Creato da raccontandodinoi il 27/03/2010
Diario a 4 mani ripercorrendo tutto ciò che si è vissuto insieme
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....ma la gente cosa ne sa di me? Ho osservato ogni centimentro del mio corpo, ma non quello fisico ma il corpo dell'anima.....E solo io posso conoscermi veramente. Voi potete avere un idea, un pensiero ma vi assicuro non è la verità. A volte credo di non possederla nemmeno io quella verità che, invece, voi cercate di ostentare. Quella sicurezza che non vi appartiene ma che mostrate solo per essere forti. Cosa ne sa la gente di me? A volte è proprio dietro un sorriso che si nasconde il dolore più grande. Cosa spinge le persone a dire che un "amore" è più importante di un altro?Che un rapporto abbia più possibilità di un altro? Non è il tempo a rendere un rapporto speciale....è ciò che condividi , è ciò che dai (indipendentemente da ciò che ricevi) che lo rende unico. Potete essere d'accordo con me oppure no....non importa!!! Troppe persone hanno creduto di sapere, hanno parlato credendo di conoscere ciò di cui discutevano. Ma molto spesso le parole provocano ferite così profonde che nemmeno un colpo di proiettile sarebbe in grado di arrivare cosi in fondo... Ho imparato ad amare non aspettandomi nulla..... L'amore non è quello che ti raccontano nelle favole che ti leggono quando sei bambina. L'amore non è sempre un lieto fine. Se non ti trovi a terra non potrai mai capire cosa si prova rialzandosi. Ho perso troppo tempo a cercare di capire cosa non andava, perdendo di vista la cosa più importante: a volte non bisogna capire. Le situazioni evolvono e spesso lo fanno non nel modo in cui tu speri.....puoi ribellarti ma prima o poi dovrai accettarlo!!! Ti senti vuota. Priva di ogni emozione. Incapace di provare sentimenti. Ma quando sei lì, a terra, inerme e sconfitta non tutti riescono a vederti. Poi troverai chi si sdraierà con te e in silenzio aspetterà il momento giusto per sorreggerti mentre ti rialzerai.....Qui non servono parole, non servono discorsi, perchè la sola presenza ti basterà per infondere calore al tuo corpo rimasto al freddo per troppo tempo. E allora capisci che la vita è meravigliosa anche nel suo dolore. Io ho ricominciato a camminare...piccoli passi...ma ci sto riuscendo. E non importa se adesso dentro di me regna il silenzio.... Nel frattempo........ continuo a camminare..... Francesca |
...Sono in terrazza. Le quattro mura della mia stanza non mi fanno respirare. E' come se mi trovassi in un piccolo luogo angusto con le pareti di gomma ed ogni mio singolo pensiero rimbalza migliaia di volte attorno a me....Devo uscire, ho bisgno di trovarmi dinnanzi all'immensità. Forse solo così i miei pensieri potranno spiccare il volo. E lasciarmi sola, finalmente in pace. Nemmeno questo riesce a placare la mia ansia. Nemmeno l'immensità del mare e del cielo riescono a calmarmi. I pensieri sono saldamente ancorati alla mia testa. Non riescono a liberarsi dalle catene. L'aria inizia a rinfrescarsi. Una sottile t.shirt non riesce a scaldarmi. Mi avvolgo cn le mie stesse braccia cercando un pò di calore. Appena chiudo gli occhi, l'immagine di quella sera si materializza dinnanzi a me. Il vento che soffia mi riporta le sue parole. Vorrei urlare. Tirar fuori tutta la mia rabbia. Vorrei buttar via tutto, fare le valigie e andarmene lontana. Dove nessuno mi conosce e ricominciare a vivere. Cosa mi manca? Mi sento impotente. Rimprovero a me stessa la mia sincerità. Non dovevo dire nulla. E...forse tutto sarebbe rimasto cosi "perfetto" dentro la bolla di cristallo. Come un bel disegno da ammirare. Ed invece ho voluto tramutare in realtà tutto questo. Dio mio che stupida sono stata..... Ho paura....ai suoi occhi sono vulnerabili. Li vede le mie insicurezze, le mie paure...vede tutto. Il vuoto mi sta lacerando.Ma devo essere forte. Ha voluto abbattere il mio muro. Ma poi ha lasciato le macerie attorno a me. Ha preso il mio cuore e l'ha scaraventato cosi lontano da non poterlo trovare più..... Credo di essermi innamorata! Ma questo pensiero ora deve essere accantonato....deve essere mascherato..... |
...è uno di quei giorni che vorrei cancellare. Anche a km di distanza riescono a farmi perdere la pazienza. Ma qui non posso cedere. i pensieri vanno lasciati in camera. Chiudo la porta alle mie spalle e vado avanti che se niente fosse. Lui è sempre lì. Continua a lavorare. Ma tra noi il rapporto è cambiato. Ci concediamo pochi minuti per chiacchierare. E mi fa star bene. Lui mi fa star bene. Lei è la mia compagna di avventure. La mia collega. La mia amica. E' il suo compleanno ed io ho tutt'altro per la testa. Non voglio deluderla. Voglio divertirmi con lei, trascorrere una serata all'insegna del divertimento. Sono combattuta. Potrei disdire l'appuntamento con lui, ma poi chissà quando avremo l'occasione di stare un pò insieme lontani da occhi indiscreti. Ci penserò dopo.Ora voglio solo dormire. Stasera c'è cabaret. In costumeria è il solito caos. Non troviamo vestiti, la scaletta è decisa al momento e il vino bevuto a cena sta facendo il suo effetto. Nonostante le varie discussioni devo ammettere che siamo un bel gruppo. Ci divertiamo. Decido di parlare con lei: A poco a poco gli ospiti si ritirano nelle camere.Non rimane più nessuno. Ora finalmente sono libera di prendermi tutti i pensieri lasciati in camera e di essere finalmente me stessa completamente. Quella notte è stata lunga, intensa. Non ho seguito il consiglio del mio "grillo parlante" non sono stata del tutto sincera con lui. Non ne ho avuto il coraggio. Avevo paura di sentirmi inadatta. Più che il mio cuore, ho lasciato che la mia testa parlasse. Un pò di razionalità in certe situazioni è indispensabile. Va via. Il giorno dopo lo rivedo. Mi guarda. Ecco di cosa avevo paura.Di quella frase: "ho bisogno di pensare" Cosa succederà????
FRANCESCA |
Sono ormai lontani quei giorni in cui i miei occhi guardavano i tuoi. Quei giorni in cui le mie parole arrivavano alle tue orecchie.Quei giorni in cui le mie mani tentavano di sfiorare il tuo viso. Il tempo continua il suo percorso e noi non abbiamo nessun potere. Non possiamo fermarlo nè riportare le lancette indietro per poter rivivere quei momenti intensi. Mi rimangono solo i ricordi di un passato ormai lontano ma fin troppo presente nel mio cuore. "...non smettere mai di scrivere, continua a fotografare..." Cammino per casa con le note di un pianoforte a farmi compagnia. Mi sento leggera, riesco a percepire le mattonelle gelide sotto i miei piedi. Accosto la testa alla finestra del balcone. Accendo la solita sigaretta e mi perdo ad osservare la strada davanti a me. Ogni tanto si sente il motore di una macchina. Si fermano all'incrocio e poi ripartono. In quelle macchine c'è di tutto. Uomini, donne, bambini ognuno con la propria storia, ognuno con la propria vita da portare avanti. In uno dei tanti viaggi che mi portavano via da te i libri mi hanno sempre fatto compagnia. Quella volta in treno, con le lacrime agli occhi lessi: La risposta è arrivata pochi giorni fa... Ero alla fermata dell'autobus...davanti a me sfrecciavano macchine e scooter. Non sentivo rumore.Ero come in una bolla ovattata che mi rendeva invulnerabile. Ma quella bolla si è dissolta dinnanzi ad un'immagine.....la mia!! Io non posso tornare indietro!E' contro le regole. La tua assenza la percepisco. La sento nell'aria. Un giorno sarò forte da poter affrontare tutto questo...ma fino ad allora permettimi di portarti dentro me.....
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Finalmente una mezza giornata libera. Ne avevo davvero bisogno. Quando sei a contatto con 200 persone per tutto il giorno se riesci a ritagliarti 5 minuti solo per te è davvero una fortuna. Ho deciso di fare una passeggiata in paese. Ne approfitto anche per allontanarmi un pò da lì e vedere visi nuovi. Percorro la strada che mi porta al centro. E' strano come con la luce del giorno tutto acquisti una visione diversa. Eppure è la stessa strada percorsa la sera, ma adesso mi sembra quasi non averla mai percorsa. Riesco a vedere gli alberi, sento il profumo del mare e il vento mi avvolge con le sue braccia forti e decise. Eh si, 4 passi sono sempre un ottimo antidoto al veleno che puoi repsirare restando ferma. Mi siedo su una panchina dinnanzi al mare. Accendo una sigaretta. Rimango estasiata dal panorama che ho dinnanzi a me! Il sole esce di scena regalandomi colori meravigliosi. Hanno proprio ragione quando dicono che basta poco per emozionarsi. Accompagnata dalla dolce melodia del vento che sussurra alle mie orecchie mi abbandono ai miei docili e nevrotici pensieri! L'aria si rinfresca, i colori del tramonto si fanno più intensi.Sembrano pennellate di un artista che colora con la sua anima la tela bianca che ha di fronte. All'improvviso vengo distratta dallo squillo del telefono. Apro la borsa freneticamente. Lui è abile a intrattenere le persone. Forse quando era giovane anche lui è stato un animatore. L’attenzione dei vecchietti è rivolta alle famose granite. Il signor Vincenzo spiega nei minimi dettagli la preparazione. Io, a distanza di un mese ancora non ho capito quali siano gli ingredienti. I signori si accorgono di me, accennano un saluto. Prima ancora che possa ritrovarmi in qualche discussione interminabile li saluto e me ne vado. Mi dirigo verso la mia stanza. Ecco la solita sensazione di essere osservata senza esserlo. Quella sensazione che qualcuno mi stesse spogliando. Decido di fare un passo indietro e con una scusa banale mi avvicino a lui. “scusa, potresti dirmi dove sono situati gli uffici postali?” “si, scusa, è che sono stanca….” Lui sorride. Come se stesse prendendomi in giro. “ti fa ridere il fatto che io sia stanca?” “no, mi fa sorridere che tu sia stanca per il lavoro che fai” Solito clichè di chi non conosce il mondo dell’animazione. Tutti si divertono, poco lavoro e tanta baldoria. Magari fosse così. “vuoi per favore darmi l’indicazione chiesta o vogliamo discutere sul senso della stanchezza?” Mi guarda. Mi osserva. I suoi occhi sono penetranti. Sono quelli che mi spogliavano quando io non me ne accorgevo. Tengo testa e non tolgo i miei occhi dai suoi. E’ sfida. Mentre parla cerca di indicarmi gli uffici postali su una cartina turistica dove al massimo ero fortunata se riuscivo a capire la posizione dell’hotel. “va bene ho capito. Ti accompagno io” “Tutta questa gentilezza potrebbe darti alla testa. Devi dosarla” Sorride. Mi guarda. Si era abbattuto quel muro di diffidenza che ci separava. “Vado…non voglio disturbare uno che lavora” “L’unico che lavora…..” Da quel momento in poi si sarebbero innescate una serie di reazioni a catene che non avrei più controllato. Quella sera entrai in camera con un aria diversa. “guarda un po’ chi c’è……e cos’è quel sorriso che hai stampato sul viso?” “Niente…..” Cosa avrei mai potuto dire se nemmeno io sapevo cosa stava accadendo dentro me?
Mi sdraio sul letto. Il suono della sua voce risuona ancora nella mie orecchie. Le sue mani sono immagini indelebili nella mia testa. Non era successo niente…. eppure era accaduto qualcosa….
FRANCESCA |
Alda Merini
Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato.
Regole per la lettura del blog
Questo blog ripercorrerà episodi passati
senza perdere il contatto con il presente, con la realtà.
Verrano inseriti dei tag e in base a questi ci si potrà destreggiare
all'interno del nostro piccolo diario di bordo.
Buona lettura!!!!
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I miei Blog Amici
Tutto nasce con una partenza
Riprendendo il titolo del primo post
vi racconto un paio di cose:
tutto ha inizio con una partenza, da quel giorno qualcosa è cambiato...
E cosi, abbiamo deciso di scrivere nero su bianco
le nostre piccole avventure.
Un pò le Bridegt Jones dei tempi moderni
versione italiana.
Inviato da: raccontandodinoi
il 05/06/2010 alle 22:33
Inviato da: LilyEverit
il 01/06/2010 alle 18:44
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Inviato da: kim.s
il 13/04/2010 alle 15:26