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Post n°21 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Bomba a Kabul uccide due militari italiani Un ordigno radiocomandato esplode al passaggio di 2 blindati degli alpini. Le vittime sono il tenente Fiorito e il maresciallo Polsinelli KABUL - Un'altra tragedia per le forze militari italiane impegnate all'estero. Un'esplosione causata da bomba radiocomandata ha colpito a Kabul, capitale dell'Afghanistan, un convoglio di alpini italiani formato da due veicoli con a bordo 12 alpini. L'esplosione ha ucciso due dei militari italiani ferendone altri quattro. Le vittime sono il tenente Manuel Fiorito e il maresciallo Luca Polsinelli ( ■ Chi erano: scheda): la loro morte è stata confermata ufficialmente dallo Stato maggiore della Difesa. Le loro salme giungeranno in Italia domenica pomeriggio, mentre dopo la mezzanotte di sabato è previsto il rimpatrio dei quattro feriti. ■ Audio, il colonnello Fogari: «Ma noi non siamo nel mirino» QUATTRO ARRESTI - Poco dopo sono scattate le manette: arrestate quattro persone, tutti talebani. Tra questi ci sarebbe anche un uomo ritenuto il probabile esecutore materiale. Lo si è appreso da fonti della polizia afgana. Fonti investigative confermano, inoltre, che l'attentato non aveva come obiettivo specifico la pattuglia italiana, ma in generale le forze della coalizione. ESPLOSIONE 06 maggio 2006 TABELANI ALLE PORTE - «Finora i talebani hanno sempre sferrato attacchi nella zona meridionale e in quella orientale dell'Afghanistan. L'attentato compiuto contro un convoglio di mezzi italiani nei pressi di Kabul desta forti preoccupazioni perché per la prima volta le milizie islamiche bussano alle porte della capitale»: è questo il commento formulato dall'inviato in Afghanistan della Tv araba al-Jazira, che ha dato notizia con un collegamento in diretta della morte dei due soldati italiani. |
Post n°20 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
Disperazione nelle famiglie dei carabinieri uccisi ROMA - La Sicilia paga il tributo di sangue più alto, con cinque morti. Ma ci sono madri, e mogli, e figli che piangono a Livorno, a Bologna, a Savona. Alcuni militari sarebbero rientrati in Italia entro pochi giorni. Il Comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha attivato un numero verde, 800448850, a disposizione delle famiglie dei militari di stanza nella base italiana di Nassiriya. E nell'attentato sono state coinvolte due persone che stavano facendo i sopralluoghi per un film documentario che avrebbe dovuto girare Massimo Spano: una di esse è fra le vittime civili dell' esplosione. "Non si trattava di una troupe - spiega il regista - ma del produttore esecutivo e organizzatore del film e del suo assistente. Ivan Ghitti. Milanese, trent'anni, era di stanza al Tredicesimo Reggimento Gorizia. Dopo tre volte in Bosnia, con l'Iraq era alla sua quarta missione all'estero per la pace. "Era assolutamente sereno e tranquillo - dice sua sorella Mary, 28 anni, una laurea in Scienze Politiche e un lavoro in banca -. L'abbiamo sentito ieri sera; per lui non c'era pericolo, non c'era rischio in quella zona". (12 novembre 2003) |
Post n°19 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
L'attentato in un punto stradale noto Bomba a Nassiriya. Morti tre italiani Tre connazionali e un rumeno vittime di un ordigno contro un convoglio. Grave un altro carabiniere. In rete due rivendicazioni NASSIRIYA - Il contingente italiano a Nassiriya è finito di nuovo nel mirino dei terroristi. Verso le 7,30 ora italiana una bomba esplosa al passaggio di una pattuglia composta da militari italiani e rumeni ha provocato la morte di quattro soldati, tre italiani e uno romeno.
sono state esclusivamente quelle a bordo del secondo veicolo del convoglio, sotto il quale è scoppiato l'ordigno. LA MATRICE- Non è ancora chiara la matrice dell'attentato. Gli organismi investigativi e di intelligence sono al lavoro - analizzando ogni particolare al microscopio, dalla particolarità dell'esplosione al tipo di esplosivo usato - per capire chi c'è dietro all'attacco di una violenza inedita, per la «tranquilla» provincia di Dhi Qar, almeno con riferimento agli ultimi mesi. Secondo gli artificieri che hanno analizzato gli ordigni «improvvisati» (come quello usato oggi a Nassiriya), i cosiddetti IED (Improvised Explosive Device). PRECEDENTI - L'ultima «azione ostile» nei confronti dei militari italiani si era avuta solo 5 giorni fa: un ordigno posto ai lati della carreggiata, fatto esplodere, anche in quel caso, al passaggio di un convoglio. Ma si parlò di una bomba a basso potenziale e di un'azione che poteva dunque essere soltanto dimostrativa. In tre anni di operazioni in Iraq sono morti, compreso l'attentato di oggi, 29 militari e 7 civili, fra i quali il funzionario del Sismi, Nicola Calipari. 09 giugno 2006 |
Post n°18 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Post n°17 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Post n°16 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Post n°14 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Post n°13 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Post n°12 pubblicato il 20 Marzo 2007 da Raoul.Guerriero
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Inviato da: sania74
il 30/07/2007 alle 11:11
Inviato da: venussina
il 26/05/2007 alle 13:57
Inviato da: kissangel
il 08/04/2007 alle 10:18
Inviato da: anais_30
il 04/04/2007 alle 20:25
Inviato da: Raoul.Guerriero
il 04/04/2007 alle 12:07