Post n°33 pubblicato il 09 Aprile 2009 da tony_sax
Pato si candida a diventare una bandiera del Milan e conta di allargare ulteriormente la colonia di brasiliani in rossonero. L'attaccante, parlando a Mediaset, ha chiamato il connazionale Keirrison, considerato uno dei giovani di maggior talento. "Ci ho giocato insieme in nazionale - ha detto il Papero - è fortissimo, lo aspettiamo a braccia aperte. Io in rossonero sono felicissimo, sono contento di stare in Italia, a Milanello sto bene e voglio aiutare il Milan a tornare in Champions la prossima stagione. Ho un po' cambiato il mio modo di giocare, adesso punto molto di più l'uomo". Il futuro di Pato è al Milan e ancora con Ancelotti in panchina: "E' un allenatore che mi ha aiutato e mi aiuta quotidianamente, deve restare qua, noi siamo felici con lui. Io ho grandi obiettivi, Pallone d'Oro, campionato e Champions, voglio vincere tutto". |
Post n°32 pubblicato il 09 Aprile 2009 da tony_sax
Con Kakà e Ancelotti blindati da Galliani, il Milan lavora per costruire una squadra che possa tornare vincente in breve tempo. E gli obiettivi sono due: un centravanti e un difensore. Sulle tribune del Madrigal, per assistere a Villarreal-Arsenal, c’era anche un osservatore del club di Via Turati, che ormai segue in maniera metodica le prestazioni di Emmanuel Adebayor, centravanti togolese oggetto del desiderio dei rossoneri già dalla scorsa stagione. Per strappare l’attaccante all’Arsenal sarà decisiva la cessione di Gourcuff, monetizzata o meno a seconda del gradimento di Wenger per il giocatore. A ringiovanire e rinforzare il reparto arretrato si pensa ai danesi Agger o Kjaer. Per entrambi è duello, sul primo con la Juventus, sul secondo soprattutto con l’Inter. |
Post n°31 pubblicato il 06 Aprile 2009 da tony_sax
Pavese, vice di De Canio, dà poche indicazioni, ma sufficienti: copertura totale davanti a Benussi, massima velocità e pressing nella ripartenza. Il Milan, che perde Maldini per un problema fisico al 40' (dentro Senderos) per un tempo gioca praticamente senza Seedorf e Kakà, latitanti di lusso, mai in partita, nonostante le premesse di Ancelotti nella vigilia. Inzaghi un paio di spunti li trova, ma è Pato e regalare qualcosa di simile a un'emozione. Soprattutto quando decide di giocare a sinistra dove diventa devastante. Su quel corridoio, al 44', mette in piedi l'azione più bella dei rossoneri, con un diagonale di poco a lato dopo una progressione straordinaria da metà campo.Ma di fronte c'è un bel Lecce, ordinato, che non spreca energie. Tutto funziona alla perfezione nel giocattolo pugliese. Dove ognuno fa il suo dovere senza schiacciare i piedi agli altri. Sufficiente per creare grattacapi a un Milan senza idee che riparte nella ripresa con gli stessi uomini. Kakà spinge sull'acceleratore e rifornisce Inzaghi con suggerimenti d'autore, ma il raddoppio su Pippo è letale. Ma sono fuochi di paglia. I rossoneri fanno girare troppo lentamente la palla. Difetto che Ancelotti cerca di correggere all'8' con l'inserimento di Ronaldinho al posto di Seedorf. Il Gaucho regala qualche chilometro in più, ma la serata sembra pendere dalla parte del Lecce che fa muraglie in difesa e si permette il lusso di ripartire e tentare il colpo: vedi Munari che si fa parare da Dida un colpo di testa ravvicinato al 17'.La differenza la fa Pato. Bellissimo il guizzo al 26' quando evita un uomo e tira sul primo palo. Il talento brasiliano si carica addosso i destini della squadra, anche perché Kakà si è defilato. Ancelotti gioca la carta Shevchenko che rileva proprio il brasiliano. Cambi che portano al 4-2-3-1 nel momento in cui il Lecce cala vistosamente; fatalmente decisivi perché quando tutto sembra finito arrivano le reti di Dinho al 91', che devia di testa un'inzuccata di Senderos, e quella di Pippo, quest'ultimo servito al 93' da, sentite sentite, da Sheva. Che botta! Davvero troppo per il Lecce che fallisce il sorpasso al Torino con cui condivide il penultimo posto. |
Post n°30 pubblicato il 04 Aprile 2009 da tony_sax
Un Galliani in stile-Mourinho non ce lo si aspettava. Facendo però i conti con quel che passa il convento e chiarendo che "è difficile competere con chi, come il Real, fattura il doppio di te", l'ad rossonero sposa la "linea Santon" del portoghese e prepara il lancio dei giovanotti milanisti. "Antonini, Paloschi, Di Gennaro e Abate hanno molte probabilità di ritornare qui al Milan nella prossima stagione. Albertazzi arriverà in prima squadra". Come dire: qualcosa, come promesso, arriverà anche dal mercato. E' bene, però, non lasciarsi andare a sogni irrealizzabili e accontentarsi di quanto si ha in casa, valorizzando le proprie risorse. A partire dai giovani, da troppo tempo trascurati dal Milan, e ora ripescati per necessità. Perché, nel nuovo Galliani-pensiero, ci sono, chiarissimi, alcuni punti. Che, ad esempio, "per vincere bisogna che una società sia forte, con un grande allenatore e bravi giocatori. E' un triangolo virtuoso. Queste tre componenti devono essere coese. E' difficile che una società diventi grande senza un allenatore o una squadra all'altezza". Ma anche, appunto, che "per essere tra le grandi bisogna avere grandi risorse. Questa è una variabile fondamentale. Un po' come nel basket: ho notato che le squadre qualificate nella Final Four hanno tutte dei budget molto alti. E' difficile competere contro squadre come il Real Madrid, che ha un fatturato doppio di noi e paga meno tasse". |
Post n°29 pubblicato il 02 Aprile 2009 da tony_sax
Pelé lo ha indicato come suo erede ("potrà diventare più forte di me") e ora Neymar da Silva Santos Junior è diventato l'attaccante dei desideri. Il 17enne del Santos (guarda caso la squadra di O Rei) piace al Milan, piombato su di lui con Leonardo. Per averlo potrebbero bastare 20 milioni di euro, anche se la clausola rescissoria (il contratto scade nel 2014) ne prevede trenta. "Sembra più forte di Pato", ha detto chi lo gestisce. Neymar ha talento e velocità da vendere, gioca da seconda punta e i rossoneri sono convinti di aver trovato un altro Pato. Certo, l'operazione non è facile, perché per portarlo in Europa c'è innanzitutto da convincere il Santos di cui è già un simbolo. A settembre, poi, ci sono i Mondiali Under 17 e la possibilità che in tanti, forse troppi, si accorgano di lui è altissima. Non che ce ne sia bisogno, visto che già i principali club di Premier League e Liga l'hanno adocchiato. Bruno Misorelli, uomo del Gruppo Sonda che gestisce il giocatore, sa già, tuttavia, che il suo destino è lontano dal Brasile: "Ha personalità e sicurezza, potrebbe giocare benissimo insieme a Pato. Non sarà facile portarlo via dal Santos, ma Neymar vale oro e nella sua testa c'è il grande calcio, l'Europa". |