My Work

Mantenere un ''distacco'' non sempre è possibile..


 Nessuno è preparato a sentirsi dire che presto cesserà di vivere, questo vale per tutti, soprattutto se ancora giovane e magari con una famiglia. Ma è importante rendersi conto, in ogni caso, che così si sta sviando il tema fondamentale, ossia la morte imminente. Man mano che la morte dell’essere amato si avvicina, le emozioni si fanno sentire più intense e si avvertono le sofferenze della famiglia.
 L’ infermiera è messa a dura prova nel rapporto con l’altrui sofferenza: deve sapersi mantenere emotivamente distante, per essere a completa disposizione di chi soffre, non può permettersi momenti di riflessione per sé, di ascolto della propria interiorità. Ma per esperienza personale è veramente difficile. Il più dei casi ci si riesce ma a volte succede che questo viene meno. Basta veramente poco e per quanto riguarda la sottoscritta, basta solo uno sguardo. Uno sguardo fisso, senza ''vita'', penetrante e malinconico, che ti travolge totalmente. Uno sguardo che difficilmente riesci a toglierti dalla mente, perchè ti parla ... ed è come se ti dicesse'' xke sono ancora qua'' '' xke devo soffrire cosi'' '' aiutami.. ad andarmene''... occhi che ti straziano ogni volta ke li vedi..E' difficile separare ciò che viene considerato il tuo lavoro dalle tue emozioni, verso una persona malata, figuriamoci cio che la stessa ti può trasmettere. E' difficile lavorare con persone malate.. ma ancora piu difficile e straziante è quando nn riesci ad evitare di esser emotivamente coinvolto. Sono emotivamente coinvolta, nuovamente dopo anni di assoluto autocontrollo, da una persona. Non mi serve sapere la sua vita, non mi serve sapere chi è stata nella sua vita e chi è, mi è bastato solamente guardarla negli occhi per averli impressi nella mente ... s.r