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An Nasiriyah...

Post n°20 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero

Disperazione nelle famiglie dei carabinieri uccisi
Alcuni sarebbero rientrati in Italia fra pochi giorni
Sotto le macerie di Nassirya
vittime da tutto il Paese
La Sicilia paga il tributo più alto: finora cinque morti

ROMA - La Sicilia paga il tributo di sangue più alto, con cinque morti. Ma ci sono madri, e mogli, e figli che piangono a Livorno, a Bologna, a Savona. Alcuni militari sarebbero rientrati in Italia entro pochi giorni. Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha attivato un numero verde, 800448850, a disposizione delle famiglie dei militari di stanza nella base italiana di Nassiriya. E nell'attentato sono state coinvolte due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare Massimo Spano: una di esse è fra le vittime civili dell' esplosione. "Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente.

Domenico Intravaia. "Era tranquillo, felice, sarebbe tornato a casa fra tre giorni. Invece, adesso, Mimmo non c'è più". E' distrutta la moglie dell'appuntato Domenico Intravaia, 44 anni, in servizio a Palermo, caduto nella strage di Nassirya. "Quando torna papà? Lo voglio abbracciare" dice Alessia, 12 anni, figlia del militare. "Che ci sto a fare io qui da sola, senza mio marito. Voglio morire, la mia vita non ha senso" si dispera Liliana Messina, la vedova dell'appuntato.

Maresciallo Giovanni Cavallaro. 47 anni, originario di Messina, residente a Nizza Monferrato, nell'astigiano e in forze ad Asti, dopo aver lavorato per anni al Nucleo operativo di Torino. Domani sarebbe rientrato a casa. Lascia la moglie e due figli di 19 e 4 anni. "Una persona dotata di molta comunicatività - lo ricorda Il suo diretto superiore, il maresciallo Salvatore Pugliesi - condivideva volentieri con i colleghi gioie e dispiaceri".

Vicebrigadiere dei carabinieri Giuseppe Coletta. Originario di Avola, in provincia di Siracusa. Aveva 38 anni, nell'Arma dal 1983, ed era in servizio presso il comando di Castellano di Cisterna, in provincia di Napoli. Sposato con una donna di Avola, con la quale viveva a San Vitaliano, in provincia di Napoli, Coletta era in procinto di lasciare l'Iraq per fine missione. "Ho visto la moglie, posso dire che è una donna molto forte" ha detto il comandante della Regione Campania, generale Sabato Palazzo.

Alfio Ragazzi. Siciliano, 39 anni, del Ris, il Reparto di investigazioni scientifiche di Messina. Orazio Majorana, 29 anni, è la quinta vittima. Originario di Catania, proveniva dal Settimo reggimento carabinieri Trentino Alto Adige. Era di stanza a Laives, alle porte di Bolzano, da quattro anni.

Silvio Olla. Componente della Brigata Sassari: il sottufficiale Silvio Olla, 32 anni, di Sant'Antioco. Il portavoce della Brigata, Gianfranco Scalas, ha rassicurato i parenti dei soldati sardi: "Purtroppo uno dei nostri se n'è andato, ma voglio tranquillizzare le famiglie dei soldati sardi della Brigata Sassari. I feriti sono più di una decina ma non sono gravi".

Massimo Ficuciello. Figlio del generale Alberto Ficuciello, Massimo. Lavorava come funzionario di banca, ma aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente dei Lagunari proprio per partecipare alla missione "Antica Babilonia".

Tra i caduti, anche i carabiniere Andrea Filippa, il militare dell'esercito Emanuele Ferraro, e un maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, Massimiliano Bruno, biologo del Racis. E a Roma era residente un'altra vittima dell'attentato, il maresciallo Alfonso Trincone, 44 anni, sposato e padre di tre figli, in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell'Ambiente.

Ivan Ghitti. Milanese, trent'anni, era di stanza al Tredicesimo Reggimento Gorizia. Dopo tre volte in Bosnia, con l'Iraq era alla sua quarta missione all'estero per la pace. "Era assolutamente sereno e tranquillo - dice sua sorella Mary, 28 anni, una laurea in Scienze Politiche e un lavoro in banca -. L'abbiamo sentito ieri sera; per lui non c'era pericolo, non c'era rischio in quella zona".

Fra le vittime c'è anche un giovane salentino: si tratta di Alessandro Carrisi, militare in ferma breve nell'esercito italiano. Aveva 23 anni, era nato a Trepuzzi, in provincia di Lecce. Era partito per l'Iraq solo da qualche settimana.

Tra i morti figura anche il maresciallo Daniele Ghione, 30 anni, di Finale Ligure, in provincia di Savona. Si era sposato da poco e viveva con la moglie a Finale, nella Riviera Ligure di ponente. Abitava invece a Livorno Enzo Fregosi, 56 anni, ex comandante dei Nas della città toscana. Lascia la moglie e la figlia, ed un figlio, anch'esso carabiniere, di stanza in Liguria.

(12 novembre 2003)

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