RASNA

DALL'ERMITAGE CON FURORE


IL FURORE DI CHI S'ARRABBIA PERCHE' IL MEGLIO DEI CAPOLAVORI ARTISTICI DEL NOSTRO PAESE, SI TROVA PER LO PIU' ALL'ESTERO....E NEGLI SCANTINATI DEI MUSEI ITALIANI...Dall'Umbria alla Russia e ora di nuovo in Italia: il fiero ed aristocratico adolescente disteso su un kline (nella foto),
 parte di un'urna cineraria in bronzo considerata uno dei capolavori assoluti della plastica etrusca,unico nel suo genere proprio perché in bronzo e non in pietra, ha viaggiato a lungo prima di fare ritorno in patria per la prima volta in occasione della mostra "I capolavori etruschi dall'Ermitage", al Maec, Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, dal 7 settembre all'11 gennaio. L'opera, rinvenuta in una necropoli nei pressi di Perugia nel 1842 e destinata a raccogliere le ceneri di un giovane nobile, è poi entrata a far parte della collezione del marchese Campana e successivamente approdata in Russia. La figura di Gian Pietro Campana, allora direttore del Monte di Pietrà dal 1831 e grande appassionato d'arte etrusca, ebbe notevole importanza per la raccolta di San Pietroburgo. In seguito a gravi difficoltà finanziarie (un grave deficit di bilancio nelle casse del Monte di Pietà) il banchiere fu infatti costretto a vendere all'asta tutti i suoi i beni: fu così che Stepan Gedeonov, che sarebbe poi stato nominato primo direttore del Museo Ermitage, si assicurò 500 vasi, 193 bronzi e 78 sculture, con alcuni pezzi chiave della produzione antica. E nell'Ottocento prese forma la vera e propria collezione etrusca dell'Ermitage, comprendente capolavori della scultura etrusca come quelli della tomba del Lucumone di Perugia, un tripode arcaico di Vulci, l'elmo arcaico di Canino e armi varie. Oggi nel 2008, proprio dal museo di San Pietroburgo arrivano in prestito a Cortona trenta importanti pezzi della collezione etrusca, nell'ambito della collaborazione scientifica avviata, anche attraverso la fondazione Ermitage Italia, con la città. Oltre alla preziosa urna databile intorno alla metà del IV secolo a.C., in mostra ci saranno una selezione di vasi etruschi di rara bellezza e in ottimo stato di conservazione, prodotti nelle più importanti botteghe ceramografe delle città etrusche di Vulci e Cerveteri. In mostra, per "I capolavori etruschi dall'Ermitage", ci saranno inoltre alcune urnette in terracotta di produzione chiusina che conservano tracce policrome e, tra i bronzi, una serie di statuette votive rappresentanti divinità, un sacerdote e un arciere, due specchi con figure incise e un’elaborata decorazione di carro in bronzo, in forma di divinità solare, parte quest’ultima della collezione Campana, anche questa acquisita dal museo Ermitage.  Oggi il museo statale Ermitage vanta una collezione d’arte etrusca che non è soltanto la più ricca della Russia, ma è forse la più interessante al mondo dopo quelle conservate in Italia. Alcuni pezzi arrivarono all’Ermitage già nel Settecento, durante il regno di Caterina II, ma fu nell’Ottocento che prese forma la vera e propria collezione etrusca dell’Ermitage, a partire dall'acquisizione dei vasi della raccolta Pizzati da parte di Nicola I nel 1834 e poi, per ultimo, con l'acquisizione della collezione Campana.