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Informazioni relative al rischio Radon nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro

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Come si legge un certificato radon

Post n°1 pubblicato il 01 Dicembre 2005 da professormax
 

COME SI LEGGE IL CERTIFICATO RADON

A cura  di Massimo Moroni

Leggendo il certificato da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, le prime informazioni sono relative al numero di certificato, alla data di compilazione del certificato ed al codice promozione che nel caso di socio Altroconsumo comincia con AC- seguito dal numero di codice.

Sulla destra del certificato alla riga inferiore, vi sono poi le indicazioni del committente con il nome, cognome, indirizzo e citta’; la riga inferiore riporta il Clinte/rif. cioe’ l’eventuale annotazione che il cliente ha segnato sul dosimetro come promemoria; sono indicazione del tipo: Salotto, Camera di Gianni etcetera.

 Alla riga inferiore e centrata nel foglio e’ riportata una tabella con le seguenti intestazioni:

 ·        Monitor n. ID : e’ il numero di serie del dosimetro riportato sul codice a barre

 ·        Data inizio esposizione: la data di inizio esposizione riportata dal cliente sul dosimetro

 ·        Data fine esposizione: la data di fine esposizione riportata dal cliente sul dosimetro

 ·        Giorni trascorsi: ll numero di giorni trascorsi come indicato dalla differenza delle date di inizio e fine esposizione.

 ·        Cod. Rif.: il riferimento numerico che il cliente ha eventualmente assegnato al dosimetro

 ·        Esposizione kBq*h/m3: l’esposizione totale rilevata sul dosimetro attraverso l’analisi. Essa e’ espressa in chilo-bequerel per ora al metro cubo. Tale valore diviso per il numero di ore di esposizione (calcolato moltiplicando per 24 ore giornaliere il numero di giorni) fornisce il valore medio di concentrazione riportato nella casella successiva.

 ·        Concentrazione media Bq/m3: La concentrazione media di Gas Radon fornisce il valore di riferimento da confrontare con i valori di soglia raccomandati da:

 a.      Per i Luoghi di Lavoro dal Decreto Legislativo 241/2000 che impone il non superamento del valore di 500 Bq/mc

 b.      Per gli ambienti residenziali dalla Raccomandazione Euratom 143/90 che suggerisce di non superare i 200 Bq/mc per le nuove costruzioni e 400 Bq/mc nel caso di abitazioni esistenti.

 Entrambi i valori di concentrazione sono da intendersi come valori medi annui e riferiti quindi ad un periodo di esposizione di 365 giorni consecutivi. Tale periodo di esposizione è obbligatorio per i luoghi di lavoro ma non per gli ambienti residenziali ( vedi avanti).

Sebbene il valore di riferimento sia espresso in Bq/mc (leggasi Bequerel al metro cubo), esso non e’ riferito alla dimensione dell’ambiente ove e’ stato esposto. Il volume di riferimento (metro cubo) rappresenta il volume unitario di aria nel quale avvengono  tante disintegrazioni atomiche al secondo quante sono indicate nel valore medio. Ad esempio quando diciamo che la concentrazione di gas Radon in un certo ambiente e’ di 100 Bq/mc significa che in quell’ambiente in ogni metro cubo d’aria avvengono 100 disintegrazioni atomiche al secondo.

 2) Comprendere la radioattivita’

Il decadimento radioattivo e’ un fenomeno spontaneo dovuto al fatto che gli atomi di un certo elemento radioattivo non sono stabili e, alla ricerca di una configurazione atomica stabile, si disintegrano trasformandosi in altri elementi. Solo al termine di un processo che a seconda dei casi puo’ essere lunghissimo o brevissimo si giunge ad una configurazione stabile e l’elemento cessa di essere radioattivo. Nel caso del Radon l’elemento stabile e’ il piombo.

Anche se puo’ sembrare strano ogni atomo di piombo esistente sulla terra e’ stato un giorno lontano un atomo di Gas Radon. Gli elementi sono legati quindi gli uni agli altri da un rapporto di discendenza e per questo motivo, tutti gli elementi che sono tra loro connessi, prendono il nome di famiglia radioattiva. Il progenitore del Radon e’ l’Uranio che decade formando il Torio etc. fino al piombo stabile secondo la seguente tabella:

 

ISOTOPO

RADIAZIONE

EMIVITA

Uranio 238

alfa

4.5x109 anni

Torio 234

Beta

24.1 giorni

Protoattinio 234

Beta

1.2 minuti

Uranio 234

alfa

2.5x105 anni

Torio 230

alfa

7.5x104 anni

Radio 226

alfa

1600 anni

Radon 222

alfa

3.8 giorni

Polonio 218

alfa

3 minuti

Piombo  214

beta

27 minuti

Bismuto 214

alfa e beta

20 minuti

Polonio 214

alfa

1.5x10-4 secondi

Piombo 210

beta

25 anni

Bismuto 210

beta

5 giorni

Polonio 210

alfa

136 giorni

Piombo 206

-----

Stabile

 

Nota: Per emivita si intende il tempo necessario affinche’ la meta’ degli atomi presenti in un determinato momento si disintegri.

 

Come è noto, i rischi da inquinamento indoor da Gas Radon sono da ascrivere prevalentemente ai prodotti di decadimento quali Polonio, Piombo e Bismuto che, essendo metalli pesanti tendono a legarsi al corpuscolato aereo ed a rimanere sospesi in aria disponibili per essere inalati con la respirazione. Successivamente essendo tali elementi ancora radioattivi irradiano le cellule polmonari direttamente dall’interno provocando danni biologici enormi. Piu’ polveroso e/o fumoso e’ l’ambiente e piu’ è alto quindi il rischio; per questo motivo si fa spesso differenza tra rischi per fumatori e per non fumatori.

 

3) Interpretare il valore medio del mio certificato

3.1 Ambienti di lavoro

Negli ambienti di lavoro il periodo di esposizione è obbligatoriamente di un anno e quindi non esiste il problema della correlazione in quanto i valori di soglia consigliati dalla Legge e quelli rilevati sono entrambi valori di media annua.

 

3.2 Ambienti Residenziali

Negli ambienti residenziali il valore medio a cui far riferimento e’ un valore di media annua mentre normalmente il valore rilevato e’ integrato su un periodo da tre a sei mesi. Poiché quindi il periodo di esposizione è inferiore come va interpretato il mio valore?

Per rispondere dobbiamo partire da una considerazione basilare. Il valore di Gas Radon in una normale abitazione residenziale e’ variabile in funzione di alcuni parametri ambientali alcuni molto influenti altri meno. Il riscaldamento e’ un fattore molto influente anche perche’ usato sempre in concomitanza con il periodo freddo e quindi con un minor ricambio di aria (finestre piu’ chiuse).

Il periodo invernale e’ di fatto il periodo in cui le ns case sono piu’ soggette al rischio Radon. Se pertanto il valore medio trimestrale di un rilievo eseguito in inverno e’ minore uguale a 200 Bq/mc allora possiamo tralasciare il problema in quanto la media annua, ottenuta come valore medio tra il periodo invernale (ad alta concentrazione) ed il periodo estivo (a bassa concentrazione) fornira’ un valore certamente inferiore al valore di soglia consigliato.

Se il rilievo e’ iniziato in estate , allora probabilmente avete seguito il ns. consiglio di esporre il dosimetro per sei mesi. In questo caso il valore di sei mesi per un rilievo iniziato in estate deve essere considerato come approssimativo della media annua avendo il rilievo integrato il periodo estivo e quello invernale in pari misura. In questo caso quindi se il rilievo ha fornito un valore superiore a 200 Bq/mc si deve considerare superato il valore di soglia.

In tutti gli altri casi ci faremo aiutare dal buon senso poiche’ per le tipologie edilizie italiane non esistono ancora fattori correttivi pure disponibili per altre nazioni.

 

4) Cosa fare in caso di superamento del valore di soglia

In questa sede ci riferiamo esclusivamente agli edifici gia’ realizzati e che, ad un controllo mediante dosimetria passiva su periodi di non meno di novanta giorni, hanno fornito valori di concentrazione superiori a 200 Bequerel al metro cubo (Bq/mc).

Se il valore di concentrazione e’ compreso tra 200 e 400 Bq/mc potrebbe essere solo necessario cambiare un po’ lo stile di vita aumentando il numero di ore di ventilazione per consentire un maggior ricambio d’aria.

 

Per valori di concentrazioni superiori ai 400 Bq/mc, sara’ necessario uno studio delle variazioni di concentrazione nelle varie stanze predisponendo un rilievo semestrale o, meglio, annuale in tutti gli ambienti. Se a tale ulteriore controllo i valori di Radon dovessero risultare ancora superiori a 400 Bq/mc si renderanno necessari interventi atti a ridurre le concentrazioni rilevate mediante opportune tecniche di mitigazione.

 

5) Come riduco i livelli di concentrazione

Elevati livelli di concentrazione possono essere ridotti con opportune modifiche strutturali dell'edificio. In linea di principio le tecniche di riduzione di basano sulla ventilazione ed aspirazione naturale o forzata dell'aria come mostra la figura oppure modificando la pressione Interno/esterno ed aumentando il rateo di ventilazione mediante la tecnica della ventilazione meccanica controllata (VCM). In aggiunta potrebbe essere importante sigillare le vie d’ingresso del radon se si riesce ad individuarle.

 

Esse vanno comunque differenziate in funzione della tipologia costruttiva e  delle caratteristiche geologiche dei suoli di fondazione.

 

5.1) I materiali da costruzione

La componente della concentrazioni indoor complessiva nelle case italiane, relativa ai materiali da costruzione,  e’ piu’ rilevante che in altre nazioni. In molte regioni infatti costruire con tufo vulcanico e’ una prassi secolare motivata da indubbi vantaggi di coibentazione. Senza le necessarie accortezze pero’ il tufo puo’ rappresentare una componente importante dell’inquinamento da Radon.

 

6) Radon e Acqua

L' esposizione causata dal radon presente nell'acqua è un fenomeno per lo più analogo a quello del radon nell’aria. Pertanto occorre applicare criteri di protezione radiologica analoghi. Considerando sia l'ingerimento che l'inalazione, la dose efficace annuale connessa a un'acqua contenente 1000 Bq/l di radon, secondo le conoscenze attuali, è del tutto paragonabile a quella causata da una concentrazione di radon in aria in ambiente chiuso pari a 200 Bq/m3 che rappresenta il livello di progettazione definito nella Raccomandazione 90/143/Euratom.

La Raccomandazione 928/2001 della Comunita' Europea suggerisce quindi che le acque destinate a consumo umano siano caratterizzate preferibilmente da concentrazioni minori di 100 Bq/litro e che non superino i 1000 Bq/litro.

Se quindi la vs. abitazione si approvvigiona di acqua di pozzo, allora potrebbe essere utile pensare di eseguire un controllo del Radon sull’acqua.

 

 

 

 

NB.: Tutte le norme soprarichiamate possono essere gratuitamente scaricate dal sito internet www.radon.it - Per  ulteriori informazioni potete scriverci a: info@radon.it .

1)  Dati riportati
 
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