Mario

Un randagio e un cuore di cane


Un Randagio…figlio di un cartone abbandonato di fronte ad una porta sconosciuta,figlio di un sacchetto scagliato in un corso d’acqua,figlio della strada,figlio di una colonia,figlio di un cortile di paese.…i miei colori ed il mio aspetto urlano forte la mia origine:l’ignoranza di chi mi ha abbandonato…la faciloneria di chi non ha sterilizzato La mia mamma…ma i miei occhi sono fieri e dolci…ma i miei occhi sono alteri ed affettuosi… Mi prendo questo spazio in mezzo a voi…mi prendo una possibilità di riscatto,mi prendo la speranza di un futuro…in questo modo chi si occupa di me può farlo con dignità ed orgoglio,in questo modo chi si occupa di me può farlo con passione ed allegria,le sue mani sono amorevoli,le sue mani sono abili ed esperte,le sue mani chiedono un soldino ma solo per nutrirmi e curarmi,le sue mani chiedono l’aiuto di tuttima non conoscono nessun guadagno. Vi ringrazio…e CON TUTTO IL CUORE… ma non per la vostra pietà…vi ringrazio perché qui posso chiedere anch’io:una casa dove dimenticare il mio passato,un tappeto su cui giocare,una ciotola a cui affezionarmi,una mano da cercare,il battito di un cuore su cui addormentarmi.                                                     UN CUORE DI CANEQuando venisti a prendermiero così piccolo,entrai nella tua mano.Dicesti che ero il più bello della cucciolata.Mi portasti a casa.Un bimbo, tuo figlio, mi accettò con gioia.Divenimmo amici.Cresciuto mi insegnasti il gioco della caccia.Mi dicevi: Bravo!Qualcuno ti chiedeva : Lo vendi?Rispondevi "NO"e il mio cuore di cane ne gioiva,io ti amavo,anche se mai mi facevi una carezza.Gli anni sono passati;son diventato cieco, sordo,malandato,dimenticato, solo; con poco pane e acqua.Quando ti sento passareil mio cuore di cane freme di gioia.Vorrei venirti incontroma son legato e la catena è corta.Stasera hai detto al figlio,ormai divenuto uomo:" Domani uccido il cane o lo abbandono,non serve più, è un peso morto".Signore Iddio,fai che stanotteio muoia sotto il suo tetto,che egli non debba sentireil rimorso del suo gesto