Malvagità Paradossa

Post N° 122


- Capo… dai smettila.- No no no no no. Non la smetto.- E dai Capino. Lo sai che se tieni il broncio tutto il giorno ti si modifica la faccia resti brutto per sempre.- Nonnonononono non è vero.Risposi scuotendo il corpicino intero, mosso da un fremito di dissenso ed ignaro che il futuro mi avrebbe invece dimostrato che era molto vero: mi sarebbe rimasta per sempre questa faccia a forma di culo di gallina.- Su dai, smettila di fare i capricci. Sei quasi un ometto ed è ora di comportarsi come i bimbi grandi.- Non mi va!!!Strinsi le braccia conserte al petto e feci spallucce. Mamma in tutta risposta mi fece una carezza sulla testa (che già all’epoca era dura come una piastrella di gres porcellanato) lisciando quella chioma piuttosto ribelle di cui oggi porto soltanto un vago ricordo.- Non ci vado.- Non è vero.- Sì che è vero. Non ci vado e basta!!- No Capino… io so che ci andrai… e so anche che sarai contento di esserci andato così io sarò fiera di te.- E perché? Le chiesi, ingenuo come il bimbo fantolino che ero.Mia mamma si abbassò, portando il suo petto all’altezza del mio cranio tontolo.Sporse le braccia, tese, aspettando un abbraccio che riuscivo ancora, seppure a stento, a trattenere.Insistetti:- Perché ? Lei espiro e mi guardò di dentro. Intendo “Dentro”, o meglio “DENTRO”. In quel modo che fanno solo tre persone in tutta la tua vita. No forse soltanto due… o no, una sola: Lei. Mi esplorò per un attimino lungo. Uno di quegli attimi che è facile (od anche difficile) che ti ricordi poi, un giorno così, ventisette o ventotto anni dopo.Esplorandomi con quei due occhi lì forse vide che sarei stato quest’uomo così-così. Forse intravide che avrei sprecato tutte queste energie nello sforzo di riuscire a non capire niente… niente mai, o forse avvistò anche che non sarei mai stato capace d’essere infelice……… ma non disse una parola.Andai ad abbracciarla facendo il possibile affinché non si accorgesse di quanto desideravo stringerla e farmi spupazzare un po’, anzi simulai pure un po’ di riluttanza. E’ certo però che questa messainscena non fu la mia migliore interpretazione.Poco dopo ero già vestito e pronto per andare a separarmi irrevocabilmente dalle mie tonsille e dalle mie adenoidi.  Di tutti i personaggi di questa avventura (adenoidi e tonsille incluse) non ho notizie attendibili da parecchio troppo tempo, ma questa è vita. Ed è bella.