Creato da tony_sax il 18/02/2009

...ACmilan 4ever...

tutto sulla squadra più titolata al mondo

 

 

Serie $: il Milan

Post n°38 pubblicato il 14 Aprile 2009 da tony_sax
Foto di tony_sax

C'è sempre voglia di derby. E derby sia. Il confronto sul campo, nelle ultime tre stagioni, parla di 3 scudetti per l'Inter e di una Champions League per il Milan. Ma anche il confronto dei libri contabili riserva qualche sorpresa. Storicamente i rossoneri sono sempre stati davanti ai cugini per dimensione del fatturato. È così anche quest'anno: con 210 milioni di fatturato (Fonte Deloitte), il Milan è la prima squadra italiana nella nostra Serie $.

 

 

Sono circa 30 milioni in più rispetto all'Inter che derivano prevalentemente dal settore commerciale: sponsor e merchandising. Economicamente, la vittoria della Champions nel 2007 (40 milioni di euro dalla UEFA), compensa la mancata partecipazione al torneo nel 2009. E allora come si spiega il fatto che a fine anno il Milan registra una perdita di circa 30 milioni di euro e l'Inter di oltre 150?

Stipendi ai giocatori? No, perché il livello degli stipendi si aggira per entrambe le squadre attorno ai 160 milioni (allenatori, dirigenti e staff incluso). Debiti verso le banche? No, perché anche qui il livello di indebitamento è circa lo stesso (100 milioni di euro circa) e dunque anche gli interessi da pagare sono gli stessi.

Dunque? A ben vedere c'è un'unica grossa differenza nei costi iscritti a bilancio: "ammortamento immobilizzazioni immateriali", che tradotto significa "costo annuale dei cartellini dei giocatori". Nel 2007 per l'Inter è stato di 146 milioni di euro, per il Milan di 33. È il segnale di un periodo nel quale la proprietà nerazzurra è stata più disponibile nell'acquistare giocatori rispetto a quella del Milan: il che sul bilancio si traduce con una perdita maggiore e sul campo con 61 punti di distacco in campionato negli ultimi 2 anni e mezzo.

 
 
 

Ancelotti: "Juve raggiungibile"

Post n°37 pubblicato il 14 Aprile 2009 da tony_sax
Foto di tony_sax

Dopo la vittoria col Chievo e la nuova classifica che vede il suo Milan a due lunghezze dalla Juve, Carlo Ancelotti tira le somme: "I tre punti di Verona sono importanti. Nelle posizioni alte nessuna squadra molla e noi abbiamo il dovere di tenere il passo. Anche se la prestazione della squadra non è stata brillantissima, era importante vincere, ora dobbiamo stare attenti: un passo falso potrebbe compromettere il vantaggio che abbiamo".

 

Ancelotti, però,  non si limita a guardarsi le spalle, pensa al secondo posto che adesso è alla portata della sua squadra. "Ci possiamo credere perché in questo momento la Juventus è rientrata. I bianconeri devono stare attenti esattamente come noi, poi loro devono giocare sabato contro l'Inter e questo per noi è uno stimolo per poterli riagganciare".

Ancelotti ha parlato anche dei singoli giocatori del suo Milan, a partire da Nelson Dida che ha preso il posto dell'infortunato Abbiati e che sta dimostrando tutto il suo valore. "Dida sta mettendo a frutto il lavoro che ha svolto nel periodo in cui non ha giocato: ha recuperato dal punto di vista fisico ed è tornato a essere affidabile come in passato. La gran parte del merito è sua per l'impegno che ci ha messo in questi mesi". Il gol della vittoria col Chievo  lo ha realizzato Seedorf, un giocatore spesso nel mirino della critica, ma sempre fondamentale. "Clarence ha giocato una buona partita, è stato importante in occasione del gol. Diciamo che non è stata una grande partita del Milan dal punto di vista del gioco, ma la squadra ha giocato con attenzione e concentrazione. Abbiamo concesso qualcosa, ma il risultato è arrivato grazie alla determinazione con cui siamo scesi in campo". Non benissimo neanche Kakà, ancora lontano dalle migliori condizioni di forma. "La prestazione di Kakà è in linea con il suo periodo di inattività. E' stato fuori tanto tempo e ha bisogno di ritrovare la sua migliore condizione - spiega Ancelotti -, poi Ricky è un giocatore che sfrutta molto la velocità nel suo gioco e se non è in condizioni brillanti viene penalizzato". 

Domenica sera il match interno con il Torino, non ci sarà lo squalificato Jankulovski. "Speriamo di recuperare Maldini, per Bonera bisogna aspettare, ma in questo momento la difesa sta andando bene" - chiude Ancelotti -. Nonostante sia stato un anno di emergenza, i risultati dicono che la difesa è abbastanza affidabile".

 
 
 

Milan, Agger sempre pił vicino

Post n°36 pubblicato il 14 Aprile 2009 da tony_sax
Foto di tony_sax

Il futuro di Agger è sempre più lontano dal Liverpool e sempre più vicino al Milan. Il centrale danese non nasconde il suo malcontento e ha già rifiutato il rinnovo coi Reds: l'offerta economica non l'ha soddisfatto e soprattutto Benitez continua a non dargli lo spazio che vorrebbe. "E' bello leggere sui giornali che punta su di me ma a me importa quello che mi dice guardandomi negli occhi", ha detto. E il club rossonero resta alla finestra.

Sabato, nel match di Premier League contro il Blackburn, Rafa Benitez lo ha schierato dall'inizio e lui lo ha ripagato anche con un gol (il terzo, 4-0 finale). In ogni caso il futuro di Daniel Agger sembra sempre più lontano da Anfield Road: il centrale danese infatti non si sente abbastanza considerato dal tecnico, che spesso e volentieri lo relega in panchina. Ecco perché Agger ha già rifiutato la prima offerta di rinnovo del contratto, che scade nel 2010: senza rassicurazioni sul suo futuro e un contratto economicamente adeguato, niente firma. "Sono a un punto della mia carriera in cui ho bisogno di giocare e voglio giocare - ha dichiarato il difensore, che compirà 25 anni a dicembre - E' carino leggere sui giornali che il tecnico vuole tenermi ma quello che conta è ciò che mi dice a quattr'occhi. In cuor mio spero di essere qui la prossima stagione, ma a questo punto non so".

Di questa situazione può approfittarne il Milan, fortemente interessato ad Agger per rafforzare il reparto arretrato. Il danese è giovane, può giocare sia in mezzo alla difesa che sulla fascia e ha un costo accessibile, 8 milioni di euro. Insomma, un elemento che fa proprio al caso dei rossoneri. In agguato però c'è anche la Juventus.

 
 
 

Chievo Milan 0-1

Post n°35 pubblicato il 14 Aprile 2009 da tony_sax
Foto di tony_sax

Il Milan riesce a placare per una buona decina di minuti i veronesi, ma senza mai rendersi pericoloso. Micidiale, semmai, è il contropiede del Chievo che al 33' sfiora il vantaggio con una clamorosa traversa colpita da Pinzi. Un segnale forte che obbliga il Milan a spingere alzando il ritmo. Kakà allunga il passo e penetra in area e in un contrasto con Yepes cade a terra. Ancelotti protesta. Ma il tecnico perde la pazienza al 37' quando critica la decisione di Saccani di far battere una punizione al limite per i rossoneri lontano dal punto del fallo. Saccani non ci sta e invita l'allenatore a lasciare il campo. Giocare contro il Chievo non è facile. Il Milan lo sapeva. Così Ancelotti telecomanda i suoi: più velocità e palla a terra; rimandando i cambi. Il primo infatti lo fa Di Carlo: fuori Luciano per Colucci. Chievo quindi più coperto, perché il Milan è avanzato di metri e ha velocizzato il suo gioco. Kakà e Pato fanno più paura e scoprono che il lato debole dei gialloblù è la fascia sinistra. E' da lì che nasce all'8' il gol di Seedorf. Il lancio di Jankulovski finisce a Inzaghi che se non segna si dà all'assist: quello per Seedorf che infila con un violento rasoterra. Inzaghi lascia a Flamini, perché c'è da fare diga sulla reazione del Chievo: immediata e pericolosa. Con tanto di gol su punizione, ma annullato da Saccani. Entra Langella per Marcolini, mentre Ronaldinho rileva lo spento Kakà. L'assedio del Chievo è da Fort Apache. Batti e ribatti e sacrificio totale. Dida compreso che al 34' si ricorda come si fa compiendo un miracolo con i piedi sul tocco ravvicinato di Colucci. Di Carlo aggiunge passione in attacco con Esposito (fuori Mantovani), il Milan cambia Pato con Shevchenko. Il Chievo ci mette il cuore, i rossoneri mettono pezze in difesa e concludono palla al piede.

 
 
 

Milan, ok la busta numero 3: Allegri

Post n°34 pubblicato il 10 Aprile 2009 da tony_sax
Foto di tony_sax

Adesso ci sarebbe già il piano per liberare Allegri dal Cagliari. Un'accelerazione sulla svolta del Milan dopo che per la panchina i rossoneri hanno dovuto ricevere un paio di 'no'. Ancelotti sempre più verso l'estero costringe Galliani e Braida a rivedere i piani. Leonardo si è chiamato fuori. E Lippi, il sogno 'prenotato' per il 2010, non può (e non vuole) anticipare il suo divorzio dalla Nazionale. Ecco perché resta Allegri.

 

Sulla posizione di Leonardo si viaggia tra indiscrezioni e voci. C'è chi dice che il Milan intendesse puntare subito su di lui e chi no. C'è anche chi dice che sia stato lui il primo a chiamarsi fuori, comprendendo forse di essere in anticipo sui tempi per una panchina così importante.

Marcello Lippi era la soluzione per il 2010. Galliani aveva messo in conto già da tempo di non rinnovare con Ancelotti e il ct della Nazionale, dopo il Mondiale sudafricano, tornava sulla piazza. Ma la dipartita anticipata di Carletto ha spiazzato chi sta in via Turati.

Così è partito il piano per salvare il soldato Max. Il quale ha appena rinnovato fino al 2011 con Cellino. La questione potrebbe chiudersi con alcune operazioni di mercato. La prima, Marchetti in rossonero. La seconda, Astori (ora in comproprietà) 'regalato' ai sardi. La terza, due-tre giovani 'concessi' in prestito o con formule simili alla società rossoblù. Un punto di incontro, se si vuole, lo si trova. Tenendo anche presente che la questione governance in Lega sullo sfondo non è poi così marginale.

 
 
 

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