RASNA

FUFLUNA, LA CITTA' DEL FUOCO


 Fofluna è il nome etrusco dell’odierna Populonia (golfo di Baratti, Piombino (LI)), che a dir la verità, storicamente ha avuto ben altro a che fare con il Dio del vino e dell’ebbrezza (appunto Fufluns) da cui prende il nome; ma gli Etruschi, dei piaceri erano esperti e può darsi che la zona, per le sue ricchezze, per il clima e per l’agricoltura fiorente, ben si prestasse alla produzione di quell’ambrosia sempre apprezzata e che non passa mai di moda!. Se decidete di visitare questi luoghi,  consiglio di andarci non nei mesi in cui ferve la stagione balneare perché rischiate di arrabbiarvi per il parcheggio e non vi godete neppure le bellezze naturali.
 Populonia in realtà è un paese medioevale (sorto presumibilmente sull’Acropoli Etrusca) arroccato su una rupe che si affaccia in modo pittoresco sul mare e che fa gustare bellissimi orizzonti, tuttavia interessante è tutta la zona. Infatti percorrendo l’unica strada di accesso, prima incappiamo nel suggestivo Golfo di Baratti e nel relativo borgo.  Scendiamo dalla macchina e facciamo una bella passeggiata, prima nella pineta e poi sulla spiaggia. Ebbene, anche se non siete dotati di guida turistica potete capire subito, quale era l’occupazione prevalente,nonché fonte di ricchezza, degli Etruschi del luogo, perché tutto il terreno che state calpestando non è altro che una colossale ed antichissima “discarica” di pezzi di materiale ferroso, ciò che rimane della fiorente attività condotta ad un livello che oggi si definirebbe “industriale”, quella metallurgica!. Il minerale proveniva dalle miniere della vicina Isola d’Elba e giungeva nel posto di fabbrica attraverso il mare. Ci sono pezzi di materiale di tutte le dimensioni e se anche a prima vista, possono sembrare dei comuni sassi rossastri, provate a prenderne in mano uno e vi accorgerete, dalla pesantezza, che proprio pietra non è. Dalla quantità che se ne trova in giro, si desume che, nei tempi di maggiore produzione, la costa doveva assomigliare più ad un girone dell’inferno dantesco che al luogo ameno di oggi! Gli Etruschi, i primi inquinatori della storia….ma sicuramente molto meno di noi oggi.
Sempre nei pressi di Baratti è visitabile la necropoli etrusca che presenta tombe ad edicola e tombe a tumulo, suggestive ma meno monumentali di quelle di Cerveteri. La visita al borgo medievale che svetta su nella collina è d’obbligo, così potete anche prendere visione dei resti dell’Acropoli e magari, dopo aver gozzovigliato in qualche ristorantino del luogo, (vi avverto che sono piuttosto cari ma generalmente la cucina è ottima e il vino pure), potete andare a smaltire in uno dei percorsi trekking che porta, attraverso il bosco alla visita della necropoli rupestre oppure fare una siesta al solicello ammirando i colori  che l’orizzonte sicuramente vi regalerà.