Reticolistorici

Caccia ai mezzi... ieri come oggi...


[...] allo sbocco di via degli Orefici nella piazza del re a cavallo, e del duomo. Ivi arrivarono a issare il proprio ardimento e la propria giovinezza pensosa sullo sperato e paventato 24, dove «donna» Elsa poté ricevere una prima dose di gomitate da parte della società musogònica: la quale, assalito il tram, lo aveva poi saturato in un attimo con grida di «Karlòta kì! Kì! Ven kì! setesgiò-kì! Vegnìi kì, kì! Gioàn!.... Gioàn! Karlòta!.... Karlòta!.... Teresina! Occupato! Karlòta! Occupàaato! S-ciào, meno mal che semm reüssìi a tchapall»; anzi ciapàll, in grafìa nostra. E ancora, e mentre quello scatolone già rotolava, ciapàll, e l'èmm ciapàa, e a momenti le ciapàvom no, e noi però l'èmm ciapàa e hô finìi per ciapàll: e s'el füdèss stàa de minga ciapàll, cioè fosse accaduto non arrivare a prenderlo, il tram: o non si sta parlando del 24?: da parte di alcune potenti illustrazioni del foro (lombardo), dell'università (mangiagallica), dell'industria (meccanica o casearia), e di più d'una «donna Carlotta», dal seno allucciolato di smeraldi. Bofonchianti, nel turgore della corsa e della stiacciata, anelanti con un bramìto verso lo Stangermann. La chiamata, come di lontana doccia, ecco agiva sulla corrente desiosa, facendola unanime e lesta verso la caduta, verso un abisso di bellezza e di scandolo.