Il Mio Cuore a Metà

Post N° 288


Sento la tua tenerezza...Sento la tua tenerezza avvicinarsi alla mia terra,spiare lo sguardo dei miei occhi, fuggire,la vedo interrompersi, per seguirmi fino all'oradel mio silenzio assorto, della mia ansia di te.Ecco la tua tenerezza d'occhi dolci che attendono.Ecco la tua bocca, parola mai pronunciata.Sento che mi sale il muschio della tua penae mi cresce tentoni nell'anima infinita.Questo era l'abbandono, e lo sapevi,era la guerra oscura del cuore e tutto,era il lamento sprezzato di angosce commosse,e l'ebbrezza, e il desiderio, e il lasciarsi andare,ed era questo la mia vitaera questo che l'acqua dei tuoi occhi portava,era questo che stava nel cavo delle tue mani.Ah, farfalla mia e voce di colomba,ah coppa, ah ruscello, ah mia compagna!Il mio richiamo ti raggiunse, dimmi, ti raggiungevanelle ampie notti di gelide stelleora, nell'autunno, nella danza gialladei venti affamati e delle foglie cadute!Dimmi, ti giungeva,ululando o come, o singhiozzando,nell'ora del sangue fermentatoquando la terra cresce e vibra palpitandosotto il sole che la riga con le sue code d'ambra?Dimmi, m'hai sentitoarrampicarmi fino alla tua forma per tutti i silenzi,per tutte le parole?Mi son sentito crescere. Mai ho saputo verso dove.Al di là di te. Lo capisci, sorella?Il frutto s'allontana quando arrivan le mie manie rotolano le stelle prima del mio sguardo.Sento che sono l'ago di una freccia infinita,che penetra lontano, mai penetrerà,treno di umidi dolori in fuga verso l'eterno,gocciolando in ogni terra singhiozzi e domande.Ma eccola, la tua forma familiare, ciò ch'è mio,il tuo, ciò ch'è mio, ciò ch'è tuo e m'inonda,eccola che mi empie le membra di abbandono,eccola, la tua tenerezza,che s'attorce alle stesse radici,che matura nella stessa carovana di frutta,ed esce dalla tua anima spezzata sotto le mie ditacome il liquore del vino dal centro dell'uva.PABLO NERUDA