L'archeologo fiorentino Alessandro François, nel 1854 fece l'eccezionale scoperta, nelle terre appartenenti allora ai principi Torlonia, di una grandissima tomba gentilizia etrusca, inaspettatamente inviolata.ecco come il socio del François, Des Vergers, descrive le emozioni di quei primi momenti : “Tutto era nello stesso stato del giorno in cui era stato murato l’ingresso, e l’antica Etruria ci apparve come al tempo del suo splendore. Sui letti funebri guerrieri in completa armatura parevano riposarsi dalle battaglie combattute contro i romani ed i galli. Per alcuni minuti vedemmo forme, vesti, stoffa, colori: poi, entrata l’aria esterna nella cripta dove le nostre fiaccole tremolanti minacciavano di spegnersi, tutto svanì. Fu come lo scongiuro del passato, il quale era durato lo spazio di un sogno e poi sparito, quasi a punirci della nostra sacrilega curiosità”
LA TOMBA DI FRANCOIS A VULCI
L'archeologo fiorentino Alessandro François, nel 1854 fece l'eccezionale scoperta, nelle terre appartenenti allora ai principi Torlonia, di una grandissima tomba gentilizia etrusca, inaspettatamente inviolata.ecco come il socio del François, Des Vergers, descrive le emozioni di quei primi momenti : “Tutto era nello stesso stato del giorno in cui era stato murato l’ingresso, e l’antica Etruria ci apparve come al tempo del suo splendore. Sui letti funebri guerrieri in completa armatura parevano riposarsi dalle battaglie combattute contro i romani ed i galli. Per alcuni minuti vedemmo forme, vesti, stoffa, colori: poi, entrata l’aria esterna nella cripta dove le nostre fiaccole tremolanti minacciavano di spegnersi, tutto svanì. Fu come lo scongiuro del passato, il quale era durato lo spazio di un sogno e poi sparito, quasi a punirci della nostra sacrilega curiosità”