Le Ragioni del Cuore

Post N° 9


Sono piegata in due dal mal di pancia. Ore 7.00 di sta mattina...suona la sveglia e apro gli occhi...avrò dormito non più di tre ore...mi prende una fitta tremenda allo stomaco che non vuole cessare. Fatico per alzarmi dal letto, per fare colazione, vestirmi ed essere in facoltà alle 8.30. Mi violento per tre ore cercando di star ferma su quella sedia mentre il prof. parla di automi, Macchina di Turing e compilatori vari, il dolore non accenna a placarsi. Finisce la lezione e fuggo letteralmente verso casa, una pioggia pazzesca, non ho la forza neanche per fare una spesa veloce. Entro nella mia stanza e mi fiondo a letto, il dolore allo stomaco non vuol saperne di darmi tregua, pranzo solo perchè costretta dalla mia coinquilina.Sono quasi le cinque, fra due ore lui sarà qui e dovrò trovare la forza per dirgli che è finita. Sarà il nervosismo, eppure apparentemente sono calma, ma questa fitta allo stomaco non vuol mollarmi un secondo e cerco di distrarmi come posso per ammazzare il tempo dell'attesa. Spero tutto si risolva in pochi minuti, mezz'ora? un'ora? spero non di più...non me la sento di discuterne un'intera serata.Inizia a venirmi il dubbio: cos'è meglio? lasciare o essere lasciati? è evidente che lasciare è un incubo, almeno per me. La fine della mia ultima e unica storia importante, prima di questa, è stata decisa di comune accordo, lì è stato facile. Niente pianti nè situazioni drammatiche, nessuno a soffrirne più di tanto, solo un pò di amarezza per la fine di un amore durato cinque anni, ma rimane un grande affetto, nessun odio. Sta volta? mi odierà? starà male? per quanto tempo? con quale intensità? non vorrei mai essere la causa della sofferenza altrui...ma sta volta devo. Spero almeno non insista, non farebbe altro che complicare il mio ingrato compito.Spero domani giunga presto...
Luisa