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Matisse e la fascia Fauve-Espressionista


Henry Matisse fu un artista, tutto sommato, alquanto tranquillo e " borghese ", dall'aspetto calmo e serio, circondato dalla famiglia, insomma agli antipodi con l'indole ribelle di Paul Gauguin e di tanti altri.Visse a lungo,  morì nel 1954 a 84 anni ed è giustamente considerato uno dei padri del Modernismo del XX secolo.Ma partiamo dalla genesi: il Fauvismo fu ufficialmente consacrato al Salon D'Automne del 1905, ove Matisse espose insieme a Roualt,  Vlaminck, Marquet e Derain.Il Fauvismo si può definire come una poetica artistica che esalta esageratamente il colore nei suoi toni puri, ma è anche un atteggiamento che tende a liberare la pittura dal trattamento del soggetto: in altri termini l'artista lascia al colore il compito di dare il ritmo alle forme, spesso sottolineate con un tratto nero per accentuarne l'espressività.La fortuna critica dei " Fauve " iniziò quando  il critico Vauxcelles al Salon d'Automne, scandalizzato dall'acceso cromatismo delle loro opere, battezzò Matisse e compagni col nome " Fauves ", ovvero " belve ".L'influenza di Cezanne fra i giovani artisti fauve, non più soddisfatti dalla pittura " en plen air " degl'Impressionisti è innegabile.Ma già in una delle sue prime opere: "  Uomo nudo " ( 1900 ), Matisse esprime la sua personale visione del colore e del ritmo che ne delinea le forme, contrariamente a Cezanne che, per converso, parla ai nostri sensi.Ancora nel dipinto " La gitana " del  1906 è evidente un timbro " espressionista " nell'uso del colore, ampio, a larghe pennellate, ma anche qui si nota immediatamente il ritmo e la luminosità del colore, estraneo alle opere espressioniste, tese più all'aggressività e all'immediatezza del colore sulla tela che non alla ricerca del suo ritmo, della sinuosità.....L'anno 1911 segna una svolta importante nella poetica formale di Matisse: con l'opera " La conversazione "  l'artista getta le basi al modo di dipingere che lo caratterizzerà in modo inequivocabile: ampie zone di colore piatto, figure appena abbozzate poste l'una seduta e l'altra in piedi di fronte con l'accenno di una finestra con vista su un giardino, il tutto reso sempre con ampie campiture cromatiche piatte ove le forme si perdono ritmicamente nel colore.Celeberrima di questo stesso anno è " La danza ", opera magistrale in cui i corpi armonici svolazzano sospesi e intrecciati dalle sole mani: qui il corpo è il pretesto per dare libero sfogo al colore e all'armonia della composizione proprio come il ritmo di note musicali e i colori usati sono semplicemente 3." Per me, il soggetto di un quadro e il suo sfondo hanno lo stesso valore o, per dirlo più chiaramente, nessun punto prevale sull'altro, conta solo la composizione, il modello generale. Il quadro è fatto dalla combinazione di superfici variamente colorate " H. Matisse, maggio 1935..... Penso che tali parole si commentano da sole ed esprimono pienamente tutta la poetica matissiana.L'invenzione di una grande pittura decorativa è uno dei grandi contributi di Matisse e l'arte giapponese segnò fortemente la pittura anche di Claude Monet e di Paul Gauguin, stile basato sui rapporti tra superfici piatte e ritmi lineari.Durante gli anni della prima guerra mondiale il lavoro di Matisse mutò radicalmente: la geometria acquistò un'importanza fondamentale e la tavolozza divenne più cupa, con l'ingresso dei colori verde, viola, grigio e nero.- fine prima parte -