Creato da ReineRenee il 25/10/2012

Traguardi dei sensi

Racconti e poesie

 

 

Linotipia d'inchiostro

Post n°16 pubblicato il 21 Febbraio 2016 da ReineRenee

Sfoglia le mie pagine

e annusane l'odore - d'erba e vaniglia -

bagna le tue dita per scorrerle,

                                                meglio.

Sofferma i tuoi occhi

sui puntini e sugli accenti acuti

e bacia le mie rime vogliose.

 

Entra nelle mie parentesi - tonde -

e annotami d'inchiostro caldo,

 

mentre io entro nella tua mente

                                            - avida -

 

e mi perdo nella tua inquietudine.

 

 

ReineNoir 

 


 

 

 
 
 

Tra corpo e anima

Post n°8 pubblicato il 04 Gennaio 2013 da ReineRenee

 

Piega dell'anima

scolpita e fuggente,

ritieni il tormento

in angoli di me

convogliato in voglie

inconfessabili.


Lambisci il mio corpo

con schizzi di piacere

e nutri la tua natura

lasciandomi godere

del tuo arrogante possesso,

senza ritegno.


(ReineNoir)


 
 
 

L'appartenenza

Post n°7 pubblicato il 04 Gennaio 2013 da ReineRenee

Ti cerco con tutto il mio corpo,
strumento accordato sulle note del tuo calore.
Cieco, vaga, ti attende nelle ore,
ridondante di voglia liquida.

Pensiero stupendo.

Attendo quel sottile dolore,
anello di congiunzione
tra te e la mia appartenenza.

P R O L O G O


Parto e mi immetto sulla tangenziale, qui i pensieri possono

fluttuare, anche mentre guido.


Pensieri. Immediati. Piacevoli. Lui e il suo essere.


Può stare zitto. Può essere pensierosamente dolce.

Ma quell'aura non se ne va, intrisa nelle sue cellule come

marchiata a fuoco.


Appena arriva la sua immagine, mista al ricordo della sua

pelle, osservo gli effetti che hanno su di me. Turgidità,

calore, contrazioni muscolari umide...


Buona, lui non c'è.


Non ci sente, non capisce e sta così anche dopo che

talvolta la inganno.


Da quando lo ha avvolto, come ritrovato e ricongiunto,

è lì che vive nell'attesa.


Si perché io la inganno fintamente, ma non la sazio.


Si ricorda.


Come io mi ricordo del momento in cui la sua estasi

ha completato la mia. Indimenticabile.


Un senso di appagamento totale, un distacco dalla

realtà e un ricongiungimento con il punto di origine.


O del suo viso mentre mi prendeva: aspro, forte,

primordiale. Da adorare.


Lì ho provato il sottile gusto dell'appartenenza.

Tremai però ad un pensiero. Lui lo aveva capito.


Ma adesso, quel "pensiero" significava

Anello di congiunzione tra lui

e il mio senso di appartenenza.

Le macchine sfrecciano, io sono avvolta

nella sua essenza, nel suo prendermi la testa

e scoparmela all'infinito, finchè il tempo

non si ferma, sospeso.

 

 

E ora era lì. Non era scontato, ma era desiderato, sentito,

voluto e inevitabile.


Il suo corpo era lì, pelle sangue e sperma

in composizione segreta.

Lui mi guarda distaccato e sicuro del suo possesso.


Comincia a toccarmi e a marcare il mio corpo con la lingua;

arrogantemente sfrontato ogni tanto mi guarda,

consapevole che mi avrebbe sovrastato qualunque cosa

avessi in mente.


Lo bacio e provo una sensazione di sollievo, come se

mi sentissi completa solo quando ti ho da qualche parte.


Tu mi prendi la testa e il tuo piacere la dirige.


Fonte di miele! Vorrei berti.


Ma tu non ti lasci possedere, è altrove

che possedendomi sarai mio!


Mentre ti divoro senza mangiarti, tu ti mostri fiero.


Il tuo viso... ecco è già cambiato ed esprime

la tua essenza. Ti fotografo. Tu mi filmi,

vuoi immagini e voce e parole.


Sei come me, un animale che cerca la sua purezza.

Come vedo accendere la luce rossa, ti parlo.


"Si, sono tua, come lo ero quando non c'eri,

sono tua come quando mi possiedi fino in fondo

al cervello, sono tua come quando mi prendi,

sono tua come quando mi fai sentire unicamente

la tua puttana."

Mi guardi per qualche istante, e mi dici:


"Dimmi dove lo vuoi"


Sai bene che stavolta si completerà ciò che non è

mai stato detto, ciò che non ho mai provato,

ciò che ho sempre contrastato.

Ma era già deciso quando si incontrano i te e i me.


Quella parte del mio corpo ti è sempre piaciuta,

ora la prenderai, come ti spetta e come mi spetta.


Vuoi che lo dica e lo dirò.

Sfami così il tuo istinto insaziabile,

plachi il tuo atteggiamento mai contento,

per un momento.


Delicatezza decisa nel contrastare

una resistenza naturale.


Piano piano la mia arrendevolezza si trasforma

in piacevole sensazione di forte appartenenza

fino a che mi prendi completamente ed io urlo di piacere,

un piacere che mi prende il cervello e che immortali.

Quando la tua fiera ingorda è sazia ed esplode,

mi sento portar via dal tuo orgasmo,

sono parte di esso e dell'universo,

e placo completamente la mia sete di te.


Ti sdrai. Guardo il tuo viso.

Diverso ogni volta e ogni volta

mi procuri grande emozione.


Ogni volta un dono di vita.


A M., grande emozione della mia vita.

ReineNoir

 

 

 

 
 
 

Sfumature di un bacio

Post n°1 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da ReineRenee

 

Sentiva il  suo respiro sul telefono appannato... 

Ascoltava quella voce maschile che formava parole con tono timidamente sfacciato.

 

*Avrei voglia di baciarti*. 

 

Mentre uscivano dalla sua bocca, le parole le accendevano sensazioni che la accarezzavano come una piuma e lasciavano effetti di pelle a desiderare, di tessuti ad avvolgere e linfe a fluire.

 

*Mi correggo: avrei voglia di venire lì a baciarti. Tu cosa mi rispondi?*

 

Sospesa nell'imbarazzo, non rispose, era immobile, senza respirare.

Nel silenzio sentì solo il rumore della telefonata che si interrompeva e portò le mani intrecciate all'altezza della bocca, con pensiero interrogativo.

 

Un uomo molto bello, bello con un mix indecifrabile fra il timido e lo spavaldo.

Lineamenti da frangersi solo a guardarli.

Era come se fosse tutto già deciso, e loro erano là a recitare la loro parte, senza ribellarsi.

 

Si riprese.

E ora era lì con i sensi confusi dall'eccitazione e dall'imbarazzo, quando suonò il campanello.

*Sono fuori da casa tua*

 

Aprì la porta, aspettando l'ascensore in quegli attimi senza consapevolezza.

Ogni tanto doveva mollarla, quella consapevolezza.

Quando lui apparve, lei abbassò lo sguardo e non riuscì a guardarlo per un minuto senza tempo.

 

Lo fece entrare e gli offrì da bere, quasi a sfuggirgli. Poi l'imbarazzo ritornò a livelli normali e cominciarono a parlare, della giornata, della casa e lei gli mostrò la sua terrazza sul mondo.

Fu lì che le prese la mano, dolcemente, la tirò a sé e le bocche si cercarono.

 

Passarono molto tempo a baciarsi, come dovessero nutrirsi l'uno della bocca dell'altro.

 

Poi lui si spinse a cercare un altro sapore da portare alla bocca, e lo condivise con lei, in un nuovo bacio più intenso.

Ogni parte del corpo si baciava con un'altra, in attimi infiniti di minuti che divenivano ore.

Lui le parlava, stavolta senza ritegno, fino a quell'ultimo bacio, quello più prezioso, dove i sapori si intrecciavano con gli occhi.

 

Terra

Versami addosso quel tuo sguardo,

voglio veder sgorgare il tuo desiderio

in gocce di miele generoso,

che offri come magico Graal.

 

Sfiora il periplo della mia terra,

voglio veder zampillare la mia fonte

di nettare muschiato dolce,

offerto alla tua natura famelica.

 

Attraversa i miei solchi col tuo aratro,

e varami come bica

                                         sull'altare del mio ventre estivo.

                                                         (ReineNoir)

Ogni volta che ti vedo.. capisco sempre di più

quanto siano rari i tuoi occhi...

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

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