le mura etrusche, con uno sviluppo lineare di circa 3 chilometri, che vennero edificate tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario. Caratterizzate dalla grandezza delle pietre impiegate nella sua realizzazione, vennero rimaneggiate nel periodo romano e successivamente nel medioevo, tanto che oggi l'unica porta d'accesso rimasta nella forma e nella collocazione originaria è l'Arco Etrusco.L'Arco Etrusco o di Augusto rappresenta la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine. Costruito nella seconda metà del III secolo a.C., è costituito da una facciata attraversata da un solo fornice e da due torrioni trapezoidali. L'apertura monumentale non fa parte dell'impianto murario originale, essendo sorto in sostituzione di una porta precedente che si trovava in una posizione più arretratadi circa venti metri. L'ampliamento ottenuto in questo modo fu minimo, ed il motivo della riedificazione va cercato soprattutto nell'intento di dare maggiore monumentalità ad un ingresso cittadino ritenuto particolarmente importante: in effetti, questa porta si distingueva dalle altre sin dalla tarda antichità e già nel VII secolo era denominata porta pulchra, ossia la "porta bella".
Le mura di Perugia
le mura etrusche, con uno sviluppo lineare di circa 3 chilometri, che vennero edificate tra il IV ed il III secolo a.C. e furono costruite in modo piuttosto unitario. Caratterizzate dalla grandezza delle pietre impiegate nella sua realizzazione, vennero rimaneggiate nel periodo romano e successivamente nel medioevo, tanto che oggi l'unica porta d'accesso rimasta nella forma e nella collocazione originaria è l'Arco Etrusco.L'Arco Etrusco o di Augusto rappresenta la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine. Costruito nella seconda metà del III secolo a.C., è costituito da una facciata attraversata da un solo fornice e da due torrioni trapezoidali. L'apertura monumentale non fa parte dell'impianto murario originale, essendo sorto in sostituzione di una porta precedente che si trovava in una posizione più arretratadi circa venti metri. L'ampliamento ottenuto in questo modo fu minimo, ed il motivo della riedificazione va cercato soprattutto nell'intento di dare maggiore monumentalità ad un ingresso cittadino ritenuto particolarmente importante: in effetti, questa porta si distingueva dalle altre sin dalla tarda antichità e già nel VII secolo era denominata porta pulchra, ossia la "porta bella".