RASNA

DEDICATO AGLI ARETINI


IL MIO NOME E’ TEMPESTA, LA MIA VOCE IL TUONO la Chimera dice.......
Si parla di Kimaira, nome greco della “Chimera”, che significa  “Capra”, animale che raccoglie le caratteristiche di essere “il più selvatico tra i domestici ed il più domestico tra i selvatici”. Testa di leone, simbolo della forza, del calore e dell’estate, testa di capra che spunta dalla schiena, simbolo dell’autunno e della primavera i periodi di transizione, un serpente per coda che rappresenta il buio, l’inverno, la vecchiaia. Animale mitologico dedicato a Tinia è simbolo, se vogliamo anche delle tre epoche della vita: giovinezza, età adulta, vecchiaia.Nella mitologia, la Chimera era figlia di Tifone, mostro dal corpo gigantesco con cento teste di drago, lo possiamo sentire ancora fremere nelle viscere della terra, proprio sotto la Sicilia e a volte sbotta con colate di lava, relegato nel sottosuolo dopo che volle spodestare gli Dei e quasi ci riuscì. Ma la madre non era migliore, trattasi di Echidna, altro mostro per metà donna bellissima e per metà orrendo serpente, professione, mangiatrice di uomini. Pure i suoi fratelli non erano da meno, chi non conosce infatti Cerbero, Idra e Ortro (questo in realtà si conosce un po’ meno, comunque era un terrificante cane a due teste).  Utilizzata dal re Amissodore per terrorizzare la Turchia, la Chimera fu sconfitta da tale Bellerofonte, aiutato da Pegaso. La sconfisse ritorcendole contro la sua stessa forza, infatti le fece ingoiare la punta del suo giavellotto, che fusa dal fuoco che scaturiva dalle sue stesse fauci, la soffocò. Ora, possiamo ammirarla in originale etrusco (seppur restaurato intorno al 1500) nel museo archeologico di Firenze, oppure in diverse copie sparse per Arezzo, di cui è simbolo.