Realtà parallele

E me ne andai a contar le foglie giù in giardino...


Gli alberi avevano una strana forma, sembravano arrabbiati, il loro aspetto aveva un non so che di minaccioso.  Cercavo di equalizzare il suono, ma ogni minimo rumore sembrava più forte del precedente, completamente instabile, eppure, per il resto del mondo, quello era il silenzio. La verità è che, tra il traffico e il parlottio della gente, non riusciamo a sentire le cose più significative. La notte invece, quando la natura ha la possibilità di lamentarsi, dopo essermi rifgiata sotto le coperte nel tentativo dei prender sonno inizio ad ascoltare le voci del vento...è tutto così profondo. Tutte le lacrime della giornata, ogni singolo errore, rimpianto, risentimento il vento lo porta via con se, di casa in casa. Le gioie invece dormono con la gente, non sono libere di vagare, sono l'angelo custode delle personcine ce sognano, lì, con una lunga spada affilata a cacciar via ogni spazio di tristezza, a mandar via visitatori indesiderarti o seccanti lamentele. Ero distesa nel mio letto: da una parte immmaginavo questa enorme figura semi-umana, con in mano scudo e spada bianchi e scintillanti, che aspettava solo che io prendessi sonno per iniziare a prendersi cura di me, a combattere contro gli incubi. Ma, dalla parte opposta, il vento mi divorava l'anima. Il vento che trasporta tutto il buio di questo mondo mi toglieva il respiro e rubava tranquillità e armonia all'angelo bianco, impedendogli di prendersi cura di me. Dopo questo flash decisi di alzarmi, non potevo star lì, ferma a soffocare. Andai in giardino (quell'angolo di terra che ancora ci è concesso curare) avevo ancora il pigiama addosso, mi stesi sotto un albero, alzai la testa ed iniziai a contare le foglie. Funziona meglio delle pecorelle! Le foglie sono così candide, così pure, anche con sopra insetti o ingiallite, sporche, mantengono la loro semplicità, riescono sempre a farti meditare sulla linfa vitale dell'albero, anche quando sono a terra, calpestate, hanno un loro fascino. I fiori, invece, sembrano avere una loro identità: ci sono quelli tristi, allegri, rossi, gialli, bianchi, rosa e pacchiani; ci sono fiori per ogni occasione, fiori da portare in ospedale, al cimitero, per un appuntamento, un compleanno o un anniversario. Invece tra le foglie non si fa tante differenza, sono semplice vita che deve riempirsi, un qualcosa che nasce, cresce e muore. Qualche foglia cade prima, qualcuna dopo, ma tutte hanno avuto il loro corso...Lo so, probabilmente sto dicendo un sacco di stronzate, ma non è tanto male......1...2...3...4...5...6...7...8...