...ACmilan 4ever...

Milan-Palermo 3-0...il MILAN stacca la JUVE e va a -7 dall' INTER


L'avvio, infatti, è più rosanero che rossonero, anche se è netta la sensazione di un Palermo fisicamente a posto, ma molto fumoso quando si tratta di colpire a fondo. E il Milan che è composto da marpioni non può che approfittarne. Nel contropiede, infatti, la squadra di Ancelotti sfrutta classe e furbizia, per poi ritrovarsi tutto sommato, inaspettatamente in vantaggio. Accade al 10', quando Ambrosini subisce un'entrata dentro l'area di rigore. Rizzoli non ha il minimo dubbio. Sul dischetto va Kakà che infila nell'ultimo centimetro a disposizione, alla sinistra di Amelia. Il Milan giochicchia e il Palermo attacca. Ma sono i rossoneri a raccogliere i frutti, gestendo il possesso palla e le improvvise ripartenze. Come quella di Ambrosini che coglie la capoccia doc del professor Inzaghi, in arte Pippo, ancora in gol. Insomma, strada spianata per i rossoneri che gestiscono il doppio vantaggio a discapito di un Palermo che appare confuso. E Ballardini, orgoglioso e infastidito, riparte nella ripresa con un tridente d'attacco, rinunciando a Nocerino per Hernandez. Idea rischiosa e squadra sbilanciata. Che affonda dopo soli tre minuti di ripresa per l'espulsione di Bovo per doppia ammonizione; inevitabile dopo un netto fallo su Kakà. I rosanero sbandano ed escono definitivamente dai giochi, allorché Kjaer frena la corsa di Kakà verso Amelia. E' ancora rigore. Questa volta il brasiliano opta per il destro potente e centrale: imparabile. Esce Miccoli per il georgiano Mchedlidze; anche Amelia per Ujkani. Ancelotti cambia Inzaghi e Seedorf con Shevchenko e Ronaldinho. Avvicendamenti accademici, più utili al morale dei due nuovi entrati che alla causa. Ininfluenti perché la partita non ha più senso. Il Milan che si fa largo nell'Europa non si ferma più.