RASNA

COSI' E' SE VI PARE


Tutti si sono chiesti sempre la stessa domanda: ma gli Etruschi, che razza di popolo erano? Cioè erano evoluti oppure no? erano cafoncelli superstiziosi oppure avevano la loro cultura? Ebbene per decenni gli studiosi hanno relegato il glorioso popolo Etrusco ad una razza primitiva, per cui alla domanda: ma gli etruschi avevano una cultura scritta? La risposta era quasi sempre: no, la scrittura era dominio di pochi sacerdoti e riguardava formule magiche o riti propiziatori. Il motivo della risposta, lo sappiamo bene ed è da ricercarsi nel fatto che i documenti scritti originali etruschi sono rari e sono quelli scritti su materiali non deperibili (roccia, metalli). Ultimamente gli studiosi si sono occupati in modo meno superficiale del fenomeno poiché vale la pena rispondere ad una doverosa domanda: ma è possibile che un popolo che ormai sappiamo, progredito e ricco, conoscitore delle vicende eroiche greche, che hanno riprodotto esattamente nelle pitture di alcune loro tombe, di loro non abbiamo lasciato, niente, ma proprio niente di scritto? Ebbene, il patrimonio letterario etrusco è andato completamente perduto ma il trascorrere del tempo non è il motivo principale. Studio recenti hanno trovato la prova che a Roma esisteva una biblioteca etrusca, che nel corso dei secoli si sono praticate distruzioni e roghi sia a causa di saccheggi ma anche e soprattuto dal II secolo dopo Cristo in poi per mano di Imperatori cristiani prima, Papi e Inquisizioni poi, tutti hanno avuto di che bruciare per un millennio ed ecco la risposta, su che fine ha fatto il pratimonio letterario etrusco: è andato letteralmente in fumo! Perché? Perché erano pagani; ma qualcuno potrebbe obiettare: tutti prima dell’avvento del cristianesimo erano “pagani” tuttavia i poemi greci e latini sono stati tramandati. Perché quelli etruschi no? La risposta è altrettanto semplice, le pratiche religiose e rituali etrusche, per molto tempo sono state dure a morire, si sono inglobate all’interno dei riti magici e delle superstizioni popolari e sono state viste come minacce dalla Chiesa. E’ stato ritrovato un documento del VII secolo D.C. in cui si esorta di debellare i riti etruschi ancora troppo presenti nella vita popolare. Così è stato e così si ripete ogni volta, anche ai nostri giorni, quando si vuole debellare la memoria di un popolo.