. . . s e g u e . . .“No Fabio, ti ringrazio, vai con gli altri che vado a controllare la mail e vi raggiungo alla pista”.Arrivo nel locale dove hanno installato alcune postazioni internet e come la solito sono tutte occupate.“Capo si sieda qua io torno dopo non ho problemi” è il gentile invito di una ragazza che potrebbe essere mia figlia. Sicuramente stava chattando con il moroso ma sa che stasera usciamo e quindi sbirciare la mail fa sentire un momento a casa; sa anche che io non ci sto più di cinque minuti.“Ho conosciuto una persona fantastica, spero che tu sia felice per me!. Ti amo. Francesca”La leggo un po’ di volte, poi controllo che non sia uno scherzo, infine mi appoggio alla sedia non credendoci: “spero tu sia felice per me!” Ma vaffanculo no?Esco dal locale osservato da tutti il che mi fa capire che il commento devo averlo fatto ad alta voce alla faccia dell’autocontrollo.Fuori c’è Fabio che mi aspetta e vedendomi in viso mi segue silenzioso.Raggiungo l’ufficio in cui c’è il telefono satellitare e annotando il nome e l’orario sul registro lo prendo e compongono il numero.“Pronto?”“Ciao Francesca sono Giorgio.” Il suo silenzio mi ferisce e conferma che non è uno scherzo. No, proprio no.“Come stai Giorgio?”Ma che domanda idiota è mai? Ma che cosa hai nel cervello? Mi hai appena detto che hai un altro, hai appena buttato nel gabinetto la nostra storia, mi hai dato un calcio in faccia e mi chiedi come sto?“Volevo solo capire una cosa. Ci siamo sentiti una settimana fa, non avevi altri mezzi che la mail?”“Era per rompere il ghiaccio”“EHHHH? Il ghiaccio si rompe tra gli sconosciuti!”“Beh ultimamente è quello che siamo...”Rimango basito e prima che il turpiloquio condito di bestemmie scenda dal cervello alla lingua replico seccamente: “Ho da fare ora, ci si sente!” e prima che possa aggiungere altro chiudo la telefonata. Appoggio il telefono con delicatezza vista la sua preziosità ed esco non avendo lo stesso riguardo per la porta.Fabio capisce al volo che qualcosa non va e mi segue per un po’ in silenzio poi, obbligato dal suo ruolo e dall’amicizia che ci lega sbotta: “Giorgio, ascolta, stanotte sarà impegnativa , non so cosa ti abbia detto Francesca via mail e poi al telefono ma...”“ma cosa?” gli domando rabbiosamente.“ma se vuoi essere sostituito lo spiego io al capo, sai che non ci sono problemi”Lo guardo dritto negli occhi e con tono basso ma serissimo gli rispondo che se non se la sente può sempre andare dal capo e chiedere di essere sostituito lui e voltandogli le spalle mi avvio verso la pista dove ci attendono gli altri.Qualcuno dice che nulla avviene per caso. La canzone che mi rimbombava nelle orecchie era solamente il ritornello: “lo sai ma non lo vuoi accettare”. Sordo ai segnali l’avevo persa. Non dite niente vi prego, sto già male di mio senza bisogno di essere compatito o peggio ancor criticato.Non ora, ci sarà un giorno..... . . S E G U E . . .
ERA LEI ?
. . . s e g u e . . .“No Fabio, ti ringrazio, vai con gli altri che vado a controllare la mail e vi raggiungo alla pista”.Arrivo nel locale dove hanno installato alcune postazioni internet e come la solito sono tutte occupate.“Capo si sieda qua io torno dopo non ho problemi” è il gentile invito di una ragazza che potrebbe essere mia figlia. Sicuramente stava chattando con il moroso ma sa che stasera usciamo e quindi sbirciare la mail fa sentire un momento a casa; sa anche che io non ci sto più di cinque minuti.“Ho conosciuto una persona fantastica, spero che tu sia felice per me!. Ti amo. Francesca”La leggo un po’ di volte, poi controllo che non sia uno scherzo, infine mi appoggio alla sedia non credendoci: “spero tu sia felice per me!” Ma vaffanculo no?Esco dal locale osservato da tutti il che mi fa capire che il commento devo averlo fatto ad alta voce alla faccia dell’autocontrollo.Fuori c’è Fabio che mi aspetta e vedendomi in viso mi segue silenzioso.Raggiungo l’ufficio in cui c’è il telefono satellitare e annotando il nome e l’orario sul registro lo prendo e compongono il numero.“Pronto?”“Ciao Francesca sono Giorgio.” Il suo silenzio mi ferisce e conferma che non è uno scherzo. No, proprio no.“Come stai Giorgio?”Ma che domanda idiota è mai? Ma che cosa hai nel cervello? Mi hai appena detto che hai un altro, hai appena buttato nel gabinetto la nostra storia, mi hai dato un calcio in faccia e mi chiedi come sto?“Volevo solo capire una cosa. Ci siamo sentiti una settimana fa, non avevi altri mezzi che la mail?”“Era per rompere il ghiaccio”“EHHHH? Il ghiaccio si rompe tra gli sconosciuti!”“Beh ultimamente è quello che siamo...”Rimango basito e prima che il turpiloquio condito di bestemmie scenda dal cervello alla lingua replico seccamente: “Ho da fare ora, ci si sente!” e prima che possa aggiungere altro chiudo la telefonata. Appoggio il telefono con delicatezza vista la sua preziosità ed esco non avendo lo stesso riguardo per la porta.Fabio capisce al volo che qualcosa non va e mi segue per un po’ in silenzio poi, obbligato dal suo ruolo e dall’amicizia che ci lega sbotta: “Giorgio, ascolta, stanotte sarà impegnativa , non so cosa ti abbia detto Francesca via mail e poi al telefono ma...”“ma cosa?” gli domando rabbiosamente.“ma se vuoi essere sostituito lo spiego io al capo, sai che non ci sono problemi”Lo guardo dritto negli occhi e con tono basso ma serissimo gli rispondo che se non se la sente può sempre andare dal capo e chiedere di essere sostituito lui e voltandogli le spalle mi avvio verso la pista dove ci attendono gli altri.Qualcuno dice che nulla avviene per caso. La canzone che mi rimbombava nelle orecchie era solamente il ritornello: “lo sai ma non lo vuoi accettare”. Sordo ai segnali l’avevo persa. Non dite niente vi prego, sto già male di mio senza bisogno di essere compatito o peggio ancor criticato.Non ora, ci sarà un giorno..... . . S E G U E . . .