Creato da MabelRock il 05/04/2005

We Will Rock You

=[[Every thing else is still]]=

 

 

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Spegnimi la testa. Diceva.

Post n°235 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da MabelRock

"Ti capita mai… eh?… di pensare alla notte e ai lupi, alla loro voce e al loro grido di dolore... per noi e questa terra che ormai è andata a puttane… Loro lo sanno e gridano nella notte".

Io ero di quelle creature che scrutavano il cielo a volte e piangendo gridavo come fanno i lupi.
Ma senza voce.

Perché la notte è una porta spalancata sull'infinito di noi stessi.

Nel buio diventiamo quello per cui siamo stati concepiti. E rispettiamo le nostre naturali attitudini.

Al mattino ci spogliamo delle stelle e vestiamo abiti civili, ammantiamo di pseudo civiltà anche l’anima, ancora calda di sogni e ricominciamo a correre, per non sentire. 
Solo gli spasmi dentro ci riportano indietro.

"Bisogna circondarsi di piacere vano per non sentire la tua parte vera che piange".

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Commenti al Post:
ladymiss00
ladymiss00 il 28/12/10 alle 10:52 via WEB
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MabelRock
MabelRock il 28/12/10 alle 15:42 via WEB
Fatto fatto. Ho anche svuotato la messaggeria, scrivimi ancora. Ti prego. E raccontami, se ti va. Mi hai aperto una voragine dentro, con la tua storia. Vorrei far qualcosa, almeno per regalarti un pezzetto di serenità... anche solo un momento. Ti abbraccio piccola.
 
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Puntualizzazione ultima:
IO NON SONO UNA MAB.
IO SONO MAB.

 

Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un'altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finchè sei ancora intero. salvati. Ci sarà pure qualcosa di meglio alla tv. Oppure, se proprio hai del tempo da buttare, che so, potresti iscriverti ad un corso serale. Diventare un dottore. Così magari riesci a tirar su due soldi. Ti regali una cena fuori, ti tingi i capelli. Tanto, ringiovanire non ringiovanisci. Quello che succede qui, all'inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio.

 

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A volte penso sia stata la luna a partorirmi tra spasmi di cosce pallide sapientemente allargate tra le stelle proprio in alto.
Così appesa sopra un concerto di David Bowie lei si apriva lasciandomi cadere.
Io sono Demon e la luna è mia madre

 

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REVOLVER - Isabella Santacroce

"L'abbandono che sento. Ora. Dopo quanto è successo.
Il senso d'esserne vittima. D'essere orribile.
L'amplificazione a dilatarmi la solitudine.
Diventa una macchia indelebile.
La vesti quasi fosse il tuo abito della domenica.
Quello coi nastri nel collo. T'appende. T'impicca lontano da tutti.
Nel regno dei crocifissi. Hai il marchio.
Quasi fossi una vacca da carne in attesa del boia che ti costringe in ginocchio. Ti spara alla testa.
Senti ciò che per te è stato scelto.
Nascere e sentire in maniera costante la morte".


 

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OCEANO MARE - A. BARICCO
Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. E' scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.

 

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... forse, sempre, e per tutti, altro non è mai, lèggere, che fissare un punto per non essere sedotti, e rovinati, dall'incontrollabile strisciare via del mondo. Non si leggerebbe, nulla, se non fosse per paura. O per rimandare la tentazione di un rovinoso desiderio a cui, si sa, non si saprà resistere. Si legge per non alzare lo sguardo verso il finestrino, questa è la verità. Un libro aperto è sempre la
certificazione della presenza di un vile - gli occhi inchiodati su quelle righe per non farsi rubare lo sguardo dal bruciore del mondo - le parole che a una ad una
stringono il fragore del mondo in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamano libri - la più raffinata delle ritirate, questa è la verità. Una sporcheria. Però: dolcissima ... lèggere è una sporcheria dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura - un libro che inizia ... [A.B.]
 

 
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