Creato da The.Black.Swan il 17/02/2011

The Black Swan

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festa della mamma

Post n°12 pubblicato il 15 Maggio 2017 da The.Black.Swan


E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che sono andata a trovare la mia mamma,
quindi su sua richiesta, vista la giornata di festa, mi sono sobbarcata con i mezzi pubblici, una vera pazzia, tre ore di viaggio su diversi mezzi pubblici,
che nella mia stuprata città,
ormai si è fortunati a trovarli in orari utili a non perdere il successivo,
altrimenti, sciopero o meno,
rimani in strada per ore.
Sveglia alle 05.00, chiamo mia figlia che voleva accompagnarmi, per salutare la nonna, ma borbotta, quindi, non insisto e appena finito di prepararmi, mi avvio.
Tragitto lungo...solo il pensiero di dover prendere tutti quei mezzi, me ne ritorno a letto, ma io mantengo la mia parola, quindi infilo le mie cuffie ascoltando la mia playlist e mi incammino, verso la prima attesa.
Sono le 06.20, esco di casa senza trucco capelli raccolti, occhiali da sole,
indosso abiti sobri, ahimeè la mia borsa pesa sempre un casino,
ma non posso fare a meno di ogni oggetto contenuto al suo interno; tarocchi compresi.
Per strada il silenzio assoluto, solo una signora di età avanzata fa la sua camminata mattutina, la vedo sparire dopo la curva, mentre l'autobus arriva, vuoto, e me ne rallegro. In poco più di 40 minuti sono all'appuntamento con un amico di famiglia con cui condividere il viaggio e il pranzo, finalmete è già li, lo saluto con un abbraccio, è una cara persona ma...accipicchia, mi ero dimenticata che vomita parole invece di parlare, gli argomenti? Sempre i medesimi. Arriviamo in poco tempo alla prima metro, non mi sembra vero,  è vuota, nessuno a cui rimanere appiccicata!
Mi siedo e il nostro amico rimane in piedi, evviva così per un po' rimarrà in silenzio! Quindi mi rinfilo le cuffie, e mi rimmergo nella mia musica.
Alla fermata successiva incomincia a salire un po' di gente, stranamente lucida, vista l'ora, ecco che davanti  me si mette una ragazza che parla con il suo compagno di viaggio seduto di fronte a lei, il mio sguardo va dritto al suo sedere, e sospiro pensando:" Baratterei il mio genio per un culo cosi!":
fermata successiva; sale un uomo,
mi si siede accanto mentre sono assorta in un pezzo dei "Kings of leon" " I want you!"mi distraggo il suo profumo mi avvolge, tanto che vorrei abbracciarlo...mentre mi chiedo, rifererendomi al pezzo:" Ma io chi voglio?": Così mi appare il volto suo, nel medesimo istante in cui sento scavarmi dentro.
Stavolta però mi dico; sono stata brava, rimarrai per me un amore non contaminato dai miei demoni, ti ho lasciato andare, prima ancora di poterti amare e di conseguenza odiare.
Ora la mia mente continua il viaggio, insieme al mio corpo...
mamma stiamo arrivando.

 

 
 
 
 
 

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