Creato da MabelRock il 05/04/2005

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La lotta e la fame

Post n°221 pubblicato il 05 Maggio 2008 da MabelRock

Quando morì aveva 27 anni ed era in prigione da 10.
Rinchiuso nel blocco H del penitenziario di Long Kesh, in Irlanda del Nord, rifiutava di nutrirsi da 66 giorni chiedendo per sé e per i suoi compagni di lotta il riconoscimento di prigionieri politici.
Il suo nome era Bobby Sands.

Vai a Belfast e prega sulla sua tomba.
Troverai l’infinito del mare e l’azzurro che ancora  lottano per i loro ideali, contro ogni forma di oppressione, in quell'assurda speranza che l’homo sapiens sappia trarre dal conflitto degli stimoli a costruire e non a distruggere.
Sarà allora, che vedremo sorgere la luna.
Solo se c’è giustizia può esserci anche pace.

 

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Commenti al Post:
scrivisulmioblog
scrivisulmioblog il 08/05/08 alle 20:02 via WEB
Ciao! Ti invito a visitare il Blog: http://blog.libero.it/scrivisulmioblog
 
sham.rock
sham.rock il 22/05/08 alle 19:07 via WEB
woe, che post.. non l'avevo ancora letto...
 
 
MabelRock
MabelRock il 24/05/08 alle 14:59 via WEB
...ormai scrivo troppo poco qui... ;)
 
giddolo
giddolo il 17/09/08 alle 01:27 via WEB
Siamo Andati sulla Luna, su Marte.. Tutti noi esseri umani dobbiamo aiutarci sempre.. dovremmo godere solamente della felicita del prossimo.. La vita puo' essere felice e magnifica! L'avidita ha avvelenato i nostri cuori.. Abbiamo i mezzi per spaziare e ci rinkiudiamo dentro di noi.. Ed invece qui .. dopo tutto questo " progresso " si combattono ankora guerre per la religione... Ormai si combatte da cosi tanto tempo che si e' dimenticato chi ha veramente ragione.. sempre se uccidere dia veramente ragione a qualkuno.. Gli u2 in un concerto decisero di cantare una canzone... un pezzo inedito..e poco prima di iniziare la canzone bono disse " Se questa canzone non vi piace non la canteremo mai + " La canzone e' sunday bloody sunday... Non ripotera' in vita bobby sands..Ma forse qualkosa dentro di noi si e' mosso..un segno che non ci ha lasciati indifferenti.. Cmq per kiunque ne abbia voglia Sclavi(L'ideatore di Dylan Dog ).. ha scritto una sceneggiatura che parla di quell'assurda guerra... E' il n 121 Finche morte non vi separi, Davvero un'autentico capolavoro consiglio a kiunque anke a ki non piace Dylan Dog di leggerlo, reperirlo e facilissimo vi assicuro che ne vale veramente la pena.. Vi lascio con la promessa piu' bella che 2 persone possono scambiarsi “nella buona e nella cattiva sorte; nella ricchezza e nella povertà; nella malattia e nella salute; finchè morte non ci separi "
 
 
MabelRock
MabelRock il 19/09/08 alle 15:41 via WEB
...senza parole. Grazie.
 
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Puntualizzazione ultima:
IO NON SONO UNA MAB.
IO SONO MAB.

 

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei ancora intero. salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti ad un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirar su due soldi. Ti regali una cena fuori, ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci. Quello che succede qui, all'inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio.

 

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A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto.
Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.
Io sono Demon e la luna è mia madre

 

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REVOLVER - Isabella Santacroce

"L'abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo.
Il senso d'esserne vittima. D'essere orribile.
L'amplificazione a dilatarmi la solitudine.
Diventa una macchia indelebile.
La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica.
Quello coi nastri nel collo. T'appende. T'impicca lontano da tutti.
Nel regno dei crocifissi. Hai il marchio.
Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa.
Senti ciò che per te è stato scelto.
Nascere e sentire in maniera costante la morte".


 

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OCEANO MARE - A. BARICCO
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.

 

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... forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, lèggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la
certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una
stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una sporcheria. Però: dolcissima ... lèggere è una sporcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia ... [A.B.]
 

 
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