RASNA

QUANDO IL DESTINO...


IN OGNI EVENTO DELLA STORIA, L’ETRUSCO…C’E’ L’aruspice etrusco Spurinna (che non era quello bello, ma un omonimo poi magari era belloccio pure lui, comunque NON LO SAPREMO MAI), qualche tempo prima avvertì Giulio Cesare di un pericolo che si sarebbe verificato entro le idi di marzo, ma lui, essendo scettico, non se ne preoccupò. Così, il giorno in questione, Cesare si avvia verso il destino che tutti conosciamo, un suo schiavo superstizioso tenta inutilmente di trattenerlo a casa; durante il tragitto, acclamato come sempre tra due ali di folla, uno sconosciuto pone nelle mani di Cesare una pergamena, in cui vi era scritto l’avvertimento dell’imminente congiura, Cesare la prende ma non la legge. Lo avvicina anche l’aruspice Spurinna e gli ricorda: “ guardati dai pericoli!” e Cesare gli risponde anche un po’ scocciato: “hai detto che mi sarebbe successo qualcosa entro le Idi di marzo, ma come vedi sono le idi e non mi è capitato niente” al che Spurinna replica: “si ma il giorno non si è ancora concluso, non andare”. Cesare fa spallucce e si avvia al suo destino. SFIGA, TEMERARIETA’, DESTINO, MEDITATO SUICIDIO?...una cosa è certa, l’etrusco ci aveva azzeccato….
 Per sapere l’idea che si è fatto degli eventi Valerio Massimo Manfredi, appena avrò finito due libri che ho in programma di leggere, acquisterò il suo nuovo “Idi di Marzo”.