Sono seduta in macchina ozio -senza quella fastidiosa nuvoletta che"vede" i miei momenti, come quandonel gioco delle biglie di vetro colorate:sanno nel vortice e nello splendore,lanciate nella tana, nella buca imma-ginaria -lontano dal mio baricentro. "Dove l'equilibrio cerca nellamolteplicitą degli elementi, delle idee della praticitą; per conseguireuno scopo superiore." Per essere esatti: un giornodi fine Primavera, dove le ultimefolate lasciano, ed inseguono desti-nazioni lontane : un nuovo inizio diun Inverno, in paesi lontani. Sono sempre io, dunque cheosservo l'andirivieni di continuo, econfuso di varie persone per una medesima destinazione: che acco-muna un sistema ben strutturatodi un Centro Commerciale, nelle mie vicinanze. Osservo con interesse, quasimaniacale: con un estremo senso dibenessere ed euforia, senza una veraragioni di essere. Comunque osservo e vedo, visi pensierosi, frettolosi nel suo genere:infastiditi e penso "forse hanno speso troppo" oppure fuggono in qualche modo ad una condizione claustrofobica, comequando si fugge a un passato, a un ricordo: di un cattivo odore che persistenonostante ci sia il ricambio d'aria, epenso "saranno mai stati puliti i filtri". Che domanda sciocca!..
perchč tanta banalitą.* Rita