Talvolta capita di cercare una cosa e non trovarla ma in compenso se ne trovano altre di cui si ignorava l'esistenza. E' praticamente sucesso questo agli archeologi che sono incappati nella nuova necropoli di Vulci sino ad oggi rimasta nascosta sotto un campo coltivato. Stavano cercando l'ubicazione della "Tomba del sole e della luna" detta anche dei "Pilastri scannellati" scoperta e documentata da Vincenzo Campanari nel XVIII secolo ma poi ricoperta per restituire terra alle coltivazioni, invece hanno trovato un sito che desta meraviglie ad ogni centimetro di terra che si sta scavando. Gli scavi, iniziati a novembre del 2011, stanno riportando alla luce numerose tombe, di cui un paio, sicuramente principesche. Le dimore funebri sono scavate in un basamento di tufo, con la consueta forma a "T", cioè composte da un dromos e un vestibolo sul quale si aprono le camere funerarie. Per il momento ne sono state individuate due di grandi dimensioni ma gli archeologi affermano che stanno scavando in un piccolo fazzoletto di terra, rispetto all'immensità che dovrebbe essere quel sito. Bisogna considerare infatti che le tombe vulcenti, scoperte fino ad ora (vedi tomba di François ad esempio) sono relativamente poche in relazione alla dimensione metropolitana (per quell'epoca) che aveva assunto Vulci nel periodo di maggior splendore: 120 ettari per una popolazione di 20.000-30.000 abitanti.
LA NECROPOLI DELL'OSTERIA A VULCI: LA SCOPERTA DI NUOVI TESORI
Talvolta capita di cercare una cosa e non trovarla ma in compenso se ne trovano altre di cui si ignorava l'esistenza. E' praticamente sucesso questo agli archeologi che sono incappati nella nuova necropoli di Vulci sino ad oggi rimasta nascosta sotto un campo coltivato. Stavano cercando l'ubicazione della "Tomba del sole e della luna" detta anche dei "Pilastri scannellati" scoperta e documentata da Vincenzo Campanari nel XVIII secolo ma poi ricoperta per restituire terra alle coltivazioni, invece hanno trovato un sito che desta meraviglie ad ogni centimetro di terra che si sta scavando. Gli scavi, iniziati a novembre del 2011, stanno riportando alla luce numerose tombe, di cui un paio, sicuramente principesche. Le dimore funebri sono scavate in un basamento di tufo, con la consueta forma a "T", cioè composte da un dromos e un vestibolo sul quale si aprono le camere funerarie. Per il momento ne sono state individuate due di grandi dimensioni ma gli archeologi affermano che stanno scavando in un piccolo fazzoletto di terra, rispetto all'immensità che dovrebbe essere quel sito. Bisogna considerare infatti che le tombe vulcenti, scoperte fino ad ora (vedi tomba di François ad esempio) sono relativamente poche in relazione alla dimensione metropolitana (per quell'epoca) che aveva assunto Vulci nel periodo di maggior splendore: 120 ettari per una popolazione di 20.000-30.000 abitanti.