RASNA

L'ETRUSCA DISCIPLINA


Tratto da "Etruschi in Maremma" di Alfio CavoliHo già detto in post precedenti che la vita religiosa ma anche sociale etrusca, era regolata da un insieme di leggi (un misto di riti e norme di condotta) che la tradizione vuole fossero state rivelate dal nipote di Tinia, Tages, un giovinetto dall’aspetto e dalla saggezza di un vecchio, a Tarchun mentre questi si accingeva a far scavare un solco di delimitazione del confine della città da lui fondata: Tarquinia. Dopo averlo informato di aver ricevuto dallo zio Tinia l’incarico di adoperarsi per favorire lo sviluppo di un popolo capace di rispettare le leggi divine, di lavorare con onestà, di porre come base della vita quotidiana la serenità e la concordia, enunciò a Tarchun l’insieme delle leggi che avrebbero dovuto regolare i rapporti sociali, morali e religiosi del suo popolo pena l’annientamento della gente rasenna se non fossero stati osservati. Si ritiene che questi principi che formavano “l’etrusca disciplina”, siano stati tramandati per qualche secolo oralmente ai sacerdoti ma che fu organizzata per iscritto nei “Libri Haruspicini”, “Libri Fulgurales”, “Libri Rituales”, “Libri Acherontici” e la loro derivazione dei “Libri Fatales” solo successivamente forse quando la società etrusca era stata già romanizzata ed i libri stessi messi al “servizio” dei Romani,  quando a Tarquinia imperversava la potenza dell’”ordine dei sessanta aruspici” di cui facevano parte Tarquizio Prisco ed Aulo Cecina, entrambi di origine etrusca, il primo traduttore di testi etruschi in latino, il secondo amico di Cicerone ed entrambi ispiratori di alcuni scritti di Plinio il Vecchio. Tarquizio Prisco in particolare era noto per aver tradotto “l’ostentario etrusco”, una raccolta di prodigi e “l’ostentario arboreo” tra cui spicca la parte dedicata all’elenco di una serie di alberi (arbores infelices) il cui legno doveva essere bruciato  per scacciare i “prodigia mala” cioè le mostruosità della natura come gli animali (ma anche gli esseri umani) nati morti perché affetti da deformità mostruose ( si narra di vitelli con due teste ecc…).Vediamoli uno per uno:I LIBRI HARUSPICINI: insegnavano a trarre auspici dall’analisi delle viscere di animali sacrificati, specie il fegato; contava la forma, la dimensione, il colore.I LIBRI ACHERONTICI: corrispondevano ai libri dei morti egiziani, trattavano del mondo dell’oltretomba e dei riti di salvazione.I LIBRI FULGURALES: i sacerdoti detti fulguratores traevano auspici dall’osservazione dei fulmini, dalla loro forma, dai punti in cui si abbattevano, dall’intensità del tuono ed avevano il compito di purificare i luoghi dove le folgori si abbattevano. I fulmini potevano essere scoccati da Tinia e da altre otto divinità. Tinia poteva scoccare quelli più potenti “manubiae” che erano però di tre tipi: “ammonitori” quindi deboli, “ maiores” terrificanti, ma Tinia poteva scagliarli solo dopo aver consultato  i dodici dei consentes e “ ampliores” devastatrici, ma solo con il consenso degli dei superiores.I LIBRI RITUALES: riguardavano le norme di culto, i sistemi per consacrare i templi e fondare i centri abitati, le norme civili e militari, la misurazione e la divisione dei campi. Questi erano legati ai LIBRI FATALES che elencavano i metodi per la divisione del tempo e dei destini umani compreso quello del popolo Rasna, da qui l’idea che esso non sarebbe durato per più di dieci secoli. Secoli dei quali solo i primi quattro sono risultati costituiti da 100 anni esatti, mentre i restanti hanno avuto durata variabile influenzata da eventi che secondo la disciplina, il verificarsi determinava la fine di un secolo e l’inizio di un altro.