriamo due bambini che hanno paura di avere un contatto fisico. Continuiamo a parlare.  Le lancette dell'orologio percorrono la loro strada.I secondi, i minuti le ore passato.
E' quasi l'alba....
Sono accanto a lui.Cerco riparo da quel venticello mattutino che ti gela la pelle. Lui azzarda una carezza:
"...ho paura di sfiorarti"
Lo guardo. Lo bacio. Il cuore ha iniziato a battere a mille.
No, non è  possibile.Quest'emozione è pazzesca. Ci guardiamo, siamo cosi vicini che i nostri occhi sembrano vivere insieme. La sua fronte si appoggia alla mia.Chiudo gli occhi. Sento il suo respiro farsi sempre più intenso. "ho paura...."
Non riesco a capire di cosa abbia paura!Di me??? Ma non potrei mai fargli del male! Adesso non mi va di capire. Voglio vivere quel momento.Tenerlo stretto a me.Custodirlo nel fondo del mio cuore.
Guardo l'ora...si sono fatte le sei del mattino. Mi rimane solo un'ora e mezza per riposare.Ma non sento la stanchezza. Lui mi da linfa vitale.

Quella notte è stata lunga, intensa. Non ho seguito il consiglio del mio "grillo parlante" non sono stata del tutto sincera con lui. Non ne ho avuto il coraggio. Avevo paura di sentirmi inadatta. Più che il mio cuore, ho lasciato che la mia testa parlasse. Un pò di razionalità in certe situazioni è indispensabile.
E' difficile spiegare tutto quello che è successo. Qualcosa è cambiato per sempre. E non so dove ci porterà. Il nostro, non sarà più il rapporto di prima. Nei nostri occhi e nella nostra testa resterà sempre il ricordo e l'immagine di questa notte.
Adesso sono io ad aver paura.
Ho paura di aver rotto qualcosa. Ho paura che lui faccia un passo indietro. Ho paura!
Ma ormai non si può tornare indietro.

Va via.

Il giorno dopo lo rivedo. Mi guarda.
Ok, lo ammetto, sono imbarazzata. Ha visto la parte più intima di me. E adesso mi sento vulnerabile. Ancor più di prima.
"....quando ti ho lasciato, sono stato in giro ....avevo bisogno di pensare"

Ecco di cosa avevo paura.Di quella frase: "ho bisogno di pensare"
Cosa mai avrà voluto dire????
Cerco di farmelo spiegare ma si è trincerato nel suo silenzio.

Cosa succederà????

 

FRANCESCA

 
 
 

distante eppur dinnanzi a te

Post n°4 pubblicato il 31 Marzo 2010 da raccontandodinoi
 

Sono ormai lontani quei giorni in cui i miei occhi guardavano i tuoi. Quei giorni in cui le mie parole arrivavano alle tue orecchie.Quei giorni in cui le mie mani tentavano di sfiorare il tuo viso.

Il tempo continua il suo percorso e noi non abbiamo nessun potere. Non possiamo fermarlo nè riportare le lancette indietro per poter rivivere quei momenti intensi. Mi rimangono solo i ricordi di un passato ormai lontano ma fin troppo presente nel mio cuore.

"...non smettere mai di scrivere, continua a fotografare..."
E' strano come queste due passioni derivino dal dolore provocato dalla tua assenza, dal tuo silenzio. Ma per me è importante. E' un modo per esorcizzare il male che ancora risiede nel mio cuore, nella mia anima.Nella parte più profonda e oscura di me.Quella parte che a volte mi spaventa perchè non riesco a gestirla.

Cammino per casa con le note di un pianoforte a farmi compagnia. Mi sento leggera, riesco a percepire le mattonelle gelide sotto i miei piedi. Accosto la testa alla finestra del balcone. Accendo la solita sigaretta e mi perdo ad osservare la strada davanti a me. Ogni tanto si sente il motore di una macchina. Si fermano all'incrocio e poi ripartono. In quelle macchine c'è di tutto. Uomini, donne, bambini ognuno con la propria storia, ognuno con la propria vita da portare avanti.
Ecco la differenza tra me e il resto del mondo. Ognuno continua il suo percorso mentre io mi sono fermata. Ho premuto il tasto "pause" . E se guardo l'immagine ricordo esattamente quell'attimo. Quel momento in cui tutto si è fermato, tutto il mondo attorno a me è scomparso per far entrare ciò che di più bello potessi desiderare: i tuoi occhi!
Ma non posso tornare indietro nè tantomeno premere il tasto per andare avanti. Devo solo avere la forza di proseguire il mio cammino.

In uno dei tanti viaggi che mi portavano via da te i libri mi hanno sempre fatto compagnia. Quella volta in treno, con le lacrime agli occhi lessi:
"se non ti ami, come può amarti qualcun altro?Sembra irreale, impossibile. Ti ami?Non te lo sei mai chiesto. La gente si odia, si condanna; continua a pensare di essere sbagliata.Come può qualcun altro amare te, una persona così sbagliata? No, nessuno ti può amare davvero; dev'esserci qualche altra ragione, deve essere alla ricerca di qualcos'altro. Ho sentito raccontare....."
Quante volte hai cercato di dirmi queste cose? Ecco, ritrovare le tue parole in un libro è stato per me straziante. Mentre i paesaggi mutavano ai miei occhi mi ritornavano alla mente tutte quelle mezze frasi, quei discorsi a metà dove c'era sempre la solita frase: "...ogni cosa che tocco la distruggo"
Non ti ho creduto fin quando non hai distrutto il mio cuore.
E questa, Dio mi è testimone, non è un accusa! Quel piccolo cuore te l'ho donato io e ero consapevole dei rischi che comportava un simile gesto. Ma quel piccolo cuore è sttao così insistente che alla fine ho ceduto. Ora mi guarda ferito, deluso ma ancora innamorato. Cosa dovrei fare adesso? Dirgli che doveva fidarsi di me e che doveva rimanere al suo posto, nel mio petto???? No, non posso farlo, non me la sento!Sono ancora troppo debole per subire ancora.......
Vorrei potergli dire di ritornare qui....nel mio petto dove sicuramente troverà calore e medicamenti per le sue ferite. Ma ogni volta che mi avvicino sento quel dolore, cosi grande, cosi intenso che faccio un passo indietro. E lo lascio lì. ferito e sangiunante in attesa di tempi migliori.
E allora mi chiedo: "si può vivere senza cuore?senza provare più sentimenti?"

La risposta è arrivata pochi giorni fa...

Ero alla fermata dell'autobus...davanti a me sfrecciavano macchine e scooter. Non sentivo rumore.Ero come in una bolla ovattata che mi rendeva invulnerabile. Ma quella bolla si è dissolta dinnanzi ad un'immagine.....la mia!!
Ho visto la mia persona riflessa nel vetro di una macchina e non mi sono riconosciuta. Era come se vedessi una persona per la prima volta. Ho sentito le gambe che tremavano. Un senso di calore ha invaso il mio corpo.I rumori si facevano più assordanti.
Come si può diventare così aridi? I miei occhi erano spenti! In quel finestrino non era riflessa l'immagine di una persona in carne ed ossa ma di un involucro con dentro il nulla assoluto.....

Io non posso tornare indietro!E' contro le regole.
So che il mio cuore mi implora...mi chiede di ritornare in quei luoghi per l'ultima volta. Ma non sono così forte. E basta un piccolo gesto per minare quel fragile equilibrio che mi porto dentro. Ora non posso permettermi nessun passo falso.

La tua assenza la percepisco. La sento nell'aria.
E' il vento che accarezza la mia pelle
è la pioggia che bagna il mio viso
è il sole che riscalda il mio corpo.....
La tua assenza è dentro me e pesa come un macigno....

Un giorno  sarò forte da poter affrontare tutto questo...ma fino ad allora permettimi di portarti dentro me.....

 

 
 
 

un approccio poco disinvolto

Post n°3 pubblicato il 28 Marzo 2010 da raccontandodinoi
 
Tag: passato

Finalmente una mezza giornata libera. Ne avevo davvero bisogno. Quando sei a contatto con 200 persone per tutto il giorno se riesci a ritagliarti 5 minuti solo per te è davvero una fortuna.

Ho deciso di fare una passeggiata in paese. Ne approfitto anche per allontanarmi un pò da lì e vedere visi nuovi. Percorro la strada che mi porta al centro. E' strano come con la luce del giorno tutto acquisti una visione diversa. Eppure è la stessa strada percorsa la sera, ma adesso mi sembra quasi non averla mai percorsa. Riesco a vedere gli alberi, sento il profumo del mare e il vento mi avvolge con le sue braccia forti e decise. Eh si, 4 passi sono sempre un ottimo antidoto al veleno che puoi repsirare restando ferma.

Mi siedo su una panchina dinnanzi al mare. Accendo una sigaretta. Rimango estasiata dal panorama che ho dinnanzi a me! Il sole esce di scena regalandomi colori meravigliosi. Hanno proprio ragione quando dicono che basta poco per emozionarsi. Accompagnata dalla dolce melodia del vento che sussurra alle mie orecchie mi abbandono ai miei docili e nevrotici pensieri!
Mi guardo intorno e riesco a percepire quel senso di benessere e serenità che mancava fino a pochi giorni prima la partenza. Ho odiato questo posto quando i miei piedi hanno toccato il suolo ma adesso ne sono completamente rapita. Quasi innamorata.
E' strano ma qui è come se fossi a casa mia. Non mi manca nulla. Eppure nno ho niente.
Perchè? Cosa sta succedendo?
Sentirmi a casa lontana dalla mia vera casa? Sentirmi completa lontana dai miei affetti?
Cosa mi stava veramente succedendo lo avrei scoperto di lì a pochi giorni....forse inconsciamente ero gia consapevole dei mutamenti dentro me, ma la paura di ammettere qualcosa di cosi grande faceva veramente paura.

L'aria si rinfresca, i colori del tramonto si fanno più intensi.Sembrano pennellate di un artista che colora con la sua anima la tela bianca che ha di fronte. All'improvviso vengo distratta dallo squillo del telefono. Apro la borsa freneticamente.
"...si dimmi..."
"..non credi sia ora di tornare?
Riposo il telefono nella borsa. Saluto il mare. E mi incammino verso l'hotel.
Arrivata  mi rendo conto che sono ancora tutti alle prese con i nuovi arrivi. Alcune valigie sono ancora nella hall in attesa di essere portate nelle stanze dei proprietari. Al bar intravedo un gruppetto di anziani signori.Chiacchierano amabilmente con il responsabile del bar.

Lui è abile a intrattenere le persone. Forse quando era giovane anche lui è stato un animatore. L’attenzione dei vecchietti è rivolta alle famose granite. Il signor Vincenzo spiega nei minimi dettagli la preparazione. Io, a distanza di un mese ancora non ho capito quali siano gli ingredienti. I signori si accorgono di me, accennano un saluto. Prima ancora che possa ritrovarmi in qualche discussione interminabile li saluto e me ne vado.

Mi dirigo verso la mia stanza. Ecco la solita sensazione di essere osservata senza esserlo. Quella sensazione che qualcuno mi stesse spogliando. Decido di fare un passo indietro e con una scusa banale mi avvicino a lui.

“scusa, potresti dirmi dove sono situati gli uffici postali?”
Senza nemmeno guardarmi allunga la mano verso la parte esterna del bancone della reception… sono completamente rapita dalle sue mani. Ogni piccolo movimento è come ipnotico per me. Non riesco a guardare altro se non le sue mani. Lui se ne accorge: “Mi stai ascoltando?”

“si, scusa, è che sono stanca….”

Lui sorride. Come se stesse prendendomi in giro.

“ti fa ridere il fatto che io sia stanca?”

“no, mi fa sorridere che tu sia stanca per il lavoro che fai”

Solito clichè di chi non conosce il mondo dell’animazione. Tutti si divertono, poco lavoro e tanta baldoria. Magari fosse così.

“vuoi per favore darmi l’indicazione chiesta o vogliamo discutere sul senso della stanchezza?”

Mi guarda. Mi osserva. I suoi occhi sono penetranti. Sono quelli che mi spogliavano quando io non me ne accorgevo. Tengo testa e non tolgo i miei occhi dai suoi. E’ sfida.

Mentre parla cerca di indicarmi gli uffici postali su una cartina turistica dove al massimo ero fortunata se riuscivo a capire la posizione dell’hotel.

“va bene ho capito. Ti accompagno io”

“Tutta questa gentilezza potrebbe darti alla testa. Devi dosarla”

Sorride. Mi guarda. Si era abbattuto quel muro di diffidenza che ci separava.

“Vado…non voglio disturbare uno che lavora”

“L’unico che lavora…..”

Da quel momento in poi si sarebbero innescate una serie di reazioni a catene che non avrei più controllato. Quella sera entrai in camera con un aria diversa.

“guarda un po’ chi c’è……e cos’è quel sorriso che hai stampato sul viso?”

“Niente…..”

Cosa avrei mai potuto dire se nemmeno io sapevo cosa stava accadendo dentro me?

 

Mi sdraio sul letto. Il suono della sua voce risuona ancora nella mie orecchie. Le sue mani sono immagini indelebili nella mia testa.

Non era successo niente…. eppure era accaduto qualcosa….

 

 FRANCESCA

 
 
 

Alda Merini

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo
amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato.


 

Regole per la lettura del blog

Questo blog ripercorrerà episodi passati
senza perdere il contatto con il presente, con la realtà.
Verrano inseriti dei tag e in base a questi ci si potrà destreggiare
all'interno del nostro piccolo diario di bordo.

Buona lettura!!!!

 

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Tutto nasce con una partenza

Riprendendo il titolo del primo post
vi racconto un paio di cose:
tutto ha inizio con una partenza, da quel giorno qualcosa è cambiato...
E cosi, abbiamo deciso di scrivere nero su bianco
le nostre piccole avventure.
Un pò le Bridegt Jones dei tempi moderni
versione italiana.

 

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