Realtà parallele

La favola di Adamo ed Eva


Splendevan gli occhi di luiAl riflesso di leiE seppure avesse avuto voceEducata a emetter suoniNon avrebbe saputo Ben disporre le lettereDinanzi a tal splendore Lei in quello specchio d’acqua lei in quel rifulger d’occhilei domina e dominatalei tentatrice ignota Si alzavan le gote di leiAlla vista di luiE seppure avesse avuto labbraEducate a mandar baciNon avrebbe saputoBen dosar la dolcezzaDinanzi a tal fermezza Lui in quel rifugio d’ombraLui in quel sentor di fioreLui seduttor sedottoLui pensatore ignoto In un vortice di novità Iniziarono ad avvicinarsi In cima a quel monte,Così lontano da entrambiL’albero maestosoDai frutti tanto maturi Bastarono due passi,Un gesto di leiLa mela venne morsa Come poteva Eva, anche solo immaginareun percorso senza Adamo? Come poteva AdamoAnche solo immaginareUn paradiso senza Eva?