Tutto è già stato fatto.Un ordine così maniacale, di uncomportamento di iperattività,e di estrema fiducia di se stessi;da indurre inconsapevolmente -la coscienza narrativa, della nostrafanciullezza -a un cantuccio. Come un ninnolo, dimenticato in un angolo di un cassetto, ormai in disuso -fuori moda.Tutto è controllo. Ma di tutto, sfugge allaregola, la formula primariadella "percezione sensibile"che si ha, quando siamo liberida noi stessi. -Fantasticamente giovani-e perdiamo quel senso di rigidità,di quella resistenza di noi: a forze esterne, tendente a deformarcisia il corpo che l'anima. Forze che regolano uno stato-sociale, dove la maggior parte di noi, nè è escluso: dando il privilegio e possibilità, di una vita degna di essere vissuta. Eppure, nonostante tutto riusciamo a scorgere quel piccolobarlume di noi: di quella luce,che fa la differenza.Creando, quella connessione necessa-ria a noi stessi e soprattutto congli altri. Un qualcosa che svuoti, incerte circostanze le parole e il loro significato, dando quellapeculiarità, quella capacità particolare di cui necessita. Metaforicamente -un cuore fino a farlo nuovo. Riscoprendo, che nel buio le percezioni di colore, di luce sono intrise del nostro essere.Una luce, una possibilità che ci doniamo: il sentiero che è in noi. *Non dobbiamo perdere la gioia di vivere la vita.* Rita