RASNA

10 FEBBRAIO: PER NON DIMENTICARE LE FOIBE


TESTIMONIANZA DI UNA SOPRAVVISSUTAC. era appena ragazza quando vinse il concorso per maestra elementare. Le fu comunicato con un telegramma dalla sorella, quando lei, ospite di parenti, si godeva qualche settimana di mare; aveva una ventina d'anni e tanta voglia di vivere. Telefonò tutta emozionata alla sorella: - hanno scritto che puoi scegliere tra tre destinazioni e gliele lesse-- non importa- scrivi loro che va bene la prima - C. in realtà non sapeva neanche dove fosse, quel paese dal nome un pò strano, ma non gliene importava, lei era indipendente.Poco tempo dopo partì per quella località dell'Istria dove cominciò a svolgere il suo lavoro di maestra elementare, andando avanti tranquilla fino al 1943 (o giù di lì).Lei racconta: -ad un certo punto quelli che ti erano amici, non lo erano più; quelli che conoscevi, non ti conoscevano più-. Comiciarono i rastrellamenti degli Italiani; persone con cui per anni era convissuta cordialmente cominciarono a disconoscerla, finchè una mattina, un gruppetto armato fino ai denti andò a prelevarla da casa. La spinsero fuori malamente; lei vide che c'era un camioncino stipato di gente e tante persone a piedi di ogni età, donne, uomini e bambini. Guerriglieri armati li tenevano bruscamente in fila, alla quale fu costretta ad aggregarsi. Nessuno sapeva dove li stavano portando, nessuno seppe successivamente più niente di loro. Ma il fato volle che C. non subisse la stessa sorte perchè proprio lei incorse in un episodio di "inspiegabile umanità". Riconobbe il "rivoluzionario" che le era accanto come un suo ex scolaro di qualche tempo prima: -ma come, non mi riconosci?- le disse chiamandolo per cognome come si fa a scuola. E lui, si l'aveva riconosciuta, le dette una spinta violenta e la scaraventò in una fossetta laterale alla strada salvandole la vita.C. risucì a tornare a piedi in Italia, dandosi alla macchia, cibandosi di quello che trovava, fino a che, gravemente debilitata, fu trovata e ricoverata in un ospedale di un paese veneto, un posto dove rimase a fare la maestra fino alla pensione e dove abita anche adesso...quasi centenaria, memoria vivente di una storia che non si stanca ancora di raccontare.