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Festival del Cinema di Venezia, Pasolini secondo Abel Ferrara

Mauro Baldan per RedCarpet

Prosegue a Venezia la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Il nono giorno è caratterizzato dalla presentazione di due film in cui la realtà si mescola all’immaginazione, Pasolini di Abel Ferrara e Chuangru zhe (Red Amnesia) di Wang Xiaoshuai, entrambi legati a Venezia 71. Fuori concorso, nella sezione Orizzonti, c’è Io sto con la sposa. La sorpresa di questa edizione del festival?

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E’ la notte del 2 novembre 1975. Pier Paolo Pasolini sta per vivere le ultime ore di vita. Simbolo dell’arte e sinonimo di scandalo, il poeta e regista si trova a Roma. Prima di essere assassinato, vede l’amata madre, poi gli amici più cari, quindi si procura l’avventuara. All’alba il suo corpo viene trovato senza vita in una delle spiagge di Ostia, alla periferia della città eterna. Pasolini è il nuovo film di Abel Ferrara, basato su fatti realmente avvenuti ma pure visionario, con Willem Dafoe nella parte del protagonista. Altri interpreti sono Riccardo Scamarcio, Ninetto Davoli, Valerio Mastandrea, Maria de Medeiros, Adriana Asti, Salvatore Ruocco. Sugli schermi dal 25 settembre, è legato alla sezione principale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Venezia 71.

In concorso è anche il cinese Chuangru zhe (Red Amnesia) di Wang Xiaoshuai. Racconta la vita di una vedova in pensione che trascorre le giornate accudendo la madre anziana e - ostinatamente - i due figli ormai grandi. L’esistenza della protagonista viene sconvolta dal momento in cui questa inizia a ricevere delle telefonate anonime. Mentre le chiamate diventano sempre più numerose, per cercare di comprendere che cosa sta succedendo la donna invoca anche l’aiuto del fantasma del marito estinto.

Fuori concorso, nella sezione Orizzonti, viene proposto Io sto con la sposa. Di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry, racconta del viaggio - realmente intrapreso tra il 14 e il 18 novembre 2013 - da Milano a Stoccolma di cinque clandestini. Palestinesi e siriani, e giunti in Italia per sfuggire alla guerra, sbarcati a Lampedusa si spostano a Milano. Nel capoluogo lombardo s’imbattono in un poeta palestinese e un giornalista italiano, che decidono di aiutarli a raggiungere la Svezia. Per non essere arrestati come contrabbandieri, i due decidono di mettere in scena un matrimonio che mai verrà celebrato. Tutto ciò con il coinvolgimento di una loro amica palestinese, che accetta di vestire i panni della sposa del titolo.

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