Creato da raffaella.nasto il 09/02/2011

RaffArt

arte e cultura

 

 

Modì: seconda parte

Post n°13 pubblicato il 16 Marzo 2011 da raffaella.nasto

Si racconta che le persone da lui ritratte, si sentivano come spogliate nell'anima dal l'inquieto artista labronico e non è dote comune a tutti!

La pittura di Modigliani emana calore, le linee sono morbide, fluide, accarezzano la persona ritratta, forse in questo senso si può parlare di " anima messa a nudo "... Ammirando un qualunque ritratto di Modì, si avverto una sensazione di malinconìa: vi è una sorta di dicotomìa fra la bellezza e la sensualità appariscente delle donne ritratte, languide e con gli occhi vuoti e la sottile tristezza che comunque promanano.

Non c'è dubbio di essere di fronte ad un genio, ad una persona unica e irripetibile, proprio come tutti i grandi artisti che finora abbiamo conosciuto!

Nel 1909 ritornò a Livorno, malato e logoro a causa dello stile di vita dissoluto che conduceva, poi rientrò a Parigi e si stabilì a Montparnasse.

In realtà Modigliani cominciò il suo iter artistico come scultore e non come pittore: conobbe Constantin Brancusi, ma la polvere dei materiali scultorei peggiorava la tubercolosi di cui seriamente soffriva.

Fu organizzata a Parigi una prima mostra di quadri, raffiguranti donne nude nel 1917, ma l'evento suscitò scandalo al capo della polizia che ordinò di chiuderla .

Ebbe un primo figlio - che mai volle riconoscere - da una sua amante: Simone Thiroux, mentre trovò l'amore della sua vita in Jeanne Hebuterne, pittrice francese in erba e con lei si trasferì in Provenza.

Mentre era a Nizza fu aiutato da Leopold Zborowsky ( di cui fece uno splendido ritratto ) che cercava di vendere le sue opere ai turisti facoltosi della zona, ma Modì ne vendette pochi e per pochi franchi.

Nonostante ciò, fu questo il periodo più fertile della sua produzione artistica ove raffigurò la maggior parte di ritratti che lo avrebbero reso celebre, conferendogli un posto di primo piano nella storia dell'Arte di tutti i tempi.

I finanziamenti che Amedeo riceveva purtroppo erano dissipati in droghe ed alcool.

 
 
 

Modigliani: pittura, genio e sregolatezza

Post n°12 pubblicato il 16 Marzo 2011 da raffaella.nasto

Buongiorno a tutti. L'artista di cui oggi parleremo è ormai una leggenda ed è forse l'unico pittore italiano ad aver lasciato un'impronta così particolare e indelebile nel panorama artistico dei primi anni del Novecento: Amedeo Modigliani, detto Modì.

Nacque a Livorno nel 1884 da famiglia ebraica e crebbe in povertà in quanto l'azienda di famiglia andò a rotoli. Amedeo fu precoce nel disegno e nel riempire fogli e fogli di schizzi e disegni, ma la famiglia non aveva possibilità economiche tali da fargli frequentare una Scuola d'Arte e, sempre da piccolo, soffriva di depressione e la sua salute era alquanto cagionevole. Conobbe il Fattori e i macchiaioli nel 1898. Nel 1902 si iscrisse alla Libera Scuola di Nudo a Firenze, poi si recò a Venezia ove frequentò l'Istituto per le Belle Arti .

Nel 1906  si trasferì a Parigi, risiedendo a Montmartre. Gl'inizi della sua arte furono influenzati dalla pittura di Henry de Toulouse-Lautrec, mentre l'incontro con la pittura di Cezanne diede una sferzata decisa al suo stile.

Modigliani è celebre per i ritratti di donne col collo lungo, gli occhi a mandorla, spesso privi di iride, è famoso per i ritratti col naso lungo ed irregolare. In effetti, pur guardando la pittura di Toulouse-Lautrec e di Cezanne, riuscì a creare un'arte del tutto singolare e peculiare: i suoi quadri risentono della lezione cubista, ma sono comunque tutt'altra cosa.

 
 
 

La poetica di Gauguin

Post n°11 pubblicato il 06 Marzo 2011 da raffaella.nasto

Buongiorno a tutti e buona domenica. Oggi terminiamo il nostro excursus su Paul Gauguin, esaminando brevemente i punti più salienti del suo modo di fare Arte.

Il periodo della maturità della sua vita scelse di trascorrerlo alle Isole Marchesi, dipingendovi la maggior parte delle sue opere, unite dal comune denominatore della rappresentazione di scene di vita polinesiana: donne dalla pelle ambrata intente a svolgere varie attività quotidiane, abbigliate poco o nulla per rendere sia la realtà della scena, sia per evidenziare tutto il loro fascino, la loro sensualità.

Pittore esotico è certamente una definizione che non rende giustizia a Gauguin, in quanto il suo stile va ben oltre l'esotismo: è una pittura fatta di colori caldi, talvolta cangianti che ben illustra il modo di vivere della gente polinesiana e il loro mondo, fatto di cose genuine, di gesti semplici, il tutto contornato dalla lussureggiante natura incontaminata ( o quasi ) della terra polinesiana.

Non si può comunque negare una certa simpatia di Gauguin per il Simbolismo, un Simbolismo a cui aderì solo formalmente, come stile, ma non come ideologia.

Sempre dal punto di vista stilistico vi è l'uso della linea nera per contornare figure e paesaggio e ciò richiama lo stile delle vetrate nelle chiese.

Uno slogan per Gauguin: il pittore dei paesaggi incantati e delle donne sensuali... anche lui da conoscere e poi amare! 

A presto, vostra RaffArt.

 
 
 

Gauguin, un francese in Polinesia - Parte Prima -

Post n°10 pubblicato il 02 Marzo 2011 da raffaella.nasto

 Buongiorno a tutti. Come promesso, ecco arrivare il nostro nuovo protagonista: Paul Gauguin.

Nacque a Parigi nel 1848 e morì nel 1903. E' conosciuto ed è entrato nella leggenda come il pittore che, interrompendo la sua carriera come Agente di cambio, fuggì in Polinesia, alla ricerca dell'arte e di una dimensione di vita nuova.

Conobbe Pissarro e i Post-Impressionisti, andò a Rouen ove rimase con Pissarro, poi a Copenaghen con la moglie danese. Si recò a Pont-Aven col pittore Emile Bernard, ove sviluppò la prima parte della sua poetica: opere con zone di colore piatto contornate da linee nere, con uno stile simile a quello delle vetrate.

Nel 1888 visse un breve soggiorno insieme a Vincent Van Gogh, col tragico epilogo del litigio seguito dal taglio dell'orecchio del pittore olandese.

Lasciò definitivamente la sua famiglia, partendo per Tahiti, ove rimase fino al 1893 ( quando, per motivi di salute fu costretto a ritornare a Parigi ), poi tornò alle Isole Marchesi, ma la sua salute era già gravemente compromessa, continuando a dipingere fino alla morte che sopraggiunse nel maggio 1903.

Gauguin arrivò a Tahiti nella speranza di trovare un paradiso incontaminato, ma ormai l'impronta della colonizzazione francese era indelebile. Fu in contatto col capo tribù dell'isola di Mataiea ( costa sud ) che gli trasmise preziosi informazioni circa le tradizioni culturali tahitiane.

Paul Gauguin è stato etichettato come simbolista, pittore " primitivo " e altro.

Piuttosto è più corretto dividere la sua arte in tre fasi: una prima caratterizzata da un'influenza simbolista e ciò è evidente nel dipinto " Giacobbe lotta contro l'Angelo ", poi è passato ad immagini primitive con scene di vita tahitiana, perciò si parla di artista esotico, ma anche questa definizione mi sembra un pò stretta.

 
 
 

Arte- Fare Arte- Sentire l'Arte

Post n°9 pubblicato il 02 Marzo 2011 da raffaella.nasto

 Buongiorno a tutti e buona settimana.

Avete mai provato qualla strana, ma bella sensazione che un qualcosa dentro di voi debba emergere per essere espresso al di fuori?

Ecco, secondo la mia esperienza, da questa sensazione splendida nasce il Fare Arte: parole che sgorgano dentro di te, pronte per essere scritte su un foglio di carta bianco, immagini interiori pronte ad essere rappresentate con una matita, un pennello, un colore, immagini che cercano la loro forma esteriore e la trovano nel momento in cui le esprimi con questi ( o altri ) mezzi.

Ispirazione artistica o poetica che sia, ecco la sensazione alla base dell'ispirazione: un processo intimo, interiore a cui si dà " forma " tramite numerosi mezzi espressivi. Un'opera nasce con l'ausilio di una matita, dei colori e di una tela o un altro supporto e genera un dipinto; una scultura nasce modellando la creta, scolpendo il marmo o lavorando il bronzo o altri materiali; una sinfonia nasce su una serie di note suonate da strumenti armonicamente accordati, un balletto o un'opera lirica seguono gli stessi " percorsi ".

Questa sensazione non la provo quotidianamente, ma quando arriva, la lascio fluire dentro di me per poi " andare fuori ",  lascio  che mi dica lei stessa , quale mezzo espressivo voglia assumere e prendere corpo o forma.......

Il prossimo artista protagonista del nostro spazio sarà: Paul Gauguin.

A presto!

 
 
 

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