RAFFAELA

WHAT WAS ONCE YOUR LIFE..IS NOW A LEGEND

 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

HARDCORE SUPERSTAR

immagine
SERATA INDIMENTICABILE..GRAZIE A TUTTI..

 

ULTIME VISITE AL BLOG

sirloren29jathyaed5redazione_blogloculo21SdoppiamoCupidovarikina0
 

*-*LIBERATION*-*

 

~-MUTTER-~

 

NICK ANCESTRALE

immagine
 

Ultimi Commenti

Twisted_truth
Twisted_truth il 30/01/07 alle 00:14 via WEB
A FORZA DI PISCIARCI SOPRA I PALETTI SI ARRUGINISCONO...:D
 
francedetour
francedetour il 29/01/07 alle 21:17 via WEB
rimuoviamo i paletti ;) pappa e passeggiatina
 
letzis82
letzis82 il 28/01/07 alle 21:39 via WEB
SIIIIIIIIIIIIIIII!!!
 
letzis82
letzis82 il 28/01/07 alle 21:34 via WEB
Non potevi essere più prolisso!! Cavolo anke nel libro la spiegazione è 1/3 della tua!!!! Hihi! Cmq sono al corso di lettere..nn più a quello di lingue!! Bacioni!
 
varikina0
varikina0 il 27/01/07 alle 01:06 via WEB
questa è una delle 10.000 interpretazioni ke si possono fare con lo ZEN .... ma da quando sei diventata filosofa...non studiavi lingue??? ciauzz raffa mo vo a letto...domani giornataccia
 
varikina0
varikina0 il 27/01/07 alle 00:57 via WEB
Non è una domanda viziosa: tutto in queste storie ha un suo preciso significato. In questo caso i motivi sono essenzialmente due. Il primo è quello di creare (pedagogicamente) una sorta di effetto 'cascata'. Il ripetere in modo reiterato "lascialo cadere" produce nell'ascoltatore la corretta impressione di tutta una serie di attributi, di modalità, di abitudini inveterate che vanno via via abbandonate, lasciate cadere. Hai lasciato cadere una tua convinzione profonda? Bene: ora lascia cadere quel tuo giudizio sulla tal persona. Fatto? Allora comincia con il far cadere quell'idea balzana che ti sei fatto sul significato dello zen. E via di seguito. Non c'è nulla davanti al quale il "lascialo cadere" si debba arrestare, debba indietreggiare: questo è molto importante. Per questo la via dello zen - e con sé, la via della meditazione - è qualcosa che necessita estremo coraggio: siamo aggrappati a noi stessi, non ci vogliamo perdere. Vorremmo dire: "Lasciatemi almeno le mie idee, i miei sentimenti, i miei giudizi, le mie preferenze, le mie opinioni. O almeno lasciatemi il mio io, cosicché possa avere qualcosa con cui identificarmi, qualcosa di riconoscibile". E invece: "Lascialo cadere". È una vera e propria spoliazione di sé: solo nella perdita c'è guadagno, solo nell'abbandono c'è libertà, solo nel vuoto c'è autentica pienezza. L'altro motivo per cui il maestro ordina di fare cadere prima un vaso e poi l'altro è la necessità di fare una cosa alla volta. È la classica pulizia dello zen. Parafrasando una frase di Charles Dickens: fare qualcosa come se non dovessimo fare altro. È una purificazione dei pensieri e delle azioni: un pensiero alla volta, un'azione alla volta. Troppi pensieri, troppe azioni contemporaneamente non ti permettono abbastanza consapevolezza: ti ingabbiano. All'ultimo "lascialo cadere" del Maestro, quando oramai erano caduti entrambi i vasi, il monaco risponde sbigottito che non ha niente da lasciare cadere. Vedete? Qui c'è una duplice interpretazione: ironica o seria. La prima fa del monaco uno che non ha capito proprio niente: ha lasciato andare qualcosa, ma non tutto. Gli è bastato far cadere gli aspetti più grossolani della sua persona per credere che non ci fosse altro da cui liberarsi. E allora il Maestro gli dice, beffeggiandolo: va bene, vattene pure via con quel niente che pensi di avere dentro di te. Secondo invece una interpretazione 'seria', il monaco coglie tutto, comprende il segreto. È l'illuminazione: non ho nulla da lasciar cadere. Non dice: non ho più nulla; dice invece: non ho nulla. È qualcosa cioè di istantaneo, di immediato; è la realizzazione del vuoto. Un vuoto cui non si perviene attraverso un iter: non è qualcosa da costruire, ma da realizzare. Anche questo è un esercizio del "lasciare cadere": cioè anche quello che dicevamo poco fa, l'abbandono prima di qualcosa, poi di qualcos'altro, ecc., è solo una verità relativa, che deflagra completamente davanti alla realizzazione della verità assoluta, e che quindi va abbandonata a un certo punto, a un certo livello. Non è più qualcosa di graduale, non è un avvicinamento a tappe verso la meta finale. È realizzazione, qui e ora, istantanea: una realtà che era già sempre stata e che è: solo che ora è realizzata. È stato necessario un lavoro, certo, ma solo per comprendere che non c'era nulla a cui arrivare, cui pervenire, che non è avvenuto nessun cambiamento, ma solo un rischiaramento. Eppure, se non ci fosse stato precedentemente quel lavoro, avremmo potuto realizzare mai qualcosa?
 
varikina0
varikina0 il 25/01/07 alle 12:14 via WEB
ahahaha bella frase, ma... per me l'odio è un sentimento forte come l'amore e non può esser dato a tutti mentre l'indifferenza certe volte fa più male dell'odio...sono anke convinto ke certe volte qualke persona porta odio a prescindere inconsapevolmente, forse non per l'oggetto detestato ma per frustrazioni diverse ke ha accumulato nel passare degli anni. ciauzz B_D
 
letzis82
letzis82 il 22/01/07 alle 15:09 via WEB
Grazie! Va bene! Un bacione a tutti e due!!
 
varikina0
varikina0 il 22/01/07 alle 14:25 via WEB
grazie raffa da parte di MARISA... ciauzzz P.S. cerca nell'agenda un sabato e domenica libero e telefonaci... saluta fabry!!
 
oro.79
oro.79 il 15/01/07 alle 21:35 via WEB
era ora
 
 
 

INFO


Un blog di: letzis82
Data di creazione: 05/10/2006
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

SAVE TROLL

immagine
 

@*GOING UNDER*@

 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

+=PRAYER=+

 

~~FEUER FREI~~

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963