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La prego, provi Lei a spiegarmi ...


Dal sito genitori/insegnanti: http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/
Scriviamo al Ministero dell’Istruzione, al Dirigente Scolastico Regionale, all’Assessore all’Istruzione della nostra regione …Facciamo sentire la nostra voce e la nostra indignazione contro i tagli alla Scuola Primaria !!! Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaMinistro Mariastella GelminiViale Trastevere, 76/A - 00153 ROMADirettore Generale: Dott. MARIO GIACOMO DUTTOAl Direttore GeneraleUSR - Ufficio Scolastico Regionale (MIUR)All’Assessore Regionale alle Politiche dell’Istruzione e della FormazioneP.C. al Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica"Provi lei a spiegarmi"Sono un/una insegnante di scuola primaria di ……., in provincia di …., insegno da …… anni, nella mia scuola il modello orario è (a tempo pieno, di 30 ore, 35 ore….), l’area prioritaria del mio insegnamento è l’area ………….:In tutti questi anni di servizio mi sono auto-aggiornata, ho letto, ho frequentato corsi di formazione, mi sono appassionata a queste discipline che ora sento di padroneggiare e di riuscire ad insegnare con professionalità didattica e metodologica.Perché tutta questa mia ricchezza dal prossimo anno scolastico non verrà più salvaguardata? Perché, nel giro di pochi mesi, dovrò diventare un’insegnante che da solo, o supportato con forme residuali, si farà carico dell’insegnamento di 12 discipline (tante, le conti, sono quelle indicate negli ultimi riferimenti programmatici) che richiedono, visti anche gli attuali riferimenti curricolari, professionalità e competenze differenziate?Perché dovrei rinunciare alla condivisione con altri colleghi e alla collegialità, alla co-responsabilità formativa, didattica e valutativa degli apprendimenti degli alunni?È veramente difficile pensare che un unico insegnante, solo, possa farsi carico della gestione di sempre più alunni in classe, con esigenze differenziate e diverse modalità di apprendimento.In quale modo potrò dedicare del tempo prezioso ai miei alunni con bisogni di apprendimento e relazionali specifici ed individuali? Come potrò ancora personalizzare l’intervento didattico e la proposta formativa in base alle singole necessità? Come riuscirò a salvaguardare il successo formativo di ogni alunno valorizzando i talenti, le specificità, i meriti?Mi creda, non trovo alcun fondamento formativo, pedagogico o didattico a giustificazione di questo disegno riformatore. Le tesi fino ad ora portate a sostegno sono deboli, nessun noto pedagogista le avalla, colpiscono invece un modello di scuola che ben risponde alle prove internazionali (IEA PIRLS 2006 e TIMMS2007) e alla soddisfazione delle famiglie.Professionalmente mi sento di non poter rimanere zitta e piegarmi a una serie di cambiamenti che finora nessuno è riuscito a motivarmi come didatticamente ed educativamente coerenti, né dalla parte dell’insegnamento e dell’apprendimento.La prego, provi Lei a spiegarmi e convincermi che queste scelte sono un investimento per il futuro e per una scuola di qualità e non uno svuotamento culturale e pedagogico finalizzato unicamente ad un miope risparmio.Rimango in attesa di una rispostaFIRMAindirizzi Piemontegelmini_m@camera.it, mgdutto@istruzione.it, cimettolafirma@gmail.com, direzione-piemonte@istruzione.it, presidente@regione.piemonte.it, assessore.formazioneistruzione@regione.piemonte.it