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Un amore Epico... Omero Iliade


… Ma di Menelao, gli dei beati non si scorderanno,gli immortali, e per prima la figlia di Zeus, la Predatrice che stando a te davanti, stornò la freccia appuntita.Così la tenne lontana dal  tuo corpo, come quando una madre tiene lontana una mosca dal piccolo, che dorme in un dolce sopore,e la diresse là dove le fibbie d’oro della cintura allacciavano e la corazza era doppia a difesa.Venne a cadere sulla cintura serrata il dardo amaro:passò dunque attraverso la cintura ben lavorata,restò confitto nella corazza ricca d’ornamentie nella fascia, che portava a difesa del corpo, riparo ai proiettili,che assai spesso ti aveva protetto: anche di questo passò parte e parte.Soltanto in superficie il dardo graffiò la pelle:subito fiottò sangue nero dalla ferita.Come quando una donna tinge l’avorio di porpora,una donna della Meonia o della Caria, perché sia frontale ai cavalli;questo rimane dentro al tesoro, mentre molti cavalieri desiderano portarlo; ma resta gloria del re,insieme ornamento per il cavallo ed onore per chi lo guida;così a te Giuliana, si tinsero di sangue le coscee le gambe e giù giù le belle caviglie...........