Io...raccontandomi

sarà vero???


Il parlare ed ancor più il vivere il sesso nell’ambito del rapporto uomo-donna genera tante discussioni perché gli uni hanno una visione molto diversa da quella degli altri. Partendo dal fondamento che la sessualità fa parte della natura umana ed è un ingrediente fondamentale di ogni relazione di coppia (se la vita sessuale della coppia è soddisfacente qualsiasi relazione migliora notevolmente) e chiarendo che il “fare sesso” è l’atto materiale mentre per “sessualità felice ed appagante” si intende il vivere il sesso con complicità e intimità col partner, proviamo a capire la diversa visione che gli uomini e le donne hanno dell’argomento. Visione che gli psicoterapeuti americani, marito e moglie, Allan & Barbara Pease hanno ben sintetizzato nel loro libro “Perché le donne non sanno leggere le cartine e gli uomini non si fermano mai a chiedere?” con l’affermazione: “Quando si tratta di sesso, le donne hanno bisogno di una motivazione, gli uomini di un luogo”, spiegando quanto asserito con le differenze psicofisiobiologiche dei generi maschile e femminile ed individuando la “causa” nella diversa quantità di testosterone prodotta ovvero la sostanza che genera quella sensazione che definiamo impulso sessuale. Inoltre  il  centro di controllo dell’impulso sessuale è localizzato nell’ipotalamo che risulta essere più grande negli uomini che nelle donne. Avendo, quindi l’uomo un ipotalamo più grande e una quantità di testosterone 10-20 volte superiore a quello delle donne è chiaro che l’uomo ha un desiderio sessuale maggiore che le donne, se poi a ciò aggiungiamo che nel tempo si è avuto l’incoraggiamento sociale per l’uomo e la disapprovazione per le donne, non sorprende che l’atteggiamento di entrambi è diverso nei confronti del sesso. L’uomo nel sesso cerca di liberarsi della tensione accumulata mediante l’orgasmo,  di esprimere in modo fisico ciò che non riesce a trasmettere emotivamente e dopo l’atto sessuale ha la necessità di riprendere il controllo di sé che ha perso durante il rapporto. Ecco perché terminato l’amplesso spesso si addormenta o fuma una sigaretta e le donne non comprendendo questo meccanismo si incavolano e lo accusano di egoismo e insensibilità. Differentemente le donne hanno bisogno di sentire la tensione aumentare per un determinato tempo che necessità di un periodo di preliminari e dopo un rapporto sessuale appagante vuole parlare, toccare l’uomo, si sente piena di energia ed è pronta ad affrontare il mondo. Inoltre per l’uomo è sufficiente avere l’orgasmo per sentirsi appagato e crede che ciò valga anche per la donna pertanto nasce in sé la preoccupazione di essere un buon amante “solo” in base al raggiungimento o al mancato raggiungimento dell’orgasmo da parte di lei. Concezione errata in quanto per la donna la soddisfazione nasce dal rapporto col partner quando sente la sensazione di intimità, di calore  e l’accumulo di tensione e considera benvenuto l’orgasmo ma non ne fa un obiettivo necessario da raggiungere tranne che, approssimativamente, nel periodo dell’ovulazione quando il bisogno di avere un orgasmo aumenta considerevolmente. Anche il desiderio sessuale viene stimolato in modo diverso a secondo del genere di appartenenza, gli uomini rispondono ad impulsi visivi, sono attratti dalla lingerie, dalla nudità e dalla disponibilità femminile e vogliono il “sesso”, le donne sono sensibili agli stimoli uditivi e tattili e si “sciolgono” con il romanticismo, l’impegno, la comunicazione, l’intimità ed il contatto anche solo affettivo e non necessariamente sessuale con l’uomo. Naturalmente quanto precedentemente asserito riguarda la generalità delle persone e non i casi specifici. Miti da sfatare. Non trova conferma scientifica l’efficacia degli afrodisiaci ovvero essi non hanno proprietà tali da aumentare il desiderio sessuale ma possiedono quello che viene definito l’effetto placebo, cioè chi li assume è tanto convinto della loro efficacia che usandoli ottiene ottimi risultati. Inoltre l’immagine della donna moderna che i media trasmettono di una femmina con un insaziabile appetito sessuale (la cosiddetta ninfomane) è solo frutto dell’immaginazione maschile e statisticamente essa rappresenta una percentuale reale inferiore all’1% di tutte le altre.