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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

E sono solo agli inizi.....

 
 

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Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 03 Novembre 2006 da Il_capo_dei_cattivi
Foto di Il_capo_dei_cattivi

Tecnicamente perfetto.

Ovvero una breve considerazione sugli esiti dell’evoluzione umana.

 

L’uomo: questo prodigio dell’evoluzione.

Una storia lunga migliaia di migliaia di anni, trascorsi tra gentili mutazioni genetiche, confortanti dita opponibili, sapide scoperte di utensili, gossip facinoroso e, di tanto in tanto, qualche cordiale ammazzamento.

Se nascevi settemilioni di anni fa con buona probabilità tu saresti stato una bertuccia. Già, saresti stato espressamente un Pierolapithecus catalaunicus, ossia un primate antropomorfo dal cranio piccolo e dagli incisivi pronunciati. Invece oggi, tho… sei un uomo… oppure una donna, se non addirittura un orango, un bonobo, od un baluba, un babaciu o, nella peggiore delle ipotesi, un lettore di questo blog.

Se eri uno scimpanzé arcaico avresti trascorso la stragrande maggioranza del tuo tempo in cima ad una pianta di ginkgo biloba a grattarti esplicitamente il culo in compagnia dei tuoi simili per poi annusarvi scambievolmente il dito indice.

E ti sarebbe piaciuto.

E ti saresti divertito.

Era una delle migliori attività di aggregazione sociali. Forse l’unica oltre allo spulciarsi vicendevolmente ed al fare versi tipo “Uh-uh-uh-uh-ah-ah-ah-ah-ih-ih-ih-ih” tutti insieme.

 

"La storia è sempre differente da quello che è capitato davvero."  Halldór Kiljan Laxness

 

Ora sorge una domanda è legittima: ne è valsa la pena?

Per rispondere con sommo senno, ponderata saggezza e giudizioso raziocinio a questa domanda, occorre prima di tutto bersi una intera bottiglia di whiskey e fare dei rutti bitonali.

Ma veniamo al dunque:

Effettivamente, quando pensi che al posto della grotta oggi hai ha disposizione un sano mutuo trentennale ed a fasciarti gli zebedei, al posto di una pelle di capra ispida come una grattugia, indossi delle belle mutande di CK, cucite da un infante pakistano malnutrito, puoi pensare che un miglioramento significativo della nostra razza sia realmente avvenuto.

Ma ciò che ti rende definitivamente speciale, o homo sapiens economicus sapiens che non sei altro, è senza dubbio la possibilità di scegliere il tuo destino.

Già ora l’uomo moderno può nascere povero e diventare ricco, nascere donna e diventare uomo, nascere del segno zodiacale del leone e comportarsi come se fosse uno dei gemelli, candidarsi per un partito di governo e poi saltare all’opposizione, comprare i ravioli di Giovanni Rana od gli gnocchi della PAF, trascorrere la serata guardando Sky o le foto zozze su internet, prendere a calci il  figlio o imbottirlo di vizi, decidere di tifare per il gatto Tom oppure per il topo Jerry.

Tutto nell’ottica di ottenere il massimo benessere e vantaggio, a partire dalle informazioni, delle risorse e delle capacità a disposizione.

Insomma è bellissimo. Ne è valsa davvero la pena. Viva Darwin. Viva Jay Gould. Viva Dawkins. Veblen, Keynes e soprattutto viva i Pokémon.

E non c’è ironia. È proprio bellissimo: si può scegliere, scegliere davvero.

È inutile discuterne. La ricerca di prosperità e convenienza trascende tutti gli studi sociologici dell’ultimo secolo, scappottano tutte le considerazioni sulle attitudini psichiatriche dell’uomo. La chiave di lettura è questa ed è precipua, che tua sia cingalese o brianzolo.

Insomma, la stragrande maggioranza di noi, indipendentemente dalla sua etichetta, è perfettamente adeguata al pensiero filosofico in voga del neoclassico di inizio ventesimo secolo.

 

E nel fare questa considerazione un po’ mi preoccupo, anzi, quasi quasi mi girano i coglioni: o siamo in ritardo o non c’è più nulla da inventare.

 
 
 
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