Io l’ho sognato: era un lager abitato da un esercito di migliaia di donne senza identità.Vittime prima delle imposizioni di ruoli stereotipati e poi del lato crudele della chiesa che considera la compassione una debolezza.Esiste sai, un’istituzione totalitaria e poco conosciuta, rimossa, passata sotto silenzio. Un incubo presente solo nella memoria delle pressioni fisiche e psicologiche subite.Loro non parlano nemmeno sotto tortura, forse per il dolore, forse per la sofferenza, probabilmente per la pazzia – perché quello che ti segna – ha detto un giorno una delle tante Vera prima di sparire – sono le ferite che fanno alla tua mente.Trasparente metafora del silenzio e dell'alienazione, strumento funzionale alla mutilazione.Lì dove una volta entrata perdi ogni cosa. L’identità, la dignità, il nome.Vergini o puttane, ma mai donne. A loro nessuno ha ancora mai chiesto perdono.
Magdalene's girl
Io l’ho sognato: era un lager abitato da un esercito di migliaia di donne senza identità.Vittime prima delle imposizioni di ruoli stereotipati e poi del lato crudele della chiesa che considera la compassione una debolezza.Esiste sai, un’istituzione totalitaria e poco conosciuta, rimossa, passata sotto silenzio. Un incubo presente solo nella memoria delle pressioni fisiche e psicologiche subite.Loro non parlano nemmeno sotto tortura, forse per il dolore, forse per la sofferenza, probabilmente per la pazzia – perché quello che ti segna – ha detto un giorno una delle tante Vera prima di sparire – sono le ferite che fanno alla tua mente.Trasparente metafora del silenzio e dell'alienazione, strumento funzionale alla mutilazione.Lì dove una volta entrata perdi ogni cosa. L’identità, la dignità, il nome.Vergini o puttane, ma mai donne. A loro nessuno ha ancora mai chiesto perdono.