Un blog creato da Raoul.Guerriero il 19/03/2007

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...nasci guerriero, vivi da leone e muori da eroe...

 
 
 
 
 
 

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Kabul...

Post n°21 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

Bomba a Kabul uccide due militari italiani

Un ordigno radiocomandato esplode al passaggio di 2 blindati degli alpini. Le vittime sono il tenente Fiorito e il maresciallo Polsinelli

KABUL - Un'altra tragedia per le forze militari italiane impegnate all'estero. Un'esplosione causata da bomba radiocomandata ha colpito a Kabul, capitale dell'Afghanistan, un convoglio di alpini italiani formato da due veicoli con a bordo 12 alpini. L'esplosione ha ucciso due dei militari italiani ferendone altri quattro. Le vittime sono il tenente Manuel Fiorito e il maresciallo Luca Polsinelli (  Chi erano: scheda): la loro morte è stata confermata ufficialmente dallo Stato maggiore della Difesa. Le loro salme giungeranno in Italia domenica pomeriggio, mentre dopo la mezzanotte di sabato è previsto il rimpatrio dei quattro feriti.

 Audio, il colonnello Fogari: «Ma noi non siamo nel mirino»

LA RIVENDICAZIONE - Qualche ora dopo l'attacco, i talebani hanno rivendicato l'attentato. Un esponente talebano, Abdul Raouf, con una telefonata ha affermato che miliziani del deposto regime afghano hanno azionato una bomba radiocomandata al passaggio della pattuglia. I talebani avevano rivendicato anche due precedenti attentati contro i militari italiani a Herat, nell'ovest dell'Afghanistan, il 20 dicembre 2005 e l'8 aprile scorso.

QUATTRO ARRESTI - Poco dopo sono scattate le manette: arrestate quattro persone, tutti talebani. Tra questi ci sarebbe anche un uomo ritenuto il probabile esecutore materiale. Lo si è appreso da fonti della polizia afgana. Fonti investigative confermano, inoltre, che l'attentato non aveva come obiettivo specifico la pattuglia italiana, ma in generale le forze della coalizione.

I FERITI - I feriti leggeri, che non corrono pericolo, sono i caporal maggiori Salvatore Giarracca, Massimiliano Clementini ed Emanuele Rivano Rivano, e il primo caporal maggiore Salvatore Mastromauro, tutti del secondo reggimento alpini di Cuneo. I quattro militari, ricoverati presso l'ospedale del contingente tedesco, dovrebbero rientrare sabato a Roma con un velivolo militare. Nessuno di loro avrebbe lesioni particolari, a parte uno con ferite comunque ritenute non gravi. L'ammiraglio Giampaolo Di Paola, Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha confermato che «stanno bene e non sono in pericolo di vita».

ESPLOSIONE

06 maggio 2006

- L'attentato è avvenuto a 7-8 km a sud-est della capitale afghana, nella zona chiamata Musay Valley, dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati leggeri Puma - era di pattuglia. Un ordigno è esploso alle 16,20 (le 13,50 in Italia) e ha coinvolto in modo particolare il primo dei due veicoli a bordo del quale c'erano otto alpini del II reggimento di Cuneo.

TABELANI ALLE PORTE - «Finora i talebani hanno sempre sferrato attacchi nella zona meridionale e in quella orientale dell'Afghanistan. L'attentato compiuto contro un convoglio di mezzi italiani nei pressi di Kabul desta forti preoccupazioni perché per la prima volta le milizie islamiche bussano alle porte della capitale»: è questo il commento formulato dall'inviato in Afghanistan della Tv araba al-Jazira, che ha dato notizia con un collegamento in diretta della morte dei due soldati italiani.

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°20 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

Disperazione nelle famiglie dei carabinieri uccisi
Alcuni sarebbero rientrati in Italia fra pochi giorni
Sotto le macerie di Nassirya
vittime da tutto il Paese
La Sicilia paga il tributo più alto: finora cinque morti

ROMA - La Sicilia paga il tributo di sangue più alto, con cinque morti. Ma ci sono madri, e mogli, e figli che piangono a Livorno, a Bologna, a Savona. Alcuni militari sarebbero rientrati in Italia entro pochi giorni. Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha attivato un numero verde, 800448850, a disposizione delle famiglie dei militari di stanza nella base italiana di Nassiriya. E nell'attentato sono state coinvolte due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare Massimo Spano: una di esse è fra le vittime civili dell' esplosione. "Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente.

Domenico Intravaia. "Era tranquillo, felice, sarebbe tornato a casa fra tre giorni. Invece, adesso, Mimmo non c'è più". E' distrutta la moglie dell'appuntato Domenico Intravaia, 44 anni, in servizio a Palermo, caduto nella strage di Nassirya. "Quando torna papà? Lo voglio abbracciare" dice Alessia, 12 anni, figlia del militare. "Che ci sto a fare io qui da sola, senza mio marito. Voglio morire, la mia vita non ha senso" si dispera Liliana Messina, la vedova dell'appuntato.

Maresciallo Giovanni Cavallaro. 47 anni, originario di Messina, residente a Nizza Monferrato, nell'astigiano e in forze ad Asti, dopo aver lavorato per anni al Nucleo operativo di Torino. Domani sarebbe rientrato a casa. Lascia la moglie e due figli di 19 e 4 anni. "Una persona dotata di molta comunicatività - lo ricorda Il suo diretto superiore, il maresciallo Salvatore Pugliesi - condivideva volentieri con i colleghi gioie e dispiaceri".

Vicebrigadiere dei carabinieri Giuseppe Coletta. Originario di Avola, in provincia di Siracusa. Aveva 38 anni, nell'Arma dal 1983, ed era in servizio presso il comando di Castellano di Cisterna, in provincia di Napoli. Sposato con una donna di Avola, con la quale viveva a San Vitaliano, in provincia di Napoli, Coletta era in procinto di lasciare l'Iraq per fine missione. "Ho visto la moglie, posso dire che è una donna molto forte" ha detto il comandante della Regione Campania, generale Sabato Palazzo.

Alfio Ragazzi. Siciliano, 39 anni, del Ris, il Reparto di investigazioni scientifiche di Messina. Orazio Majorana, 29 anni, è la quinta vittima. Originario di Catania, proveniva dal Settimo reggimento carabinieri Trentino Alto Adige. Era di stanza a Laives, alle porte di Bolzano, da quattro anni.

Silvio Olla. Componente della Brigata Sassari: il sottufficiale Silvio Olla, 32 anni, di Sant'Antioco. Il portavoce della Brigata, Gianfranco Scalas, ha rassicurato i parenti dei soldati sardi: "Purtroppo uno dei nostri se n'è andato, ma voglio tranquillizzare le famiglie dei soldati sardi della Brigata Sassari. I feriti sono più di una decina ma non sono gravi".

Massimo Ficuciello. Figlio del generale Alberto Ficuciello, Massimo. Lavorava come funzionario di banca, ma aveva chiesto di poter tornare in servizio attivo con il suo grado di tenente dei Lagunari proprio per partecipare alla missione "Antica Babilonia".

Tra i caduti, anche i carabiniere Andrea Filippa, il militare dell'esercito Emanuele Ferraro, e un maresciallo dei carabinieri di origine bolognese, Massimiliano Bruno, biologo del Racis. E a Roma era residente un'altra vittima dell'attentato, il maresciallo Alfonso Trincone, 44 anni, sposato e padre di tre figli, in forze al Noe, il Nucleo operativo ecologico che dipende dal Ministero dell'Ambiente.

Ivan Ghitti. Milanese, trent'anni, era di stanza al Tredicesimo Reggimento Gorizia. Dopo tre volte in Bosnia, con l'Iraq era alla sua quarta missione all'estero per la pace. "Era assolutamente sereno e tranquillo - dice sua sorella Mary, 28 anni, una laurea in Scienze Politiche e un lavoro in banca -. L'abbiamo sentito ieri sera; per lui non c'era pericolo, non c'era rischio in quella zona".

Fra le vittime c'è anche un giovane salentino: si tratta di Alessandro Carrisi, militare in ferma breve nell'esercito italiano. Aveva 23 anni, era nato a Trepuzzi, in provincia di Lecce. Era partito per l'Iraq solo da qualche settimana.

Tra i morti figura anche il maresciallo Daniele Ghione, 30 anni, di Finale Ligure, in provincia di Savona. Si era sposato da poco e viveva con la moglie a Finale, nella Riviera Ligure di ponente. Abitava invece a Livorno Enzo Fregosi, 56 anni, ex comandante dei Nas della città toscana. Lascia la moglie e la figlia, ed un figlio, anch'esso carabiniere, di stanza in Liguria.

(12 novembre 2003)

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°19 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

L'attentato in un punto stradale noto

Bomba a Nassiriya. Morti tre italiani

Tre connazionali e un rumeno vittime di un ordigno contro un convoglio. Grave un altro carabiniere. In rete due rivendicazioni

 

NASSIRIYA - Il contingente italiano a Nassiriya è finito di nuovo nel mirino dei terroristi. Verso le 7,30 ora italiana una bomba esplosa al passaggio di una pattuglia composta da militari italiani e rumeni ha provocato la morte di quattro soldati, tre italiani e uno romeno.

DUE RIVENDICAZIONI - Due le rivendicazioni, la cui autenticità è ancora tutta da valutare. L'intelligence italiana ha individuato su internet un primo messaggio che attribuiva l'attentato di alle Brigate Imam Hussein, riconducibili al terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi. In serata, sempre su Internet, è stato trovato un secondo testo, nel quale si legge che «l'Esercito islamico in Iraq è stato capace di distruggere un veicolo appartenente alle forze di coalizione ... uccidendo tre soldati italiani e un rumeno».

LE VITTIME - Tre sono le vittime nel contingente italiano: il capitano dell'esercito Nicola Ciardelli, del 185esimo battaglione dei paracadutisti di Livorno; il maresciallo capo dei carabinieri Franco Lattanzio, 38 anni di Pacentro (L'Aquila); e il maresciallo capo dei carabinieri Carlo de Trizio, 37 anni di Bisceglie (Bari) deceduto in ospedale. È rimasto gravemente ferito il maresciallo aiutante Enrico Frassinito, 41 anni, di Padova ma residente a Sommacampagna (Verona): ha riportato con ustioni su circa il 30% del corpo ma pare non in pericolo di vita.
Il rientro delle salme è previsto forse per sabato pomeriggio.
Nell'esplosione ha perso la vita anche un caporale della polizia militare rumena, Bogdan Hancu, di 28 anni. La Polizia militare rumena ospitata a Camp Mittica è formata da 100 uomini.


IN IRAQ DA SOLI 13 GIORNI - Frassinito e de Trizio si trovavano in Iraq da soli 13 giorni, erano giunti a Nassiriya il 14 aprile scorso. Mentre Lattanzio era giunto in Iraq il 3 dicembre del 2005. Frassanito è stato trasportato in elicottero dall'ospedale della base militare italiana all'ospedale militare americano Rol 3, che si trova a circa 150 chilometri dalla sede della missione italiana. L’ospedale statunitense, da quanto viene riferito, sarebbe più attrezzato ad affrontare l’emergenza. Nessun altro militare italiano è rimasto ferito nell'attentato Le persone coinvolte

sono state esclusivamente quelle a bordo del secondo veicolo del convoglio, sotto il quale è scoppiato l'ordigno.

LA MATRICE- Non è ancora chiara la matrice dell'attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro - analizzando ogni particolare al microscopio, dalla particolarità dell'esplosione al tipo di esplosivo usato - per capire chi c'è dietro all'attacco di una violenza inedita, per la «tranquilla» provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi. Secondo gli artificieri che hanno analizzato gli ordigni «improvvisati» (come quello usato oggi a Nassiriya), i cosiddetti IED (Improvised Explosive Device).


DINAMICA -L'ordigno, collocato al centro della carreggiataè esploso al passaggio di un convoglio del contingente internazionale e ha colpito una camionetta italiana. Faceva parte di un convoglio che marciava lungo una strada a sud ovest dell'abitato di Nassiriyah, e si stava recando al PJOC (Provincial Joint Operation Centre, la sala operativa integrata delle Forze di sicurezza della Provincia). Era formato da quattro veicoli protetti del Reggimento carabinieri della Msu (Multinational Specilaized Unit) con a bordo un Ufficiale dell'Esercito, 15 militari dell'Arma dei carabinieri e graduato della Polizia Militare rumena. Lo scopo del traferimento era quello di rilevare il personale in servizio presso un comando locale della polizia irachena. L'attentato è avvenuto in un punto di «un percorso stradale noto e che i militari italiani percorrevano da quasi tre anni» ha riferito il maggiore Marco Mele, portavoce del contingente italiano in Iraq. Mele ha anche sottolineato che benché l'area di Nassiriya sembri essere più tranquilla rispetto ad altre del Paese iracheno, «in realtà la situazione è sempre potenzialmente a rischio». Quanto infine al clima che ora si respira tra i componenti del contingente italiano, il portavoce ha detto che «la vigilanza resta alta, è questo un colpo da ko e però ci risolleveremo. Ricordiamo che la nostra è una missione di sicurezza, umanitaria di collaborazione con le autorità locali per la convivenza civile e andremo avanti».

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PRECEDENTI - L'ultima «azione ostile» nei confronti dei militari italiani si era avuta solo 5 giorni fa: un ordigno posto ai lati della carreggiata, fatto esplodere, anche in quel caso, al passaggio di un convoglio. Ma si parlò di una bomba a basso potenziale e di un'azione che poteva dunque essere soltanto dimostrativa. In tre anni di operazioni in Iraq sono morti, compreso l'attentato di oggi, 29 militari e 7 civili, fra i quali il funzionario del Sismi, Nicola Calipari.

09 giugno 2006

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°18 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...una "rara" riserva d'acqua dai molteplici usi...

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°17 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...la prefettura...

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°16 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...caserma dei vigili del fuoco...

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°15 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
 
Foto di Raoul.Guerriero

...

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°14 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...bagno all'aperto...

 
 
 

An Nasiriyah...

Post n°13 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...panorama...

 
 
 

An Nasiriyah... 

Post n°12 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Foto di Raoul.Guerriero

...tramonto a Tallil...

 
 
 
 
 
 
 
 
 

                              

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