RASNA

Post N° 29


GLI ETRUSCHI, IL MITO DI ATLANTIDE E L’ACQUAChe c’entra tutto questo, direte voi? Sono impazzita? Forse, ma non di certo a causa di questi accostamenti che ho fatto nel titolo. E’ solo una tesi mitologica sulla provenienza degli Etruschi, e come tale, sicuramente qualche fondamento reale pur sempre ce l’avrà, è oltretutto è una tesi
affascinante. Ricordate il post sulla lingua etrusca? Alcuni hanno trovato somiglianze con il dialetto sardo e con il basco; anche religione e miti dei popoli che hanno abitato queste due regioni nel passato si accomunano con quelle degli Etruschi. Da queste considerazioni, gli studiosi hanno elaborato due diverse teorie per cercare di dare spiegazione plausibile di tutto ciò. La prima teoria ci dice che si trattava di popoli diversi ma  collegati tra loro da alleanze militari e commerciali talmente strette, da comportare con il tempo anche un’unione religiosa ed una comunanza di lingua. La seconda teoria invece ci dice che si trattava di un unico popolo, cioè la stirpe dei Pelasgi ( dal greco Pelagos cioè “popoli del mare) che per qualche motivo, presumibilmente un grande cataclisma, abbandonò le terre d’origine ( forse attuale Turchia e coste del Peloponneso) e dopo una lunga navigazione approdarono rispettivamente sulle coste Tirreniche, su quelle Sarde e su quelle Iberiche. Qualcuno ha rispolverato con questa teoria, il mito di Atlantide e dell’antica civiltà scomparsa o più propriamente
parlando, dispersa su altri lidi. Ritorniamo però con i piedi per terra, perché se si tratta di Atlantide non è dato saperlo, quello che si sa è che gli Etruschi stessi dicevano di provenire dalla Lidia (regione dell’Asia Minore), costretti ad abbandonare la loro terra da una grave carestia che spinse il loro re a dividere il suo popolo in due parti, una sarebbe rimasta in sede, l’altra, affidata al comando del principe Tirseno (da cui prese il nome il mar Tirreno) sarebbe andata a cercare nuove terre imbarcandosi  ed approdando quindi sulle italiche coste. Una cosa è comunque certa, l’inizio della civiltà “pelasgica” sulle coste tirreniche, su quelle sarde e su quelle iberiche ha fatto cessare quasi in un sol colpo l’età del bronzo in queste zone, c’è un taglio netto che ha sancito la fine di un’epoca, come se ad un tratto fosse arrivato qualcuno, più evoluto e con maggiori conoscenze tecniche che ha portato una ventata di freschezza e di novità. Un altro indizio sulla comunanza tra le genti che hanno abitato questi territori, si ha analizzando la parola “acqua”, in etrusco “UR” in dialetto basco indovinate come si dice acqua? Non ci crederete perché è tradotta proprio in “UR”. La dea etrusca delle acque era chiamata “UTHUR” che i latini trasformarono in “GIUTURNA” ed in basco guarda caso la parola “sorgente” si dice “ITHURRI”. Ma gli Etruschi davano alla dea delle acque anche un secondo nome ovvero “URCLA” trasformata dai latini in “ORCLA”  e che dette nome alle città di Norchia, Norcia, Vitorchiano,Orte. Guarda caso, la grande Madre venerata dalla civiltà nuragica dell’antica Sardegna si chiamava “ORGIA” che etimologicamente deriva da “ORCLA” . Come volevasi dimostrare.