RASNA

ANDIAMO IN GITA A......NORCHIA


Ricordate qualche tempo fa vi parlai della dea delle Acque denominata "Orcla"? Bene, probabilmente il nome originario di questo centro abitato Etrusco, deriva proprio dal nome della dea. Tuttavia, quello che interessa di questa zona, non è tanto il centro abitato, che non è più visibile perchè nel vecchio perimetro, in epoca medioevale fu costruito un castello ed una pieve, i cui resti comunque meritano una visita, ma è la necropoli, la più grande (e suggestiva) dell'Etruria meridionale. Praticamente il più grande campionario di tombe a dado e a semidado esistente. E lo spettacolo, ai tempi degli Etruschi doveva essere maestoso, se si pensa che tutte le tombe erano dipinte con colori vivaci.
Le tombe sono scavate e scolpite in una ripida parete tufacea, in mezzo ad un piccolo "canyon" scavato dalle acque di un torrente, scelto, come da tradizione etrusca per "traghettare" le anime nel mondo dei morti, tutte le tombe sono esposte con l'apertura rivolta verso il tramonto, impeccabile simbologia di questo antico popolo.La necropoli più visibile è quella del fosso Pile, ove si ha la Tomba Ciarlanti (con la camera di sottofacciata divisa in tre vani) la tomba a Camino, le grandiose tombe Smurinas, la tomba Prostila, la Tomba del Caronte con una figura di questo demone scolpita ad altorilievo sulla facciata, la tomba Gemina e, più a monte, la tomba delle Tre Teste con volti forse di divinità infere che sporgono sopra l’architrave della Finta Porta. Le tombe più spettacolari tuttavia sono nella necropoli posta lungo il fosso dell’Acqualta al vertice dell’abitato con due grandi tombe le cui facciate riproducono quella di un tempio dorico (III sec. a.C.) con frontoni, fregi, dentellature, protomi e acroteri scolpiti. Entro il frontone di sinistra mancante della metà oggi al Museo archeologico di Firenze un folto gruppo di armati convergono al centro, mentre su quello di destra solo tre figure sotto il vertice. Nell’ambiente sottostante che unisce i due monumenti è scolpito a rilievo, ma eroso dal tempo un corteo funebre alla presenza di un demone alato con sullo sfondo una panoplia di armi. Il tutto era intonacato e dipinto a più colori creando un effetto straordinario a chi lo osservava agli inizi del III sec. a.C. Nella valle del Biedano nei pressi della Cava Buia è racchiusa nella fitta vegetazione la monumentale tomba Lattanzi, appartenuta alla famiglia dei Churcle con un doppio portico colonnato su podio con scaletta laterale e fregi e leoni scolpiti.