Creato da Reputazione il 25/01/2011
Risoluzione casi di lesione alla propria reputazione digitale

 

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Il Diritto all'oblio e la reputazione online

Post n°6 pubblicato il 17 Luglio 2014 da Reputazione
 


Video - Diritto all'oblio e reputazione online - Andrea Barchiesi a Caffe Affari. La relazione tra il diritto all'oblio e la reputazione online.

 
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Reputazione Online: FEDINA DIGITALE

Ripulire la FEDINA DIGITALE:


Tutto quello che viene scritto sul web si trasforma immediatamente in una sorta di inchiostro indelebile, capace di rimanere per sempre.


Si tratti di parole positive oppure altamente negative, non importa: esse segnano la persona, il brand o l’azienda a cui sono state dirette, diventando inevitabilmente parte della sua reputazione online.
Ripulire la propria fedina telematica da risultati lesivi che i motori di ricerca possono far emergere si eleva a parola d’ordine nel contesto del Web 2.0, soprattutto per aziende, per società ma anche per personaggi influencial, come figure di spettacolo, pubbliche oppure legate alla sfera istituzionale.
Dal momento che le pagine da monitorare sono circa 30 miliardi, è inevitabile avvalersi del sostegno di consulenti specializzati in grado di poter fare questo al posto nostro, ovvero di offrirci un servizio di analisi della web reputation supportato da software progettati per l’analisi dei contenuti on line.
Questo delicato processo non deve tuttavia limitarsi a rintracciare, quasi come un segugio, i messaggi; è importante, infatti, anche contestualizzarli, comprendere il formato in cui essi si presentano  e dove essi risultano essere inseriti.
Tutto ciò riguarda il contenuto, ovvero il flusso di dati che va ad inondare la rete stessa; nondimeno risulta fondamentale, come già anticipato, il contenitore di tali dati, ovvero il format in cui questo contenuto si presenta e il canale che lo veicola. Esso, difatti, può essere un commento su un blog, oppure un video, o ancora una recensione. 
I due elementi, contenuto e formato, sono dunque strettamente concatenati uno all’altro, e, non per ultimo, al concetto di reputazione online.

Andrea Barchiesi Reputation ManagerAndrea Barchiesi, Managing director di Reputation Manager (www.reputazioneonline.it), ha inoltre posto l’accento, in questo articolo, su altri importanti fattori, quali il contesto, la pertinenza, ela rilevanza  dei contenuti proposti.
Andrea Barchiesi si è soffermato proprio su tali aspetti, in quanto si rivelano predominanti in un’ottica particolare come quella dello sviluppo, del miglioramento e del rafforzamento della propria identità digitale. Questa tematica, di sempre maggiore attualità, attrae a sé quotidianamente un grande interesse mediatico, e va ad inscriversi nel contesto del Web 2.0., legato alla personale identità digitale che si sviluppa attorno a ciascuno di noi, in una sorta di indelebile silhouette virtuale.
Ciò è stato sottolineato dal managing Director di Reputazione Online, Andrea Barchiesi
Reputazione Online si trova al link http://www.reputazioneonline.it.

Galateo del contrattacco

Una volta individuato il contesto in cui i contenuti lesivi si presentano, si attiva la delicata fase del contrattacco, il quale tuttavia deve essere calibrato e strutturato in maniera rigorosa al fine di poter essere efficace e di avere un effetto decisamente duraturo.
Premessa fondamentale è la differenza che sussiste tra una lamentela isolata e una critica diffusa. I due casi sono quanto più di distante possa esistere; esattamente per questo motivo è necessario comprendere bene quali azioni bisogna attuare, e, conseguentemente, come agire nella maniera più pertinente.
Questo fa parte del “Galateo del contrattacco”, una sorta di codice comportamentale fondamentale nell’ambito della reputazione online.

Assalto ai motori

Andrea Barchiesi ha successivamente spiegato quali sono gli strumenti di cui Reputation Manager  si avvale, partendo dal presupposto che ciascuno di essi risulta saldamente imperniato su una strategia di reingegnerizzazione dei motori di ricerca.
Questo processo richiede tempistiche medio-lunghe, e, con la finalità di produrre risultati concreti nel tempo, deve essere necessariamente condotto con costanza, preparazione e coerenza.
Relativamente alla reingegnerizzazione dei contenuti, Reputation Manager  si avvale di una serie di tecnologie integrate  in una strategia  di rimozione legale soft del contenuto lesivo;  essa, mira in prima istanza al confronto con il soggetto che ha pubblicato  i contenuti lesivi.
Se tale persona viene rintracciata , si innesca un processo di confronto. Tale confronto si può svolgere attraverso un sinergico dialogo proprio con chi ha pubblicato i contenuti giudicati lesivi, e quindi potenziali portatori di elementi dannosi per il soggetto in un arco di lungo termine. Se, al contrario, non è possibile contattare in alcun modo tale soggetto, la strategia muta significativamente, allacciandosi al discorso della reingegnerizzazione dei motori di ricerca.
In questo modo il contenuto lesivo viene sospinto agli ultimi posti della classifica dei risultati proposti dai motori di ricerca. Questo processo richiede una partecipazione diretta e mirata, ed una costanza di interventi quasi giornaliera.

2011 l’anno del cambiamento

In questo contesto, Andrea Barchiesi di Reputation Manager ha infatti evidenziato che è sempre necessario informarsi e confrontarsi con il passato storico legato ad una azienda o di un singolo.
Questo è ancora più importante, sempre secondo Andrea Barchiesi, dal momento che il nuovo scenario che si è creato ed evoluto attorno ad Internet ha totalmente frantumato non solo il concetto di tempo, ma anche quello di autore.
I costi relativi al restyling della reputazione online possono lievitare sensibilmente a seconda della specificità della situazione, e della delicatezza della questione trattata o, ancora, della preminenza del soggetto protagonista.
Questo ultimo caso può, ad esempio, essere legato intrinsecamente ad un personaggio pubblico e dunque sia influencial sia rilevante (come politici, persone di spettacolo, e così via).
Andrea Barchiesi, in un’ottica rivolta costantemente agli sviluppi futuri della reputazione online, ha posto diversi accenti proprio sul fatto che saranno esattamente  i politici a ricorrere, d’ora in avanti e sempre più frequentemente, al processo di “pulizia dell’immagine”.
I presupposti perché ciò avvenga risultano alla portata di tutti.

 

Fonte "Ripulire la Fedina Digitale": Capital di Febbraio

 
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La Reputazione Online, risponde Reputation Manager

Reputation Manager

Ci sono momenti del proprio passato che ciascuno di noi vorrebbe ardentemente dimenticare.

Se questi momenti sono stati immortalati da una istantanea finita poi nel web, vorremmo che la rete la inghiottisse senza lasciarne traccia.

Purtroppo il web non dimentica nulla, e determinate foto possono riemergere a nostro danno, sia in termini di vita privata che di percorso professionale, come nel caso di Stacy, ragazza statunitense che nel 2007 aveva 25 anni. Il suo è forse il caso più emblematico del fatto che nel web nulla viene cancellato.

A Stacy fu negata l’abilitazione all’insegnamento a causa di una foto che la ritraeva ubriaca il giorno prima della sua laurea, pubblicata poi su Myspace. Per la sua università tale istantanea non era soltanto una sorta di promozione al consumo di alcolici in un Paese dove le leggi a proposito risultano estremamente severe, ma essa costituiva un pessimo esempio per coetanei e per gli alunni che avrebbe potuto avere una volta divenuta insegnante.

La situazione si aggravò con la creazione di una Fan Page su Facebook intitolata “Piratessa ubriaca”, che naturalmente risultò estremamente danneggiante per la già precaria posizione professionale di Stacy.

La vicenda della ragazza statunitense si configura come l’emblema di una generazione il cui passato si è riversato quasi completamente sul web; parenti, amici, compagni di scuola e ex colleghi ne fanno parte.


Reputazione _nline
La reputazione online, in tal senso, risulta seriamente minata e non solo a livello di immagine, ma anche, e intrinsecamente, in termini di privacy. Un intervento rigido ma al contempo necessario pare essere la migliore soluzione al fine di ottenere una reputazione online immacolata.

In questo contesto si inscrive l’operato dei reputation manager, il cui compito è salvaguardare, tutelare e promuovere una immagine e reputazione online del tutto positive del soggetto in questione. Essi sono definiti anche ingegneri della reputazione.

Stando ad un sondaggio redatto da Microsoft,  il 75% dei reclutatori e dei responsabili delle risorse umane ha dichiarato che, in base alle richieste espresse dalle compagnie, essi si trovano spesso nella condizione di effettuare  ricerche on line sui candidati.

Il 70% di loro ha rivelato che almeno una volta hanno scartato un aspirante sulla base di una foto compromettente, di un commento o tweet fuori luogo, o per aver giudicato inappropriato il comportamento di un candidato all’interno delle piattaforme social, ovvero le strutture più esaminate in queste ricerche.

Anche le aziende possono trovarsi in una situazione del tutto analoga: basta un commento o una recensione negativa da parte di un cliente, di un partner o di un fornitore per ledere la reputazione online della compagnia stessa.

Esistono, senza dubbio, alcune metodologie utili ed efficaci per rintracciare tale flusso di dati negativi, come, ad esempio, l’impostazione di Google Alert imperniata sul nome, capaci di monitorare anche ciò che viene espresso su un soggetto su piattaforme blog come Technorati o su forum come Boardtracker.

Questi metodi possono essere adottati e attuati in totale autonomia.

E altrettanto indipendentemente si possono cercare e mettere in pratica delle soluzioni per correre ai ripari.

I consigli degli esperti sono direzionati alla creazione e alla gestione coerente e continuativa di blog e pagine social imperniate su contenuti positivi  dedicati ad un singolo o ad una compagnia; in tal momento l’innesto di tali dati porterà ad una “declassificazione” dei contenuti lesivi presenti sul ranking proposto da Google.

Andrea Barchiesi, managing Director di Reputation Manager, società che dal 2004 opera nel settore della Comunicazione e delle Aree Marketing, ha sottolineato che può rivelarsi utile anche cercare un dialogo con l’autore del contenuto negativo, anche se, contro le aspettative, questo in alcuni casi può rivelarsi dannoso, in quanto può innescare una reazione a catena da parte di altri utenti/consumatori.

Andrea Barchiesi ha poi spiegato che non è sempre è possibile reperire l’autore del commento o dell’opinione negativa: in questo caso si procede ad una reingegnerizzazione dei contenuti.

L’articolo si conclude con un invito ad essere più attenti a quanto viene pubblicato sul web persino da noi stessi.

 

Fonte:

Voglio una reputazione digitale immacolata

 
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Articoli di Reputation Manager, pubblicati su Mark up

Post n°3 pubblicato il 23 Febbraio 2011 da Reputazione
 

Vi segnaliamo che sono online gli articoli, comparsi rispettivamente sul numero della rivista di settore Mark up uscita a Luglio e Dicembre e che contengono interessanti interventi circa la società Reputation Manager

Reputation Manager nata nel 2004, opera attivamente e sinergicamente a supporto delle Ricerche di Mercato, nel contesto dell'Area Marketing e della Comunicazione all'interno dell'era digitale, sensibilizzando addetti ai lavori e non sulla peculiarità che questa tematica ha assunto specialmente negli ultimi anni.

Reputation Manager su Mark Up di Dicembre 2010

L'articolo di Dicembre è incentrato sull'interessante e attualissimo tema delle console per videogiochi, ambito regalo che i bambini ed i teenagers desiderano, e tuttavia non disdegnato dagli adulti. Sono infatti diverse e sempre più sofisticate le piattaforme di gioco presenti sul mercato. Per citare alcuni esempi, possiamo parlare di Playstation (che detiene il primato assoluto di preferenze), seguito da Xbox e da Wii. Le opportunità di gioco che esse offrono sono molteplici; non si tratta più, difatti, unicamente di videogiochi, ma anche di giochi interattivi nonché di vere e proprie lezioni per fare sport comodamente a casa propria, con il vantaggio di poter controllare i propri risultati e , quindi, di apprendere miglioramenti.

Andrea Barchiesi (Reputation Manager) e Paolo Mosconi (Actvalue) illustrano approfonditamente, all'interno di questo articolo, come i consumatori si volgono all'acquisto di un prodotto anziché di un altro basandosi sulla Online Brand Reputation; vale a dire, monitorando ciò che gli internauti dicono riguardo ad un determinato prodotto. Per ottenere un report di ciò, vengono considerati molteplici fattori: localizzazione del Brand sui motori di ricerca, importanza e consistenza dei contenuti, nonché rilevanza delle discussioni degli utenti a riguardo.

Reputation Manager su Markp di Luglio 2010

Nel secondo articolo, invece, viene affrontata la questione relativa alle abitudini di viaggio degli italiani, in quanto esse risultano sempre più basate (in relazione a scelte di locations, alberghi, servizi, ristoranti) sempre più sulle recensioni che altri utenti/viaggiatori hanno postato sulle più svariate piattaforme social e che vengono analizzate e condivise da tutti.

Paolo Mosconi e Andrea Barchiesi spiegano come le piattaforme più seguite in questo senso siano quella di eDreams, seguita da Expedia e da Last-Minute.

L'opportunità di poter leggere in maniera istantanea e diretta le opinioni degli altri viaggiatori è la chiave per capire in che modo le preferenze e le decisioni vanno a modellarsi; per fare questo, hanno spiegato Paolo Mosconi e Andrea Barchiesi, ci si è soffermati su uno studio approfondito applicato è proprio alle piattaforme di turismo più cliccate.

Non esitate ad informarvi maggiormente circa l'importante questione della online reputation! Leggete i due articoli che contengono report e analisi redatti da Reputation Manager!

 

 
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L'importanza di tutelare la propria reputazione online

Reputazione

È con profonda soddisfazione che vi comunichiamo che sono in rete i blog e social networks relativi alla reputazione online, afferenti al sito Reputazione Online.

Quanto è importante e utile poter contare su una solida reputazione online?

Al giorno d’oggi, questo è essenziale, se si vuole essere delle realtà forti e competitive all’interno non solo del commercio online, ma anche, più olisticamente del mondo professionale in generale.

Questo perché la reputazione online è lo specchio riflettente dalla vostra reputazione reale: variabile a seconda di quanto viene detto o scritto, mutabile per eventi, fatti.

 La reputazione online va perciò tutelata da attacchi che possono risultare lesivi e penalizzanti.

Come è possibile fare questo?

Semplicemente, informandosi e consultando inizialmente le seguenti risorse online che fanno tutti riferimento alla ricco e chiarissimo sito Reputazione Online:

Reputazione su Myblog
Reputazione su Blogspot
Reputazione su Altervista
Reputazione su Libero
Reputazione su Wordpress
Reputazione su Myspace
Reputazione su Posterous
Reputazione su Splinder
Reputazione su Tumblr
Reputation Manager Blog
Reputazione su Twitter
Reputazione su Linkedin
Reputazione su Facebook
Reputazione su Flavors
Reputazione su Digg
Reputazione su Friendfeed

Questi blog e social sono una guida e uno strumento per capire, stuidiare ed aumentare la propria reputazione online.

Non esitate oltre: venite conoscere tutte le potenzialità di una identità digitale solida e, soprattutto, come renderla inattaccabile. State al passo col futuro!

 

 
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