RASNA

LA TOMBA DI FRANCOIS A VULCI


L'archeologo fiorentino Alessandro François, nel 1854 fece l'eccezionale scoperta, nelle terre appartenenti allora ai principi Torlonia, di una grandissima tomba gentilizia etrusca, inaspettatamente inviolata.ecco come il socio del François, Des Vergers, descrive le emozioni di quei primi momenti :  “Tutto era nello stesso stato del giorno in cui era stato murato l’ingresso, e l’antica Etruria ci apparve come al tempo del suo splendore. Sui letti funebri guerrieri in completa armatura parevano riposarsi dalle battaglie combattute contro i romani ed i galli. Per alcuni minuti vedemmo forme, vesti, stoffa, colori: poi, entrata l’aria esterna nella cripta dove le nostre fiaccole tremolanti minacciavano di spegnersi, tutto svanì. Fu come lo scongiuro del passato, il quale era durato lo spazio di un sogno e poi sparito, quasi a punirci della nostra sacrilega curiosità”
Oggi i dipinti non si trovano più nella tomba, furono fatti staccare dai Torlonia nel 1863 e sono conservati a Villa Albani in Roma e purtroppo non sono liberamente fruibili dal pubblico. Furono in compenso fatte realizzare delle copie. La scelta ricadde sull'artista Carlo Ruspi, già autore di riproduzioni delle tombe dipinte di Tarquinia. Le copie vennero realizzate a grandezza naturale a mezzo di lucidi posti sopra le pitture realizzando poi il resto dell'opera, su un totale di 15 pannelli, in laboratorio. Per quanto discutibili e discusse dal punto di vista artistico, le realizzazioni del Ruspi restano importanti perchè sono l'unica documentazione certa, in loco, ed a grandezza naturale, del ciclo pittorico prima del distacco degli affreschi da parte del Principe Torlonia.